Indifesi i tesori dello Chiesa

Indifesi i tesori dello Chiesa Indifesi i tesori dello Chiesa Vescovi allarmati: santuari, dipinti, arredi minacciati dal degrado • Mons. Nicora: «Necessario l'intervento dello Stato» CITTA' DEL VATICANO — I vescovi italiani lanciano un grido d'allarme per lo stato in cui versano 1 «beni culturali» di proprietà della Chiesa. E' una situazione che «fende a peggiorare» secondo mons. Attilio Nicora, presidente della Commissione per 1 problemi giuridici; nonostante il Concordato preveda la collaborazione fra Stato e Chiesa in quel campo, fino ad oggi «non c'è stato nemmeno un contatto». B problema verrà affrontato diffusamente a Milano, in un convegno che si svolgerà dal 4 al 7 maggio con lo partecipazione di studiosi e docenti universitari. Le stime di parte ecclesiastica, approssimate per difetto, secondo l'episcopato, portano a pensare che il 6070 per cento del patrimonio storico e artistico del nostro Paese sia In mani ecclesiastiche: «La cosa è sotto gli occhi di tutti: chiese, san¬ tuari, monasteri, dipinti, arredo, paramenti realizzati in epoche diverse, che, in larga misura, continuano a essere usati per le celebrazioni liturgiche. Molte chiese, tuttavia, nei centri storici e nelle chiese di montagna non sono più aperte al culto e ti trovano in una situazione di acuta sofferenza e disagio». Ancora: biblioteche, musei, archivi disseminati in tutto il territorio nazionale servono sia olle comunità religiose che al pubblico. I vescovi, nel loro grido di allarme, e nella richiesto evidente di un dialogo con lo Stato, gettano sul tappeto la duplice furgone di molti monumenti: luoghi di culto, ma anche musei. «Batte pensare alle cattedrali italiane più note, ma anche alle numerosissime chiese dei nostri centri piccoli e medi». E' un patrimonio che subisce continuamente il rischio del degrado o del furto, o on che solo quello dell'abbandono: non esiste un catalogo nazionale del beni da tutelare, e Stato e Chiesa, faticosamente, per propio conto, 8tanno cercando di elaborare due inventari distinti. B pericolo maggiore lo corrono chiese, santuari e monasteri posti sul crinale appenninico, dalla Liguria alla Calabria. Molte chiese di grande valore artistico o sono state «abbandonate» da un punto di vista liturgico, o lo saranno, per mancanza di fedeli. E' necessaria, secondo mons. Nicora, la collaborazione fra Stato e Chiesa per difendere un patrimonio che 'è stato definito petrolio d'Italia», superando la contrapposizione fra una mentalità 'Statalistica», che privilegia la solo tutela, e quella 'Clericale', che rivendica la completa disponibilità all'uso pastorale. m,tos.

Persone citate: Attilio Nicora, Nicora

Luoghi citati: Calabria, Citta' Del Vaticano, Italia, Liguria, Milano