Fra sogni e tanta luce

Fra sogni e tanta luce 'arte in galleria Fra sogni e tanta luce Max Klinger: incisioni 1880-1915 («Saletta Rossa», corso Valdocco 4)'. Su un Klinger pittore e scultore, non immune dalla retorica del classicismo romantico tedesco di fine Ottocento, doveva facilmente prevalere l'incisore portato a mescolare, con sorprendente, originale modernità, realismo e simbolismo, con risultati del tutto antitradizionali. La mostra s'affida a quel capolavoro ch'è la Parafrasi sul ritrovamento d'un guanto (1881) in cui la vicenda d'un guanto da donna si fa pretesto per abbandonarsi ad una serie di fantasticate Immagini oniriche d'alta suggestione visiva. Dell'anno precedente sono due delle altre tre suites grafiche proposte: Intermezzi, forse più varia, con Lotta di centauri. Frana, Cavaliere caduto, e Amore e Psiche non prive d'una tensione scenica proto-metafisica, mentre in La tenda (1915), al di'là del pesante simbolismo letterario, .s'adombrano le esperienze vissute da una donna, sul filo stesso della nota Ballata di Richard Dehmel. Fernando BiboHet;i,C«Dàntesca., piazza Carlo Felice 19)'rsplrmt_meditativo,..baJasciato passare più di un decennio per ripresentarsi in una mostra che si caratterizza per il felice connubio tra l'autentico magi¬ stero tecnico di chi ha fatto del pastello e dell'acquerello i veicoli di un linguaggio al solito controllatissimo, e 11 rinnovarsi d'una visione a suo modo naturalistica. Protagora sta, ogni volta, è essenzialmente la luce, in forme che paiono quasi in equilibrio tra la realtà e il libero fantasticare dell'artista. Tutte opere dell'ultimo quinquennio, evocano sottili lingue di terra o di mare e amplissimi cieli; le loro nubi; o robuste quinte d'alberi permeate dall'aria, con i muri d'un vecchio mulino o il biondo campo di grano. Armando Brlgnolo, pittore e scrittore asti giano, ritorna al suo racconto per immagini e alla galleria «Berman» (via Arcivescovado 9) si segnala col passaggio in volo di Jonathan il Grande Gabbiano: ed è quindi il ten tare nuovi spazi, le ali tese poi nel dolce planare su campagne e specchi d'acqua, per tornare infine nei gioiosi colori del suoi assemblaggi. Cinzia Zanetton (-Micro., piazza Vittorio Veneto 10). I carboncini son, senza equivoci, qudU di--umautentico scultore, anche*eeii . bronzi, dai voltimi armoniosamente ritmati {Nudi, Maternità, Astratto), cercano di smaterializzare le proprie superfici nel più vivo riflesso luminoso. an. dra.

Persone citate: Armando Brlgnolo, Berman, Klinger, Max Klinger