Stessa frazione, tariffe diverse

Stessa frazione, tariffe diverse Stessa frazione, tariffe diverse A Mappano (3600 abitanti) il territorio è diviso in zone amministrate da Comuni diversi: Caselle, Borgaro, Leinì e Settimo MAPPANO — Strana situazione quella di Mappano, città di 3600 abitanti divisa in quattro zone amministrate da Caselle, Borgaro, Leinl e Settimo (ma questi due ultimi Comuni hanno per lo più terreni periferici scarsamente popolati). Le famiglie facenti capo a Borgaro che hanno figli in età scolare o prescolare protestano vivacemente: l'asilo nido e le scuole si trovano nella zona di Caselle e praticano tariffe — per quanto riguarda, appunto, l'asilo ed i servizi di refezione scolastica e scuolabus — molto più alte di quelle che hanno analoghi istituti a Borgaro. Per quel che concerne l'asilo nido le persone che hanno la residenza nel Comune di Caselle devono versare, mensilmente, una cifra che varia, a seconda del reddito, tra le 100 e le 250 mila lire (mentre a Borgaro la spesa massima è di 216 mila lire). Non solo. I non residenti pa¬ gano una quota fissa, qualunque sia il loro reddito, di 500 mila lire. Per la refezione scolastica, invece, le differenze sono minime: a Caselle, la spesa varia, sempre in base alle fasce di reddito, tra le 50 e le 70 mila lire; a Borgaro, tra le 40 e le 69 mila lire. Infine, il servizio scuolabus è offerto da Caselle per 12 mila lire, da Borgaro per cinquemila. Il sovrapprezzo è dovuto, spiegano presso il Comune di Caselle, «al fatto che noi dobbiamo mantenere, a differenza di Borgaro, questi servizi sia nella Caselle vera e propria sia a Mappano. Se potessimo, ma non è possibile, concentrare tutti i ragazzi in uno stesso edificio, potremmo avere prezzi molto più bassi (l'asilo nido di Caselle ospita 30 bambini in luogo dei 70 possibili; quello di Mappano, 13 invece che 45). E poi, la gente non sa che ogni bambino, globalmente, comporta per noi la spesa di un milione». In questo momento è allo studio una convenzione, che dovrebbe essere definita nei prossimi giorni, in base alla quale il Comune di Borgaro si impegna a rimborsare alle famiglie buona parte della spesa.