Un quinto di città da risanare
Un quinto di città da risanare A Torino, secondo le stime del Comune, 80 mila alloggi degradati Un quinto di città da risanare Gli edifici che necessitano di restauri più o meno radicali sono 4000, ma gli interventi nell'ultimo ventennio hanno avuto quasi sempre carattere episodico - Le ipotesi di convenzioni con i privati segnano il passo, mentre il centro storico cade a pezzi Sulla base di una stima del Comune, in città vi sono non meno di 4 mila edifici degradati: ognuno contiene in media una ventina di alloggi (In piccola parte uffici). Qesto significa che circa 80 mila appartamenti (il 20% del patrimonio edilizio) hanno bisogno d'interventi di restauro, «Jn effetti — ammettono a Palazzo civico — il futuro della città deve essere impostato sul loro recupero: Ma di fronte a questa dichiarazione d'intenti, gli interventi sul tessuto urbano e sul fronte delle abitazioni, nell'ultimo ventennio, sono sempre stati per lo più episodici. Camminando nelle viuzze del centro storico, nella parte della citta definita -aulica-, si trovano ancora le tracce dell'ultima guerra. E si vedono scempi che non fanno onore alla citta, né ai suoi amministratori. Recentemente c'è stato un convegno che ha messo a confronto le iniziative per il nostro centro storico e per quello di Berlino. Si è cosi constatato che, mentre nella parte occidentale della citta tedesca gli interventi sono programmati e coordinati, a Torino i recuperi sono troppo spesso casuali E 1 risultati purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti. Per questo nel luglio 1985, alla formazione della nuova giunta di pentapartito guidata dal sindaco Cai-detti, socialista, parti l'idea (comunque non nuovissima) di dar vita ad una società mista, con denaro pubblico e privato, per finanziare e coordinare il restauro di stabili resi imbibili dal tempo, dall'Incuria e, talvolta, dal completo abbandono. In 2 anni i passi in questa direzione hanno, però, mostrate una lentezza incredibile, quasi che l'ipotesi non interessi più. La società mista, in via di formazione, comprende Comune, FinPiemonte e Collegio costruttori. Ma, appena discussa in giunta, è stata fermata, e da mesi sembra che nessuno voglia più scegliere se essa debba soltanto finanziare il risanamento oppure possa anche Intervenire direttamente nel recupero edilizio. C'è, poi, allo studio una seconda possibilità (che non esclude, comunque, la precedente): quella di fare convenzioni tra il Comune e privati (per esemplo, grandi società di assicurazioni) in modo da affidare loro 11 restauro di interi isolati, garantendo alla pubblica amministrazione una quota di appartamenti da consegnare al mercato degli affitti, oggi asfittico e incapace di rispondere alla domanda di chi non ha 1 mezzi per comperare. Un esperimento in tal senso è stato avviato con la società Centro storico-Torino, che ha già recuperato parte di un isolato e sta per passare alla seconda e terza fase, sempre nella stessa zona, a due passi da via Garibaldi e dal municipio. Ma di fronte a quattromi¬ la edifici (la maggior parte nel cuore della città) su cui Intervenire, ci sarebbe bisogno di ben altri impegni: con risorse massicce e grande volontà politica. Ammette l'assessore alla Casa, Zanetta (de): «Certo, di fronte ad una tale massa di problemi le forse messe in campo sono attualmente insufficienti. Ma adesso, con i recenti contributi dello Stato, abbiamo l'occasione di continuare un'opera di recupero che in questi ultimi anni ha consentito di dare nuova dignità ad oltre duemila appartamenti: ne risaneremo altri 140, spendendo circa 10 miliardi: Qualcosa, dunque, si muove. Ma è, ancora una volta, la classica goccia in un mare di case consumate dall'umidità, piene di crepe, bisognose di opere urgenti per evitare 11 pericolo di crolli. Un'emergenza continua che In questi anni ha scandito come un rosario le giornate degli addetti municipali alla sicurezza e all'abitabilità dell'edilizia pubblica e privata. Quando verrà avviato un vero e proprio programma in grado di lasciar intravedere soluzioni definitive al problema del centro storico? Zanetta allarga le braccia: «Presto, il più presto possibile'. Giuseppe Sangiorgio Nel centro storico, dove si sono ripetuti gli allarmi per crolli, molti edifici mostrano ancora le ferite della guerra
Persone citate: Giuseppe Sangiorgio, Zanetta
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