Sanità, i soldi arriveranno ma non prima di Ferragosto di Eugenio Palmieri

Sanità, i soldi arriveranno ma non prima di Ferragosto L'attuazione del contratto è bloccata dal governo Sanità, i soldi arriveranno ma non prima di Ferragosto Goria si oppone alla «sanatoria» delle promozioni - Confermati però i miglioramenti salariali ROMA — B contretto della sanità resta impantanato per le divisioni nel governo. Un «giallo», una sceneggiata preelettorale, un autentico scontro politico tra ministri democristiani? Probabilmente sono un po' tutti questi ingredienti a volteggiare sull'Intesa che, stando cosi le cose, è senza benestare. Seicentomila persone, tra medici e paramedici, attendono con ansia di sapere quando potranno vedere nelle bustepaga gli aumenti sottoscritti dal precedente governo e dal sindacati. Sono in corso febbrili consultazioni riservate proprio tra gli esponenti sindacali e i ministri più direttamente coinvolti per trovare una via d'uscita da illustrare, per l'approvazione definitiva, alla riunione del governo che si dovrebbe svolgere giovedì. Ancora domenica pomeriggio, infatti, lo scontro a Palazzo Chigi è stato quanto mai acceso, nonostante le dichiarazioni rituali che a fatica hanno celato non pochi risentimenti. La riprova e che la riunione, che doveva dare via libera al contratto, si è risolta in un ennesimo slittamento. Goria, che ha sulla sua scrivania un centinaio di telegrammi spediti nell'ultima settimana da medici indignati. Infermieri risentiti, impiegati delle Usi ingiustamente puniti, in appoggio alla sua azione di protesta, non demorde. Un'azione che avrebbe l'appoggio del neoministro della Funzione Pubblica, l'ex presidente della Corte Costituzionale, Livio Paladin, e quello del collega della Sanità, DonatCattln. Dall'altra parte della barricata 11 ministro della Difesa Gaspari che qualche settimana fa, allora responsabile della Funzione Pub¬ blica, appose la sua firma al documento dopo una estenuante trattativa. Il ministro del Tesoro sostiene che il contratto — al momento della firma incaricò polemicamente un sottosegretario di confermare la riserva del ministro — non può contenere una sanatoria 'immorale*. Una sorta di regalo, è la sua tesi, fatto soltanto sulla base di una logica clientelare, a centinaia di addetti nelle Usi: promozioni senza concorsi né titoli adeguati. E' più o meno il medesimo pensiero di Donat-Cattin. Non sono quindi in discussione 1 contenuti salariali, che bene che vada a questo punto arriveranno ai destinatari prima delle ferie d'agosto, né la parte normativa; ma esclusivamente l'articolo che provvede a cancellare tutti 1 casi che Goria ritiene invece .illegittimi'. B «tecnico» Paladin starebbe individuando la chiave per uscire dall'Impasse, conciliando le diverse tesi. Come? Circolano solo Ipotesi: la norma sotto accusa potrebbe essere stralciata ma i sindacati, in tal caso, minacciano guerra; il ministro della Sanità potrebbe presentare In una.fase successiva un provvedimento ad hoc. In ogni caso, ci sarebbe sempre da rispondere ai probabili rilievi della Corte del conti. Non è un caso che la questione sia stata accantonata domenica dal Consiglio dei ministri per evitare rotture traumatiche nel governo ancor prima della replica del presidente del Consiglio In. Parlamento. I sindacati sono molto critici con Goria. «Ha nuovamente spazio, troppo spazio, — afferma Moreno Gori, rappresentante di punta del personale sanitario della Cisl — te burocrazia del Tesoro che vuole guidare la politica della sanità. Una prevenzione ideologica mentre si lasciano passare ben altri provvedimenti di spesa. La cosiddetta sanatoria non avrebbe nessun costo per l'erario visto che si tratta di.regolarizzare posizioni che risalgono al '79 c agli anni successivi». •Mi auguro che la questione — è 11 parere di Aristide Paci, leader dei medici autonomi — si risolva entro il so, altrimenti dal fisiologico..ti passerebbe al patologico. Il contratto è stato firmato pagina per pagina e non può essere bloccato da un argomento estraneo alla complessa e lunga trattativa*. La questione, diventata argomento di contrasto tra l ministri, risale al 1979 quando un decreto (il numero 761) stabili la normativa In base alla quale doveva avvenire 11 passaglo alle Usi del personale emigrato dagli enti ospedalieri, dagli enti locali, dagli enti parastatali. In realtà — sostengono 1 sindacati — il decreto ha trovato lenta attuazione cosicché lo status di molte persone 6 cambiato grazie alle decisioni prese dagli enti di appartenenza e fatte proprie successivamente dalle Usi. E' legittimo un meccanismo che ha aperto la porta anche ai soprusi e al clientelismo più spinto? A Paladin la sentenza. Eugenio Palmieri

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