Per i telefoni mobili una torso europea

Per i telefoni mobili una torso europea Per i telefoni mobili una torso europea Diffusione in aumento, pronti nuovi modelli Le grandi aziende si alleano - Possibilità di stampare i messaggi cellulari analogici, un anno e mezzo fa, gli abbonati stanno aumentando rapidamente. In Svezia il nuovo sistema che divide il territorio in tante .cellule, di frequenza diversa, con l'utente che viaggiando si sposta da una all'altra, è usato da sei anni e gli abbonati sono 230.000. Gli svedesi sono all'avanguardia anche nella nuova tecnologia digitale di domani, la sola che permetta di avere uno standard unico e di compiere il salto di dimensione dal centinaio al milione di abbonati per Paese previsto per gli Anni 90. - Oggi però la tecnologia definitiva non l'ha ancora in mano nessuno e gli alti costi della ricerca impongono allearne: dichiara Dejio Ongaro che all'Italtel dirige il settore radiomobili. Quella .pubblica* è solo una faccia della radiotelefonia mobile. Accanto agli apparecchi che fanno entrare l'utente nella rete telefonica commutata, i radiomobili «privati, danno vita a linee parallele private per comunicare dall'automobile, dal camion, dalla nave: dovunque sia utile creare collegamenti «di servizio.. E qui all'avanguardia sono gli italiani. L'Enel, che per l'assistenza a centrali e utenti possiede diecimila auto, ha sempre avuto in uso frequenze proprie per le comunicazio¬ Il telefono mobile alla portata di tutti (o quasi), in auto o magari in tasca, un apparecchio grande come un pacchetto di sigarette col quale poter parlare, via satellite, con tutta Europa: è un progetto al quale si sta lavorando. Un'impresa di dimensioni necessariamente europee, ma anche una sfida industriale che ha vari concorrenti. Serve uno standard unico per il continente. La'recentissima alleanza fra il gruppo svedese Ericsson e la francese Matra si inserisce in questa logica, pur avendo obiettivi di portata anche più grande. A breve termine la posta in gioco è l'acquisto della CGCT, la seconda società francese che costruisce centrali telefoniche e che viene ora privatizzata: Ericsson-Matra si candida come acquirente contro l'americana AT&T e la tedesca Siemens. Fra 1 due gruppi l'accordo è finanziario e di cooperazione tecnologica. Alla Siemens, concorrente nell'affare CGCT, Ericsson è legata proprio sul piano della radiotelefonia mobile. I radiomobili in Italia sono oggi cinquemila, appannaggio di politici, dirigenti e altre persone importanti che possono permettersi l'alto canone. In Francia e Gran Bretagna dall'arrivo della nuova generazione di radiotelefoni ni; con un consorzio di cui fanno parte Italtel, Autofon c Siae ha messo a punto un sofisticato sistema .multiaocesso. costato in ricerca dieci miliardi In pratica un piccolo numero di canali radio può essere sfruttato al massimo assegnandone di volta in volta due liberi ai due interlocutori del momento, in modo completamente automatico e su scala regionale anziché locale. Il sistema italiano permette di scambiare oltre alle voci messaggi scritti e dati, come fa già la polizia tedesca per esemplo, e in certi Paesi persino 1 tasi. .La scrittura che arriva su uno schermo è più rapida e si può cripta re evitando interferenze pirata», spiega Ongaro. Oltre all'Enel, a usare 1 radiomobili è la società Autostrade mentre le Ferrovie ci stanno pensando. Interessate potrebbero essere anche compagnie di autotrasportatori, ma mettere in piedi una rete con tanto di centralina è complicato e costoso. CI vorrebbe un consorzio o un operatore che organizza un servizio e lo mette a disposizione a pagamento. In Francia e in Germania ci hanno pensato le Sip locali, mentre in ' Inghilterra servizi del genere li forni scono i privati. In Italia mancano per ora iniziative, m. g. b.

Persone citate: Ongaro

Luoghi citati: Europa, Francia, Germania, Gran Bretagna, Inghilterra, Italia, Svezia