Se Carraro succede a Carrara di Giorgio Viglino

Se Carraro succede a Carrara Un'ipotesi clamorosa in vista dell'Assemblea della Federcalcio Se Carraro succede a Carrara Il commissario straordinario potrebbe candidarsi alla presidenza della Figc e rimanere alla guida del Coni (oppurn lasciare il testimone a Pescante) - Posticipato al gennaio '88 il ritorno alla gestione ordinaria ROMA — Molti dicono che domenica si decide il campionato. Sicuramente un giorno prima, sanata si decidono 1 destini del calcio italiano e, estremizzando, si decide pure se ci saranno ancora i campionati Dal .come* poi si deciderà, si potrà capire pure quale sarà il futuro del mondo del pallone e magari anche intuire chi sarà il nuovo presidente: si sono fatti molti nomi, ma se poi fosse Franco Carraro a succedere a se stesso, ma in regime di normalità,? In Roma, ma ben lontano dalla Roma di tutti 1 giorni, in quella città satellite che è l'Eur di invenzione fascista ed evoluzione palazzinara, si radunano le forze vive del calcio nazionale per l'assemblea straordinaria. Unico punto all'ordine del giorno l'approvazione del nuovo statuto federale. In gioco l'intero processo di rinnovamento che proprio Carraro, quale commissario straordl nario, ha messo in moto al l'indomani del 'mondiale» messicano. LO STATUTO — La bozza di statuto, preparata dalla commissione appositamente costituita, prevedeva numerose innovazioni. La più clamorosa era offerta in optional: l'abolizione della Lega di Firenze e l'accorpamento con quella di Milano. L'optional è stato rifiutato, cosi come sono state respinte tutte le nuove norme, sempre soltanto da parte delle due leghe professionistiche. Il commissario ha seguito le indicazioni della base soltanto là dove aveva offerto una scelta. Ha tirato dritto sulla sua strada per tutto i) resto con una alternativa piuttosto rigida: -Osìfa cosi osi fa cosi egualmente: Le modifiche principali sono queste. Sparisce l'ufficio di presidenza, organo che dava potere federale ai presidenti di Lega, il presidente viene rafforzato (c'è chi dice dimezzato, ma è comunque più forte il vertice) con la creazione di un vicepresidente, nascono gli stati generali comprendenti l'associazione calciatori (e Campana non gradisce il voto solo consultivo del nuovo orga¬ no). Cade la clausola del due anni di appartenenza ai quadri federali per essere eleggibili alla presidenza, restano le nuove norme limitative: l'in compatibilità tra le cariche pubbliche elettive, senatore od onorevole e via via a scalare, temperata dal parere, che già si sa favorevole, della competente commissione parlamentare, e quella relativa all'età, ma applicabile soltanto fra quattro anni, semmai qualcuno avesse la bizzarra idea di puntare su Cestani. L'OPPOSIZIONE — La resistenza delle due leghe professionistiche è stata, a parole, durissima. Per la sopravvivenza si sono battute entrambe, per il resto si sono battagliate •contro», com'è tradizione. Avevano respinto in blocco le novità, addirittura Cestani aveva fatto richiedere un inasprimento della clausola di eleggibilità da due a cinque anni, e ora dovrebbero presentarsi in assemblea per un ostruzionismo che avrebbe pure mezzi legali per bloccare tutto. Ogni articolo del regolamento dovrà essere approvato con una maggioranza particolarmente qualificata: 3/4 dei voti presenti, ma anche 1/3 dei voti di ciascuna lega. Le previsioni sono per una marcia indietro di molti (se non di tutti) e quindi il blocco del vari articoli non ci sarà. La Lega Dilettanti, forte delle sue ottomila società, assicurerà la maggioranza di base. In ogni votazione. L'ipotesi alternativa porterebbe d'altro canto ad una rottura netta tra calcio dilettantistico e professionistico e non si vede né chi potrebbe gestire il secondo, né come le 144 società dalla A alla C2 potrebbero sopravvivere al di fuori della legalità istituzionale della federazione. IL FUTURO — Attorno alle ipotesi di candidatura s'è parlato assai, ma finora chi è venuto più o meno volontariamente alla ribalta è stato bruciato o perlomeno scottato. Citiamo alla rinfusa Ricchicri, Moratti, Matarrese, Campana, Zotta, Viola, Bonlpertl. Finora s'è salvato 11 vicecommissario Andrea Manzella, ma forse soltanto perché ha continuato a oppore fermissime smentite ad ogni congettura. Sarà un presidente a lungo mandato, valido fino al Novanta s'era detto, e nel tentativo di opporsi a tutto e tutti c'è stato chi ha sollevato dubbi di legittimità: Carraro ha già fatto sapere che il commissariato previsto fino a settembre slitterà a dicembre, e quindi l'assemblea elettiva sarà convocata nell'anno solare '88, con rispetto del formalismi. L'unica candidatura veramente inattaccabile è perù quella dello stesso Carraro. il commissario potrebbe riproporre la struttura attuale proprio con Manzella nella nuova figura di vicepresidente, ma solo se dall'assemblea di sabato venisse un appoggio totale, unanime, secondo le tradizioni della politica sportiva nazionale. E il Coni? Le ipotesi possono essere due. La prima prevede un avvicendamento relativamente Indolore alla guida dell'ente sportivo di Stato, con Mario Pescante nel ruolo di presidente. La seconda un possibile mantenimento di entrambe le cariche, con molti poteri delegati al vicepresidente federale. In altre parole il perpetuarsi in condizioni di normalità dell'assetto di emergenza che finora ha funzionato: funzionerà? Giorgio Viglino Il presidente Franco Carraro e Mario Pescante, segretario del Coni

Luoghi citati: Carrara, Milano, Roma