Sotto tre metri di neve

Sotto tre metri di neve Per 120 torinesi ospiti del ricovero del Gran San Bernardo Sotto tre metri di neve Nel cuore delle Alpi, a 2470 metri, un'affascinante avventura per i turisti che intendono riscoprire i sentieri della religiosità - La temperatura è ancora sotto zero GRAN SAN BERNARDO — «Siete quelli de La Stampa? Benvenuti». Fuori ci sono ancora tre metri di neve, nell'Ospizio si entra dal primo piano. Suona la campana, e poco dopo arriva il priore. Jean-Michel Girard dimostra circa quarant'anni. Da sette è qui ai 2470 metri del colle. Monsieur Girard sa mettere 11 prossimo a proprio agio, parla un buon italiano, e si aiuta con due occhi molto espressivi. Con lui al Gran San Bernardo ci sono altri due sacerdoti, uno dei quali guida alpina, e un confratello laico, tutti svizzeri. Ma qui, su questa porta battuta dai venti, aperta fra la Dora e il Rodano, fra Aosta e l'Europa, i confini sono davvero linee immaginarie. -Non ci sentiamo né elvetici né italiani. Siamo cittadini di queste valli», spiega il priore. Da quando S. Bernardo, attorno al 1050, edificò l'antico ricovero, mai i suoi canonici hanno abbandonato il presidio del valico. Oggi, invece del pellegrini e del mercanti, di qua transitano i turisti: tutu gli altri scelgono la via più spiccia e imboccano il tunnel. Ma mal come ai nostri tempi questo luogo è stato tanto frequentato. Le strade del turismo riscoprono 1 sentieri della religiosità, D'estate, non appena viene riaperta la carrozzabile che attraversa il passo da Saint Remy a Bourg San Pierre, il ritmo di vita dei canonici diventa frenetico. ..Net tre mesi della bella stagione il canile attira 100 mila visitatori paganti. Il museo, assai interessante, 20 mila; dice il priore Girard. Quando torna la neve, i popolari animali vanno a svernare altrove, in Svizzera. Con l'inverno e i suoi silenzi, le antiche regole della piccola comunità tornano a scandire l'arco della giornata. Ma fra le lodi mattutine e la compieta serale, le cose da fare non mancano. Spesso i canonici si trasformano in centralinisti: mTutti telefonano a noi. Per consultare l'archivio, per avere informazioni sul tempo, per sapere se gli impianti di risalita, giù sotto, sono funzionanti. O addirittura per sapere se il tunnel è aperto/: Meteorologi lo sono di fatto, dovendo trasmettere i rilevamenti quotidiani al servizio nazionale. Ci sono poi i molti sciatori da accogliere, assolvendo ai precetti del santo fondatore... Il governo, cattolico, del Cantone Vallese offre alle scolaresche l'occasione di trascorrere all'Ospizio setti¬ mane bianche di ritiro, segnate più dallo sci ch3 dalla preghiera. La vacanza di Pasqua ha. richiamato quassù 120 persone: sacerdoti, gruppi organizzati, semplici famiglie in gran parte torinesi. Una riserva di 70 mila litri di gasolio e provviste per nove mesi, calcolate su una media di 40 persone al giorno, garantiscono sicura autonomia all'Ospizio. L'inverno dona un fascino selvaggio e inconfondibile a questo angolo di Alpi Pennine. n clima si fa rigido, per sei mesi la temperatura si mantiene costantemente sotto lo zero. Le correnti che si infilano per le valli addensano frequenti nebbie. Ancora in questo squarcio di bizzarra primavera 11 termometro oscilla fra i meno cinque e 1 meno nove, le raffiche di vento raggiungono i 100 chilometri orari. I canonici rubano U motto a Monsieur Meteo, che per oltre vent'annl è stato cordiale custode dell'Ospizio, e assicurano: «Va a far bello». Marco Fassero Data l'altezza della neve nel ricovero del Gran San Bernardo si entra ancora dal primo piano. D prezioso coro della chiesa

Persone citate: Fassero, Girard, Michel Girard, S. Bernardo, Vallese

Luoghi citati: Aosta, Europa, Monsieur Meteo, Svizzera