I giovani al Nord hanno altre vie

I giovani al Nord hanno altro vie I giovani al Nord hanno altro vie L'Ambasciatore Romano, nel suo articolo «Un cadetto per la Farnesina» (La Stampa, 14 aprile), pone in luce lo stato attuale del reclutamento del diplomatici nel nostro Paese, sottolineando la gravità di una situazione che vede il concorso quasi totalmente disertato da candidati provenienti dal Settentrione. L'esperienza maturata nell'organizzazione del corso di orientamento alla carriera diplomatica, svoltosi recentemente a Torino, e che l'Ambasciatore Romano si augura sia un segnale di cambiamento di tendenza, ci spinge a qualche osservazione. Pur condividendo la sua preoccupazione per lo stato attuale delle cose (e non perché i laureati del Centro-Sud siano menò preparati di quelli del Nord, ma piuttosto perché è giusto che la nostra diplomazia rappresenti pregi e difetti di tutte le componenti regionali del nòstro Paese), non ci pare tuttavia che la scarsità di candidati settentrionali, e piemontesi in particolare, sia dovuta a uh disinteresse per la cartiera, come dimostrano le oliare 200 domande pervenute arcoi^èn'«fehz1Ì6né'"coft6a i 70ìamtóesah&rih'o seW' to le lezioni I motivi sono altri Da un questionario distribuito al partecipanti e dal dibattito svoltosi durante il corso, è emerso, ad esempio, come, se appaiono chiari l'estensione e i fini di altre carriere internazionali, ben poco è stato fatto per far conoscere le connotazioni del ruolo attuale del diplomatico, che è ancora visto come imbalsamato nel suo abito da cerimonia, piuttosto che nella sua veste di manager e di rappresentante all'estero di quella «società per azioni» che si chiama Italia. E' emerso inoltre—e si può discutere se sia un rilievo accettabile o meno — che il tipo di preparazione richiesto per superare il concorso è assai dissimile da quello richiesto per accedere ad uffici, anch'essi preposti alle relazioni con l'estero, di banche, grandi Imprese e te Con il risultato che, chi opta per la carriera diplomatica, o riesce a vincere il concorso, o si trova con mesi od anni di preparazione non del tutto utilizzabile per altri impieghi o professioni Cosi va a finire che, per i laureati del Nord, che oggettivamente hanno più possibilità di scelta di lavoro nelle loro regioni di quanta ne abbiano 1 laureati del Centro-Sud, l'interesse per la carriera diplomatica, spesso vagheggiata durante gli anni universitari svanisce, per 1 motivi ora visti e per altri ancora, che richiederebbero ulteriore attenzione, di fronte alla concorrenza esercitata da altre carriere a carattere internazionale. . Per le esigenze attuali dell'Italia, quinta o sesta potenza economica mondiale, si tratta di un problema — come opportunamente rileva l'Ambasciatore Romano — non da poco e che, a nostro avviso, meriterebbe ulteriore approfondimento. Con viva cordialità. Andrea Comba, Alessandro Murazzi, Giuseppe Porro docenti dell'Università di Torino

Persone citate: Alessandro Murazzi, Andrea Comba, Giuseppe Porro

Luoghi citati: Italia, Torino