I fidanzati anarchici

I fidanzati anarchici I fidanzati anarchici TORINO — Un alloggio nel centro storico di Barcellona affittato da un paio di mesi e altri due appartamenti in calle Salamanca e in calle Ataulfo. E poi, la disponibilità, non ancora confermata dalla polizia iberica, di quattro conti correnti, in altrettante banche della capitale catalana, per complessivi 20 milioni di pesetas, circa 200 milioni di lire. Come poteva Riccardo D'Este, 42 anni, un passato da anarchico, avanti e indietro nelle carceri italiane e latitante da nemmeno un paio d'anni, possedere tali e tante disponibilità finanziarie? E quello che stanno cercando di scoprire gli inquirenti spagnoli e gli agenti italiani sul conto di questo altro torinese che, come Fabrizio Burtet (arrestato ai primi di aprile), aveva trovato a Barcellona qualcosa di più di un semplice rifugio per la latitanza. Sciogliere l'interrogativo permetterà di capire anche il ruolo svolto in tutta la vicenda da Laura Trevisan. 27 anni, laureanda in Filosofia a Torino, legata sentimentalmente a Riccardo D'Este e arrestata con lui, l'altro giorno a Barcellona, dalla Gunite civil. Di Riccardo D'Este, triestino d'origine come la fidanzata, figlia di una professoressa di scuola media, i giornali incominciano a parlare quando ha 21 anni e viene denunciato, a Firenze, per oltraggio a pub¬ blico ufficiale: aveva insultato un poliziotto che voleva allontanare alcuni stranieri sorpresi a dormire ai piedi di un monumenta Aderente anche lui, come tutti gli altri giovani arrestati in questi giorni In Spagna e Italia, al movimento «comontista», organizzazione di matrice anarchica staccatasi dai .maoisti», viene arrestato per la prima volta nel 1975 per l'assalto, a Milano, a una sede del psdi. Quell'accusa gli costa una condanna a un anno e tre mesi. Contemporaneamente, la Corte d'assise torinese gli infligge un altro anno e 4 mesi, al termine di un processo, assieme a 11 co imputati tutti appartenenti all'«Organizzazione consiliare», per Istigazione a delinquere e -propaganda per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e sociali dette Stato». Nel lugUo 1978, in libertà provvisoria, ancora un arresto: è accusato di una serie di rapine in farmacia compiute, sempre a Milano, tra il 1976 e il 1977. Ma nell'agosto del '79, riesce a ottenere ancora la libertà per scadenza dei termini di carcerazione preventiva. I! fenomeno del «pentitismo» però, non lo risparmia. Viene accusato di aver fatto parte di un comitato di supporto a movimenti clandestini. Al processo, nel dicembre '82, riesce però, a togliersi di dosso l'imputazione più pesante, associazione sovversiva, e a cavarsela < on solo due anni e mezzo di carcere per altri reati minori. Nel luglio '85, detenuto a Re bibbia, ottiene un permesso di 5 giorni. Da quel momento, Riccardo D'Este scompare. B suo nome riappare nell'ottobre dello scorso anno assieme a quello di Laura Trevisan, fino a quel momento conosciuta da polizia e carabinieri solo per la sua presenza, tra il pubblico, a tutti 1 processi con detenuti accusati di terrorismo. Contro entrambi 11 giudice milanese Armando Spataro ha spiccato ordine di cattura per estorsione: un pentito brigatista. Marco Fo gagnolo, li ha denunciati: -Mi hanno chiesto dei soldi sostenendo che per colpa mia molti compagni erano finiti in galera o costretti all'esilio». L'unica a cadere nelle mani della Digos torinese è la ragazza, sorpresa all'aeroporto di Caselle di ritorno da Parigi. Assistita dall'aw. Aldo Perla, Laura Trevisan si difende: 'Non so molto, non pensami di compiere un reato e non ho mai minacciato». Nella borsa le trovano copie dell'atto costitutivo di una presunta associazione internazionale, a fini culturali, di nome Acatra. Dopo nemmeno un mese, ottiene la libertà provvisoria e va a vivere a Torino, In corso Peschiera, con la madre, CI rimane fino a poche settimane fa, poi scappa. Verrà ritrovata, l'altro ieri, in calle Ruldarenes assieme a Riccardo D'Este.