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M! Eds M! Eds M! ENTRE la Capitana decelera il motore, lo spegne e docilmente butta le due ancore, come se d'ora innanzi il comando, l'avesse la Vecchia, la Talassologa si toglie i guanti trasparenti. Getta oltre bordo l'usae-getta e indico, con tre cenni successivi dilla manoTla ttlrt[ eionc di Peleerhaken, Neustadi, Scharbeutz: •Era là che stavano, tre navi. Io portavo le treccine con le gale e avevo giusto dodici anni quando la Thielbeck. la Gap Arcona e la Deutsciuand si ancorarono qui. Noi eravamo stati evacuati da Berlino. Ci avevano bombardati due volte. Era l'aprile del quarantacinque, poco prima della fine. Le navi se ne stavano là tutte le mattine quando andavo a scuola. Sembravano disegnate. E anch'io le disegnavo al tàvolo di cucina. Con le matite colorate, tutte e tre. Oli adulti dicevano: Ci sono sv quelli dei campi di concentramento. 'Il tre maggio, quando mia UN'ANTEPRIMA DA «LA RATTA», IL ROMANZO DI GUENTER GRASS Narrate o topi la nostra storia Lo scrittore del «Tamburo di latta» raccoglie i suoi personaggi più noti e significativi in un libro apocalittico - Una ratta parlante lo visita in sogno e gli annuncia il Grande Botto, la definitiva scomparsa del genere umano - Sopravvivranno solo i topi, la cui lezione l'umanità non è riuscita a capire Pubblichiamo in anteprima qualche pagina di La Ratta, 11 romanzo di QUnter Orass che Einaudi sta mandando in libreria. Storie diverse (lo studio per un film su Hansel e Oretel; la navigazione d'un equipaggio femminile verso una utopica città sommersa; il dialogo d'un astronauta sopravvissuto alla tragedia atomica) si sviluppano intorno a una sorta di monologo «dal punto di vista dei topi». Ecco due brani: nel primo si rievoca una tragedia bellica sulla nave delle donne; nel secondo la Ratta ricostruisce la storia umana come un evento secondario nella costante permanenza (priva di storia s evoluzione) delle genealogie di topi sulla Terra. madre mi rispedì in città perché a Neustadt si poteva avere dello zucchero con le tessere, vidi dalla spiaggia che alle navi stava succedendo qualcosa. Fumavano. Venivano attaccate. Oggi ne sappiamo di piti: t deportati venivano da Neuengamme e un paio di centinaia da Sturino/. E le navi furono attaccate dai Typhoon britannici. Che erano armati di rossi. Dalla spiaggia era uno spettacolo, pareva un'esercitazione. Comunque la Cap Arcona andò a fuoco e in seguito si ribaltò. La Deutschland, su cui non c'erano deportati, venne affondata. La Thielbeck, su cui l deportati avevano issato bandiere bianche fatte di lenzuola, si capovolse in fiamme e colò a picco. Naturalmente dalla spiaggia non si vedeva che cosa stesse succedendo dentro gli scafi. Del resto non è quasi Immaginabile. •E io che ancora per molto ho disegnato navi in fiamme con le matite colorate, oddio' Comunque, prima dell'attacco, a bordo della Arcona e della Thielbeck c'erano circa novemila deportati. Dei quali giornalmente ne morivano di fame trecento buoni. E circa cinquemilasettecento deportati — erano polacchi, ucraini, tedeschi, e naturalmente ebrei — bruciarono, annegarono oppure, quando raggiunsero la riva a nuoto, furono fatti secchi sulla spiaggia. Dagli uomini delle SS e gai commando della MaHnikl-Iòr l'ho visto, quando avevo dodici anni. «Afe ne stavo là con le mie trecce e guardavo. Anche molti adulti di Neustadt se ne stavano là e guardavano i deportati ì!ne, appena usciti dall'acqua, ancora tremanti venivano fatti secchi. Loro naturalmente sostengono di non aver visto niente, sentito "nÌènfS7ftn5aa*~3ggl. E anche" in Inghilterra—non -c'è -uncane che ne parli. E' stata una disgrazia, chiuso. Per due anni arrivarono a riva dei