L'idea di Andreotti e l'acqua di Colonia di Gian Paolo Ormezzano
L'idea di Andreetti e l'acqua di Colonia / buOìli e Ì Cattivi di Gian Paolo Ormezzano L'idea di Andreetti e l'acqua di Colonia Non male l'idea di Andreotti, che vuole gli stranieri nel nostro campionato, con libera circolatone dei •comunitari; però con l'impiego di questi stranieri anche nella Nazionale azzurra. Cosi II problema della disoccupazione dèi nostri atleti finisce in fretta: basta andare in Argentina a giocare contro la Nazionale locale schierando Maradona a fianco di Altobelli, in Brasile allineando Edinho e Junior davanti a Zenga, ed è fatta. Pensando a come furono trattati in Cile (1962) i nostri oriundi, e neppure da sudamericani del loro Paese di provenienza, è certo che costoro verrebbero ammazzati, sangue rosso su maglia azzurra, e ampie prospettive di lavoro qualificato si aprirebbero cosi al bipedi tutti italiani. ' Q^foPteVAiidreotit Ititi' detto permifurare tà gènte: se nessun suo collaboratore gli fa notare l'assurdità, vuol dire davvero che intorno a lui sono soltanto servi sciocchi, «yesmen» da pochi soldi. La Nazionale che ha pareggiato in Germania ha avuto sui giornali sportivi titoli pari e in un caso superiori, come vistosità grafica, a quelli riservati ai-. l'annuncio della nascita di Dalma Maradona: e questo dà l'idea dell'importanza di uno zero a zero ottenuto grazie alle parate di Zenga, il quale ha dimostrato che un commissario tecnico per essere bravo deve avere innanzitutto un bravo portiere, cosi come ogni allenatore di club. Verità elementare, ma proprio per questo trascurata dal mondo del cal¬ cio, dove si spendono miliardi per uno che forse farà dieci gol, si lesinano milioni per uno che sicuramente ne impedirà venti. A parte i titoloni, ci è parsa comunque cattiva di gusto la serie di dichiarazioni rambistiche affibbiate ai nostri calciatori, che fra un mesetto saranno gli eroi di Colonia, se non facciamo attenzione. Vialli avrebbe addirittura detto, almeno in un sommario di prima pagina ed un titolo all'interno, .sono (all'interno: sarò) il Riva degli anni novanta: e se fosse vero preferiremmo Gullit che non sa chi è Riverà. Si rischia la comica, e passando per la retorica, da dove si precipita più vertiginosamente. Come nello spiare i giocatori tedeschi e nel valutarli a miliardi. Adesso è di turno un certo Thon, e per averlo diverremo pesci. Il tutto in un incontro amichevole, senza mai un fallo cattivo, e con la possibilità di quattro sostituzioni, cioè di mandare in mucca la partita. Ci siamo freneticamente profumati di acqua di Colonia, evaporerà. I nostri premi U buono-premio al più buono della settimana va secondo noi a Bearzot, il quale ha fatto sapere che in Messico voleva lanciare Zenga contro la Francia, ma vedeva il giovanotto in grande tensione per la sua \ Mutinone, atlora; neirin-'\ ter. Dunque tutto quanto abbiamo scritto, detto, pensato di Galli, laggiù, era giusto, e sia lode a Bearzot che finalmente lo ammette. Bearzot però becca anche il buono-premio per il più cattivo personaggio della settimana. Ci disfa infatti Giovanni Galli, mica bello. Enzo era famoso per come difendeva sempre tutti (i suol) contro tutti. Adesso si smaglia, viene il sospetto che se, Zoff non avesse provveduto ad autoaccusarsi per i gol presi in Argentina nel 1978, quelli che provocarono la rottura fra il portiere e certa stampa, in questi giorni Bearzot sacrificherebbe anche Dino all'altare di una verità che chissà se è penicillina o soltanto muffa. zittii li i Andreotti visto da Bruna
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