Il restauro del patrono

Il restauro del patrono Ultimi ritocchi in Duomo alla cappella di San Giovanni Il restauro del patrono L'intervento di recupero, proposto dalla Famija Turinéisa, sta per essere completato grazie al finanziamento di Lions e Uoness club - Tornano all'antico splendore gli affreschi del XVII secolo e la pala d'altare che raffigura il protettore della città Ritornano all'antico splendore gli affreschi del XVn Secolo che In Duomo impreziosiscono la cappella di San Giovanni, la sesta della navata di destra eretta nella prima metà del '600 In onore dei santi Cosma e Damiano e dedicata dal 1862 al patrono della citta. Il restauro, proposto dalla 'Famija Turinéisa-, sta per essere completato grazie all'intervento finanziario (45 milioni) del Lions e Lioness club di Torino, che intendono cosi fornire il loro contributo al recupero dei beni artistici torinesi e dare un'impronta al gemellar-™ del distretto Lions 108 u'iemonte, Liguria e Valle d'Aosta) con il distretto francese 103 (Costa Azzurra-Corsica), in programma per il prossimo 10 maggio. E' da febbraio che 1 tecnici del laboratorio del restauro •Gian Luigi Nicola» di Aramengo (Asti), già impegnati in passato nel recupero degli affreschi medievali della chiesa di San Domenico e di opere custodite nella Galleria Sabauda, lavorano per restituire freschezza ai colori e agli stucchi compromessi dal tempo, dalla polvere e dai fumi delle candele. Un lavoro delicato, condotto sotto la guida della dottoressa Emanuela Di Macco, ispettore della Soprintendenza al Beni Storici e Artistici del Piemonte, perché si tratta di un intervento su opere firmate da Gian Andrea Casella da Lugano e da Rodolfo Morgan, autore della pala d'altare. Gian Andrea Casella, artista della Corte di Torino con opere a Palazzo' Reale, nelle chiese di San Francesco d'Assisi e dell'Annunziata, allievo di Pier Benedettini detto «Pier da Cortona», uno dei protagonisti dell'arte barocca, dipinse le pareti della cappella tra 11 1654 e 11 1658, Oltre a raccontare con una plasticità michelangiolesca la vita del santi Cosma e Damiano, l'artista corredò le opere con pregevoli stucchi e con un'icona con la Vergine incoronata dalla SS. Trinità, poi rimossa nel 1850 e donata alla parrocchia di San Pancrazio, a Silvano d'Orba. L'immagine fu sostituita nel 1862 con la pala d'altare raffigurante San Giovanni, dipinta da Rodolfo Morgari (1827-1902), pittore torinese formatosi all'Accademia Albertina e fin da giovane 'Restauratore dei Palazzi Reali: Due artisti di valore, le cui opere rischiavano di andare perdute assieme alla cappella che, unitamente alle altre, racconta la storia delle confraternite e delia corporazioni del mestieri torinesi. Dice Anna Rosa Nicola, titolare del laboratorio di restauro: «Gii affreschi, gli 3tucchi e la pala erano in condizioni disastrose per il fumo delle candele, le muffe e le infiltrazioni d'acqua che avevano provocato gravissimi danni-. Il tecnico assicura che, una volta completati i lavori (entro giugno), il Duomo •potrà riavere nella sua integrità uno dei suoi tesori nascosti-. Ma è un tesoro che al restauratori e alla Soprintendenza sta riservando sor prese e molte difficoltà per la sovrapposizione di restauri compiuti nella seconda metà dell'800, quando la compagnia di San Giovanni Battista, detta la «Consorzia», decise di abbellire la cappella. L'intervento del Lions, con l'aiuto della Cassa di Rispar mio di Torino, è l'ultimo in ordine cronologico per salvaguardare il patrimonio artistico del Duomo. Negli anni scorsi furono restaurate dalla Soprintendenza le cappelle (anche queste del '600) dei santi Ippolito e Cassiano e di sant'Onorato. Dice il parroco, Don Felice Cavaglià: «/ torinesi stanno dimostrando molta attenzione per il loro Duomo. Adesso aspettiamo che Qualcuno si /accia avanti per salvare dal degrado la cappella della SS. Trinità-. Emanuele Monta Presto torneranno a risptendere nella cappella di San Giovanni gli affreschi seicenteschi di Gian Andrea Casella. La pala d'altare è stata dipinta nel 1862 da Rodolfo Morgari