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^ ,,aBotm e spmeatéra ^mhMUmkmm^ trMc e BSlB^ alla £Jg§S ripresa a Ginevra é ^ ,,aBotm e spmeatéra Il ministro degli Esteri Genscher favorevole all'«opzione superzero» di Gorbaciov: via tutti i vettori - I democristiani si impuntano: togliamo Crasse e Pershing, non le armi di teatro DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Zero o superzero? L'alternativa fra le due opzioni, in fatto di disarmo nucleare, divide la Germania: e la linea della divisione attraversa perfino 11 governo. Invano Volker Ruehe, vicepresidente del gruppo Cdu-Csu al Bundestag, sottolinea la necessità che Bonn parli in materia «una sola lingua». Ruehe è a Washington, dove ieri ha incontrato Shultz per illustrargli il punto di vista del partito che domina la scena politica tedesca. Questo punto di vista è un'opzione zero concentrata sugli euromissili a più lungo raggio, quelli cioè che colpiscono obbiettivi fra i mille e i cinquemila chilometri di distanza. La polemica infuria alla viglila della ripresa dei colloqui di Gtaevra Usa-Urss sul disarmo. La sessione si apre questa mattina. In chiaro, si tratta degli SS-20 da parte sovietica, dei Pershing 2 e dei missili da crociera Tomahawk da parte atlantica. Ma Gorbaciov, nella sua ultima proposta che tanto imbarazzo ha diffuso fra le capitali dell'Occidente, non si è fermato a questo. Ha detto che dopo avere eliminato gli euromissili lunghi si possono eliminare anche quelli più corti: con portata fra i 600 e i 1000 chilometri. E' l'opzione superzero, che ha suscitato in Germania l'entusiasmo di Genscher, il ministro liberale degli Esteri, e le apprensioni di Woerner, suo collega democristiano alla Difesa. Vediamo gli argomenti contrapposti. Genscher: i russi propungono di eliminare sistemi d'arma che soltanto loro hanno schierati (sono gU SS-12/22 e gli SS23). Come si può dunque rifiutare un'opportunità simile? Woerner: la denuclearizzazione dell'Europa significa I consegnare il Continente alla schiacciante superiorità convenzionale dell'Armata rossa e degli altri eserciti del Patto di Varsavia. Niente opzione superzero, dunque, accontentiamoci dell'opzione zero. Ma come si può respingere un'offerta aggiuntiva che implica una specie di disarmo unilaterale da parte russa? La spiegazione sta nelle voci che circolano a Bonn, secondo le quali gli americani avrebbero illustrato ai tedeschi un programma teso a placare le inquietudini per l'opzione zero. Dopo lo smantellamento degli euromissili lunghi, 130 sistemi da mille chilometri prenderebbero il loro posto nelle basi tedesche. Perché 130? Perché quello è 11 numero degli 55 12/22 attualmente schierati, 11 nerbo degli euromissili corti dell'Armata rossa. A parte queste due famiglie di armi atomiche (gli euromissili lunghi e i corti), c'è una terza famiglia che preoccupa la Germania Federale. Sono 1.missili tattici, la loro portata è compresa fra i 150 e 1 500 chilometri. Ce ne sono da una parte e dall'altra, naturalmente: e poiché la loro destinazione è 11 cosiddetto campo di battaglia, è abbastanza comprensibile l'apprensione dei tedeschi, che nel potenziale campo di battaglia ci abitano. Il capogruppo parlamentare Cdu-Csu, Alfred Dregger, chiede un negoziato sui sistemi a più corto raggio che includa i missili tattici, e la definizione di livelli simmetrici e invalicabili. Cosi avremmo l'opzione zero per gli euromissili a più lunga gittata, senza rinunciare del tutto al deterrente atomico. Ma Genscher non è d'accordo, vuole un approccio ai problemi del disarmo nucleare più politico, più aperto alle ragioni di Gorbaciov, a. v.

Persone citate: Alfred Dregger, Gorbaciov, Ruehe, Shultz, Volker Ruehe, Woerner

Luoghi citati: Bonn, Europa, Germania, Germania Federale, Ginevra, Washington