10 di Bruno Ghibaudi

10 10 DAL NOSTRO INVIATO AVEZZANO — Se riusciremo ad avere da un giorno all'altro — o addirittura in pochi minuti — la patente di guida, il libretto di circolazione, il cambio di proprietà di un autoveicolo, le autorizzazioni al trasporto merci o qualunque altro documento dello stesso genere, lo dovremo ai satelliti. Sara infatti attraverso questo mezzo che tutti i dati e i visti necessari rimbalzeranno istantaneamente dal Centro Elaborazione Dati della Direzione Generale della Motorizzazione Civile di Roma ad un satellite che le proietterà verso 95 piccole antenne situate in prossimità degli altrettanti Uffici Provinciali. Qui una serie di stampanti automatiche, tanto autosufficienti da funzionare 24 ore su 24 (feste comprese) senza richiedere la presenza degli operatori, sfornerà a raffica i documenti, che diverranno cosi immediatamente disponibili. Non si tratta di una previsione di fantasia, che diventerà concreta chissà quando. Un collegamento sperimentale via satellite fra la Direzione Generale della Motorizzazione Civile e gli Uffici Provinciali di Milano, Napoli e Palermo è già stato attivato nel quadro di un profretto promosso dal ministero dei Trasporti. E' il primo esempio di telecomunicazione via satellite realizzato da un ente pubblico in Italia. Il satellite ripetitore è l'Eutelsat l-Fi. Le stazioni a terra In tempo reale i documenti della Motorizzazione La patente via satellite D Centro elettronico di Roma invierà i dati alle sedi provinciali impiegando le antenne delT«Eutelsat 1» - Macchine stampanti produrr ano tutti i documenti inerenti i trasporti Prossimo cliente la Protezione civile - La presentazione nella sede di Telespazio sono ormai semplici, di modesto ingombro (l'antenna ha un diametro di soli 370 cm), facili da installare, poco costose, totalmente automatiche e possono essere sistemate in prossimità dell'utente. L'esperimento con i primi tre Uffici Provinciali si sta dimostrando mólto soddisfacente. Entro il prossimo maggio saranno attivati i collegamenti con gli Uffici di Reggio Calabria e di Sassari. E gradualmente, entro la fine del 1988 diventeranno operativi tutti gli altri. Se questa rivoluzionaria prospettiva diventerà tra non molto una realtà lo dobbiamo alle nuove tecnologie che stanno trasformando le telecomunicazioni via satellite e che la Telespazio ha illustrato all'Unione Giornalisti Aerospaziali Italiani (Ugai) presso il suo Centro del Fucino. Nell'ampio comprensorio della plana di Avezzano, dove le antenne per le telecomunicazioni via satellite sono già diventate 23,11 progresso è sotto gli oc¬ chi di tutti. Accanto ai grandi paraboloidi di una ventina di metri di diametro, necessari per captare i deboli segnali dei primi sa'.elliti, in pochi anni sono sbocciate numerose antenne di diametro assai più contenuto (meno di dieci) ma in grado di ricevere i segnali, sempre più potenti e focalizzati, del satelliti successivi. n secondo ente pubblico a ricorrere ai satelliti per le sue comunicazioni sarà il ministero della Protezione Civile, il contratto con la Telespazio verrà perfezionato nelle prossime settimane. Il progetto si chiama .Argo, e mira a fornire alla Protezione Civile un sistema informativo via satellite capace di raccogliere dati e immagini sulle evenienze sismiche, idrogeologiche e vulcanologiche che possono interessare il Paese e che in caso di emergenza possa inviare dati e immagini dalle zone calamitate alla Sala Operativa di Roma anche nell'eventualità di un totale danneggiamento delle linee di comunicazione tradizionali. Saranno informazioni preziosissime per la previsione degli eventi, per la prevenzione del danni e per una migliore organizzazione dei soccorsi. Il programma, che costerà 47 miliardi (assicurati in parti uguali dal Fondo Investimenti per l'Occupazione e della Banca Europea degli Investimenti), sarà il primo nel mondo e verrà realizzato nel giro di 28 mesi. Nella prima fase, operativa entro la fine del 1988, saranno realizzate quattro stazioni mobili (su autoveicoli o su elicotteri) con antenna di appena 280 cm di diametro che potranno spostarsi rapidamente nelle zone disastrate e collegarsi via satellite con il Centro del Fucino. Con questo mezzo saranno trasmesse sequenze sui danni effettivi, liste di persone (morti o dispersi) o di materiali e qualsiasi altro documento. Dal Fucino, per ponte radio e via cavo, dati e immagini saranno instradate a Roma. Nella seconda fase saranno realizzate altre otto stazioni mobili come le precedenti e un numero sufficiente di stazioni di rilevamento dei dati ambientali. In queste ultime saranno installati terminali per la raccolta di dati sismici (80 terminali), idrogeologici (30) e vulcanologici (20) che trasmetteranno i dati via satellite, automaticamente e senza interruzioni. Bruno Ghibaudi