I registi eccellenti discutono di cinema e storia

I registi eccellenti discutono di cinema e storia I registi eccellenti discutono di cinema e storia ROMA — «La cinematografia italiana nella ricostruzione degli avvenimenti storici è troppo condizionata dall'ideologia del suoi autori Ed anche le scelte dei temi risentono di questa ideologia. I confini della storia sono 1 più ampi per cui occorre andare oltre certi limiti e ciò aiuterebbe, tra l'altro, l'autore a liberare la sua fantasia». Attorno a questa •provocazione* di Lucio Villarl nume¬ zione che resta al cinema quando racconta, con 11 suo specifico linguaggio, "il vero trascorso": Per Franco araldi il rapporto del cinema con la storia muta a seconda delle varie epoche: «Nell'attuale momento di crisi ideologica e di una realtà non epica la storia viene utilizzata come supporto dialettico del personaggi». Per Suso Cecchi D'Amico la chiave più realistica rima¬ rosi cineasti (da De Santis a Lizzani, da Scola a Latlucida, da Maselli a Rosi) e critici hanno discusso per tutta la giornata di ieri al Centro Sperimentale in un convegno, coordinato da Giovanni Orazzini, su «11 cinema e la storia». «Un tema — ha sottolineato Orazzini nell'intervento introduttivo — che il successo de "il nome della rosa", libro e film, ha riportato d'attualità; sul margine d'Inven¬ ne quella del Manzoni: •Mettere assieme Invenzione, creazione dei personaggi in un contesto storico». Ai margini di questo convegno, in cui è emersa la volontà degli autori di cinema di approfondire la storia, si è parlato anche del presente: il 30 aprile si terrà Ù primo incontro tra autori e produttori sul quale pende il minacciato sciopero delle «teste pensanti» del cinema. e. b.

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