cadaveri, disturbando le atticità balneari. Infatti subito dopo era stata fatta la pace. E anche ì relitti rimasero in vista ancora a lungo, finché li rimorchiarono via per la demolizione*. Mentre la Talassologa sa come si chiamavano il Gauleiter di Amburgo e i capitani delle navi, le donne guardano il mare e non vedono niente di speciale. C'è bonaccia e viene giti una pioggerella, come spesso in' questa estate piovosa. Dalla cambusa la Vecchia dice: mChiaro, cose così non hanno mica po- e a o E o , , o , a e a o e e e i i ti o di o e" na r a G dmcenvcirasvretarpdtoacmfbgddmmctmulcqtdBcn diale come oggetti da esperimento. La mia Ratta dice: Circa centocinquant'annl dopo il nostro sbarco in Europa — venimmo per nave — comincia, con l'ingresso del laborratto nella storia umana, lo sviluppo storico che va in direzione del Grande Botto. Dopo avermi istruito fino a tanto dal punto di vista storico, ha detto: Lo sapevi, a proposito, che l laboratori d'allevamento di Wilmington, Delaware, nell'ultimo anno della storia umana documentavano il loro commercio mondiale con una cifra di diciotto milioni di laborratti all'anno e con un guadagno di trenta milioni di dollari? Non si riesce a toglierle dalla testa questo suo trattamento accelerato del ventesimo secolo. La prima, la seconda guerra mondiale e la terza anticipata dai tuoi simili le riassume insieme In un'unica guerra che, a sentir lei, coerentemente terminò col Grande Botto. Perciò, quando si accinge a raccontare, parla dell'epoca antecedente o successiva al Grande Botto. Ultimamente usa anche parole come epoca umana o epoca postumana. Poco fa, quando mi è venuta in sogno, ha detto: Fu ancora durante l'epoca umana, ma ben centocinquant'annl dopo l'epoca del ratto domestico, che all'inizio dell'era dei laborratti la flotta russa del Baltico, al comando dell'ammiraglio Roestvenskij, volle prendere il mare da Libau, al che noi abbandonammo le navi. E poco dopo la battaglia navale di Tsushima, a cui partecipammo soltanto sulle navi giapponesi, cominciò quella grande guerra che, malgrado alcune interruzioni creativamente utilizzate per lo sviluppo di nuovi mezzi'd'annientamento, si era patta l'obiettivo di annientare l'umanità, alloS scopo di inaugurare, con la fine della guerra mondiale a tre stadi, l'epoca postumana. Ultimamente la Ratta ha tenuto conto della nostra numerazione e ha detto: Secondo la datazione della storia umana fu nel 1630 che sbarcammo, con la flotta del re svedese Gustavo Adolfo, sull'isola pomerana di Usedom e in occasione di questo sbarco scoprimmo, situata di fronte a Usedom, una città sommersa che, fondata nell'epoca del ratto domestico, in principio si chiamava Jumne e in seguito fu chiamata altrimenti. GUnter Grass GUnter Grass: disegno per sto nella storia. Uno stupido errore. Una seccatura. Sono cose che si dimenticano. Pietra sopra/ si diceva una volta. — Mangiamo adesso? Ci sono le polpette con le cipolle fritte, le patate schiacciate e l'insalata di cetrioli: LA Ratta ci data secondo il proprio conteggio. Tutto ciò che avvenne prima della sua apparizione in Europa e che secondo i nostri calcoli fu messo in date con bastante esattezza, lei lo riassume nella formula: questo fu all'epoca del ratto domestico nero. La sua origine rimane oscura. Più alimentando leggende che facendo chiarezza essa dice: Vivemmo a lungo sul Mar Caspio, sinché un bel giorno decidemmo di attraversare a nuoto il fiume Volga e di migrare, diventando famosi sotto il nome di ratti delle chiaviche. Siccome il loro arrivo in Europa fu concordemente annunciato dalle città portuali del continente e delle isole britanniche durante gli Anni Cinquanta del diciottesimo secolo, la migrazione dei popoli si