Montagna senza negozi

Montagna senza negozi L'obbligo del registratore di cassa penalizza i paesi Montagna senza negozi 2CfÌnejSj,ÌCC0!e ^e&e e osterie sparse nei centri minori e nelle frazioni sono state costrette alla chiusura - «In molti casi — spiegano i titolari — l'acquisto rappresentava un costo superiore all'incasso annuale» - «Una contabilità troppo complicata» USSEGIJO — «/eri ho fatto tre caffè e venduto un litro e mezzo di vino. Mio figlio calcola che tenere accesa la macchina del caffè costa tremila lire al giorno. Come faccio a salvarmi?m, dice allargando le braccia la titolare. La trattoria del mercato di Usseglio. per adesso, è ancora aperta, ma centinaia di osterie e botteghe nel piccoli paesi di montagna hanno chiuso negli ultimi mesi. Dall'entrata in vigore della legge Visentinl almeno 40 piccoli esercizi nelle Valli di Lanzo e 20 nelle Valli Orco e Soana hanno cessato l'attivita. Per molti il colpo di grazia è venuto dall'obbllgo di tenere il registratore di cassa: a partire dal 1° marzo più nessun negozio, a prescindere dal volume d'affari, ne è esentato. E talvolta il costo della macchina sarebbe addirittura superiore all'incasso annuo totale. Cosi Intere frazioni di Ala di Stura, Oermagnano, Locano, Sparone sono rimaste prive della rivendita di pane In tutto il comune di Ribordone ci sono ormai due esercizi La situazione e precaria anche nel centri minori della Val Busa tagliati fuori dal grande turismo. La causa delle molte chiusure non va ricercata solo nel costo del registratore di cassa, che rende l'Investimento non ammortlzzabiie e privo di giustificazioni dal punto di vista economico a fronte di redditi Irrisori. Alla radice vi è anche, in tanti casi, un'impalpabile paura della novità. Quel bazar in cui trovi di tutto, dal latte alle cartoline, dal giornale al filo da cucire, sono retti da persone anziane. • Agisce in loro la refrattarietà alle nuove tecnologie, temono di sba aliarsi a battere i tasti: dice Albino Bellino, presidente della Comunità Montana Valli Orco e Soana. Spesso la gente di montagna inte fera i guadagni òftènuft'dài modesti esercizi con altre attività quali l'agricoltura o 11 modesto artigianato. Anche per questi operatori le recenti norme fiscali costituiscono un incentivo, forse definitivo, alla chiusura. .1 veri effetti del r marzo li vedremo compiutamente alla fine dell'anno. Allora sapremo quanti non intendono rinnovare la licenza*, avverte un commercialista, n problema del registratore è legato a filo doppio con quello della contabilita. «L'ordinario è troppo complicata e l'onere del commercialista spesso insostenibile. La contabilità forfettaria non è conveniente in quanto presume quote di reddito che i piccoli esercizi non possono toccare. Inoltre da questa non si possono detrarre spese vive, quali luce e riscaldamento, che incidono in maniera percentualmente marcata., spiega il sindaco di Ceres, Adriano Foglia. Oli empori e i bar di Noasca, Ronco, Traves, Le mie lavorano Intensamente nella sola stagione estiva, sempre pib breve. 'Per dieci mesi non si fa nulla, i locali sono vuoti. Poi di colpo diventano strapieni. Ma i due mesi della villeggiatura non bastano più», dice Lorenzo Perotto, che gestisce un negozio di commestibili a Cantolra. A conti fatti nelle valli torinesi qualche migliaio di persone, in maggioranza vecchi, sono oggi costrette a fare chilometri per rifornirsi dei generi di prima necessità. «Afa non è solo questione dì cifre: sostiene Edoardo Martinengo, presidente nazionale dell'Uncem. .Alcuni punti di vendita, che servono co- munita di 50-100 persone, hanno un essenziale valore sociale. Rappresentano gli ultimi luoghi di incontro, seppure si tratti di entità economicamente trascurabili. I provvedimenti fiscali sono solo l'anello finale di una catena di penalizzazioni ai danni della montagna, A livello legislativo vi sono stati molti tentativi per ovviare al disagio. Una proposta di legge, presentata da deputati piemontesi di ogni parte politica, prevede particolari casi di esenzione dall'obbllgo di dotarsi degli speciali registratori: per gli esercizi situati in comuni o frazioni sotto i 300 abitanti, o con un volume d'affari (nell'85) inferiore ai 20 milioni, o titolari dell'unica autorizzazione amministrativa in un centro abitato per una particolare tabella merceologica, «Non si tratta di sostenere l'evasione. Da ottobre abbiamo chiesto un colloquio col ministro delle nanze, ma senza ottenere risposta., dice Martinengo, Marco Fassero

Persone citate: Adriano Foglia, Albino Bellino, Busa, Edoardo Martinengo, Fassero, Lorenzo Perotto, Martinengo, Ronco, Traves

Luoghi citati: Ala Di Stura, Ceres, Lanzo, Noasca, Ribordone, Sparone, Usseglio