Delitto Oiorgierif presi 6br di Cesare Martinetti

Delitto Oiorgierif presi 6br In corso un'operazione coordinata tra Roma, Torino e Imperia Delitto Oiorgierif presi 6br Potrebbero esserci nuovi arresti - Le indagini partite dalla cattura a Barcellona di due ter-, roristi collegati con Action directe e Età - Tra i fermati anche una cittadina statunitense ROMA — Sei persone, tre donne e tre uomini, accusate di terrorismo e forse implicate nell'omicidio del generale dell'aeronautica Lieto Oiorgieri, sono state fermate da Sisde e Ucigos nel giorni scorsi a Torino, Roma e sul confine tra Italia e Francia, a Grimaldi, nell'entroterra di Imperia. La procura di Roma ha confermato i fermi e il sostituto procuratore Sica ha firmato sei ordini di cattura per «associazione sovversiva». L'operazione è partita due settimane fa dall'arresto avvenuto a Barcellona del torinese Fabrizio Burtet e di Clara Piacenti. I due avevano documenti delle Brigate rosse e di Action directe. Ma l'operazione di polizia è ancora in corso e nelle prossime ore potrebbero esserci nuovi arresti. Per quel che si sa 1 servizi italiani sono arrivati al sei seguendo la duplice pista partita da Barcellona e da Roma, dall'arresto avvenuto in gennaio di Paolo Cassetta, Fabrizio Melorio e Geraldina Coloni, catturati sulla via Nomentana e militanti del l'Unione dei comunisti combattenti, la frazione br che ha rivendicato l'omicidio del generale Oiorgieri. A Torino sono stati arrestati Nicola Sergio Serrao, 29 anni, e Giuliana Zuccaro, 34, già incarcerata e condannata a sei anni per il rapimento di Toni Carello che fu compiuto da un gruppo della preistoria del terrorismo, 1 •comontisti» guidati da Giorgio Piantamore e Luciano Dorigo. Pare che gli inquirenti siano arrivati al due seguendo un filo di finanziamento che da Torino partiva verso Burtet e la Piacenti, a Barcellona, sospettati di gestire una specie di ufficio di corrispondenza spagnolo del terrorismo italiano e francese e forse collegato all'Età. A Grimaldi, a pochi passi dal confine francese, sono invece stati arrestati Marco Pisano, 36 anni, di Apricale (Imperia) e Hellen Cood, 36 anni, cittadina statunitense, nata a New York. Di questi due non si sa nulla di più se non che, sembra, fossero anch'essi in costante contatto con la Spagna, da dove erano giunti poche ore prima dell'arresto e dove avevano soggiornato a lungo. A Roma, infine, è stata arrestata un'altra coppia. Non sono stati resi noti i homi. Si sa soltanto che si tratta di due militanti delle Brigate rosse ricercati da alcuni anni. Niente di più. Sembra comunque che non siano personaggi di primo plano. Per il resto si possono sol¬ tanto fare delle ipotesi perché la Dlgos romana, che ha coordinato l'operazione, non ha voluto rivelare alcun altro particolare essendo l'operazione ancora in sviluppo. Arresti e r perquisizioni sono in corso in altre città d'Italia, forse anche a Milano, dove (come a Genova e a Torino) è stato diffuso il volantino di rivendicazione dell'uccisione del generale Oiorgieri. Ciò che accomuna i sei sarebbe proprio la militanza In un'area di fiancheggiamento dell'Unione comunisti combattenti, la «seconda posizione» delle Brigate rosse nata dalla scissione del partito armato e finora abbastanza insondata dalle inchieste giudiziarie. Entrata nella spirale degli attentati un anno fa con 11 ferimento del consigliere economico della presidenza del Consiglio Antonio da Empoli (durante l'attentato rimase colpita a morte Wilma Monaco, una delle componenti del commando), fino all'arresto del terzetto Cassetta-Melorio-Colotti la «Ucc» per gli inquirenti era un oggetto misterioso. Con questa frazione del terrorismo (che si era scissa dalle Br-Partlto comunista combattente all'esterno del carcere) si sono schierati ul¬ timamente anche numerosi brigatisti della prima ora detenuti da anni. Per esempio i quattro che stavano tentando la clamorosa evasione sotterranea da Rebibbia scoperta due giorni fa (Bruno Seghetti, Francesco Piccioni, Domenico Dell! Veneri e Francesco lo Bianco) vi avevano aderito da poco e, insieme con Prospero Gallinari, il presunto killer di Aldo Moro, avevano letto nell'aula del processo in corso a Roma la rivendicazione dell'omicidio Giorgleri. E' stata quest'ultima l'azione più clamorosa compiuta dalla «Ucc» e inserita nel quadro della lotta agli armamenti (italiani, europei, «guerre stellari») che costituiscono 11 campo di battaglia dichiarato non solo dalle Br, ma anche dal francesi di Action directe e dai tedeschi della Raf. L'operazione del Sisde e dell'Ucigos che ha portato ai sei arresti resi noti ieri è «tata condotta proprio seguendo questa pista internazionale, la cui prima e più concreta traccia era stata fornita a gennaio dall'arresto di Geraldina Colotti, ligure, ma, secondo quanto fu accertato subito, pendolare quasi instancabile tra Francia, Spagna e Roma. Cesare Martinetti