svolse, e la peste si diffuse, come dice la Ratta, all'epoca del ratto domestico nero. Pertanto tutti i ratti che durante la Guerra dei Trentanni, a Magdeburgo, Stralsund, Breisach e altrove, ebbero crudi e spellati il loro prezzo, arrostiti o bolliti il loro valore nutritivo, furono ratti domestici neri. Epperò la Ratta, in quanto ratto delle chiaviche che s'incamminò dall'Asia e che viene scioccamente chiamato Rattus norvegicus, si dichiara partecipe di quella specie ormai rarefatta che è detta Rattus rattus, della lunga storia del ratto domestico nero; che sarebbe stato un po' più. piccolo, dal naso più appuntito, ma dalla coda in proporzione ancor più lunga. AHameìin Dice: Queste differenze noi non le facciamo. Un ratto 6 un ratto. E in quanto ratto in sé anche noi fummo presenti a tutte le migrazioni dei popoli, durante l'avanzata della peste, all'ombra delle crociate e dei cortei di flagellanti, quando Giovanna bruciò, davanti al castello di Macbeth, a Roma, sotto tutti gli imperatori e sui campi di battaglia della Guerra dei Trentanni. Se devono esserci siati la copertina del suo nuovo libro, «La Ratta» (particolare) si testando prodotti alimentari, poi mescolando medicamenti nel foraggio, infine inoculando ai suoi laborratti i bacilli di diffuse malattie umane — difterite, scarlattina, grippe —, ma solo rrentocingue anni dopo l'insurrezione della Comune di Parigi, quando all'Istituto Wistar di Filadelfia cominciò la produzione su larga scala di quel laborratti che furono definiti utili fino a poco prima dell'Epilogo, i biancorossi imposero a livello mon¬ dei ratti sulle navi di Gustavo Adolfo quando egli volle andare in Pomerania passando il Baltico, eravamo noi quelli là sopra la chiglia, beninteso in nera figura. E se a Hamelin furono ratti domestici quelli che, sebbene noti come buoni nuotatori, si sostiene di aver annegato a migliaia nella Weser, allora eravamo di nuovo noialtri ratti che si tentò di annegare. Ma i ratti delle chiaviche divennero propriamente attivi solo con l'inizio della Rivoluzione Francese, la quale, a parere della Ratta, terminò quando fu schiacciata l'insurrezione della Comune di Parigi; ragion per cui la guerra del settanta-settantuno, quando i ratti crudi e arrosto ebbero nuovamente il loro prezzo, è per lei di particolare rilievo. Appena si accinge a una lunga conferenza, dice: Quando al tempo della Comune di Parigi... oppure: Questo fu poco dopo l'insurrezione della Comune di Parigi... Scommessa Secondo il computo della Ratta, poco prima della Comune di Parigi comincia la storia sciagurata e a suo dire indegna del laborratto dal pelo bianco e dagli occhi ressi. Negli Anni Cinquanta del diciannovesimo secolo venne di moda in Inghilterra e In Francia imprigionare da cento a duecento ratti di chiavica catturati apposta, escludendo ogni via di scampo, insieme a un cane particolarmente feroce, di regola un terrier, e scommettere sul tempo necessario all'annientamento dei ratti; uno svago non solo delle classi inferiori. Sennonché, appena fra i ratti catturati comparivano degli albini, li si separava dagli altri e li si mostrava come curiosità nelle fiere negli zoo. Tali selezioni durarono circa dieci anni, finché una legge vietò la morsicatura dei ratti per scomme-isa dapprima in Francia, più tardivamente in Inghilterra. Ma siccome il fabbisogno di ratti biancorossi nel frattempo era cresciuto, la gente cominciò tenere a coppie gli albini da esibire e ottenne così un grande numero di nidiate biancorosse. Un medico di Ginevra, dice la mia Ratta, avrebbe eseguito per primo esperimenti di laboratorio sui bianccros-

Persone citate: Breisach, Einaudi, Guenter Grass, Gunter Grass, Gustavo Adolfo, Hansel, Ratta, Tsushima