Vietato salire sull'Etna

Vietato salire sull'Etna Dopo la tragedia di venerdì, blocco di carabinieri e polizia Vietato salire sull'Etna I turisti colpiti dalla pioggia di pietre si trovavano in una zona non autorizzata (intorno ai tremila metri) - H professor Bàrberi: «C'è il rìschio di nuove esplosioni, il vulcano non si è acquietato» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE CATANIA — Da ieri salire sull'Etna è diventato impossibile. Carabinieri, polizia, guardie forestali.impediscono, con modi cortesi ma fermi, a chiunque di avvicinarsi alla parte sommi tale del vulcano dove venerdì un'esplosione al cratere di Sud-Est ha provocato la morte di due escursionisti francesi, madre e figlio di nove anni, e il ferimento di altri sei. Il divieto è stato imposto dal prefetto Vincenzo Catanoso dopo una rapida consultazione con gli esperti del ministero della Protezione Civile. Il vulcano non si è ancora acquietato. Nessun rischio, almeno apparente, di eruzione. Possibilità concrete, invece, di nuove, violente esplosioni Lo ha affermato ieri mattina il prof. Franco Bàrberi; responsabile della sezione Vulcanologia della Commissione grandi rischi della Protezione Civile; lo ha ribadito, ieri pomeriggio, di ritorno da un sopralluogo ai crateri, il prof. Romolo'Romano, ricercatore dell'Istituto Internazionale di Vulcanologia di Catania: •L'emissione di gas dalla bocca di Sud-Est è più lenta rispetto all'altro ieri pomeriggio. Significa che c'è stato qualche piccolo crollo, che i detriti hanno nuovamente intasato l'apertura del cratere, rendendo possibili nuove esplosioni». La misura precauzionale riguarda i singoli escursioni¬ sti, ma riguarda soprattutto i mezzi fuoristrada della 81tas, la società che gestisce le escursioni sul versante meridionale dell'Etna. Le comitive non possono oltrepassare il limite dei 1900 metri di altitudine, quello dove sono situate le attrezzature turistiche del versante di Nicolosi. n divièto cade in un momento particolare. E' Pasqua, periodo di gran pienone. «/I 70 per cento delle agenzie ha cancellato l'Etna dai propri tour della Sicilia orientale*, commenta sconsolato il proprietario di una baracca per la vendita di souvenirs, una delle tante situate nei piazzale del rifùgio. Sapienza, al capolinea dei gipponi della Sltas. Su questo versante del vulcano, con attività connessa allo sfruttamento turistico dell'Etna, trovano lavoro una cinquantina di persone- Per loro la trr.gica esplosione di venerdì pomeriggio rappresenta anche una mazzata economica. Il futuro è incerto, il presente è carat- . ì e i r o a 7 l a n di o o ni a a eé a terizzato dall'ansia di dare una spiegazione alla tragedia, di definire meglio sin dove gli escursionisti si possono spingere senza correre mutili rischi. Sulla- tragedia dell'altro ieri, che ricalca quella del 12 settembre di otto anni fa (allora 1 morti furono nove e i feriti una ventina), è in corso un'inchiesta giudiziaria Sono state sentite le guide che accompagnavano la comitiva dei turisti; ieri mattina il pretore di Belpasso (nella cui giurisdizione ricade la zona della tragedia) è salito sull'Etna insieme con gli esperti della Protezione Civile e dell'Istituto di 8cienze della Terra dell'Università. C'era da verificare una circostanza importante, il luogo esatto in cui l'esplosione ha fatto sentire i propri terribili effetti. Se al di sopra o al di sotto dei 2900 metri fissati l'ottobre scorso dalla prefettura su indicazione dei vulcanologi della Protezione civile come limite massimo di altitudine per gli escursionisti. Sui risultati delle misurazioni nessuna indicazione ufficiale. C'è il segreto istruttorio. Ma pare che tutto sia avvenuto intorno a quota 3000, al di là dunque del limite consentito. Come mai alla comitiva è stato permesso di spingersi fin lassù, a un passo dall'inferno dei crateri? E' un interrogativo che dovrà essere sciolto nei prossimi giorni, mentre sembra smorzarsi la polemica attorno alla prevedibilità o meno dell'esplosione. Nella tarda serata di venerdì, a poche ore dalla tragedia, il professor Bàrberi ha precisato come stavano le cose. U 15 aprile a Roma c'era stata una riunione del Consiglio scientifico del gruppo nazionale Vulcanologia del Cnr, organismo incaricato per legge di fornire iniormazioni sul rischio vulcanico alla Protezione Civile. -Abbiamo esaminato la situazione dell'Etna — precisa il professor Bàrberi: tutto tranquillo al cratere di Sud-Est, qualche movimento negli altri crateri sommitali. Niente che dovesse indurci ad abbassare il limite di sicurezza di quota 2900 stabilito lo scorso autunno*. Intanto, al di là dei freddi dati tecnici, resta la drammatica vicenda umana della famiglia del diplomatico francese a Roma Marc Prevot, terribilmente provata dalla tragedia. L'uomo ha perso la moglie, Danielle Metz di 41 anni e il figlioletto Pierre Henry di 9; un altro figUo, Alexis di 15 anni, è rimasto leggermente ferito. Ieri mattina Marc Prevot è rientrato a Roma. Appena l'autorità giudiziaria glielo consentirà, tornerà in Sicilia per portarsi via la salma della moglie e del figlio. Dei feriti rimane in ospedale solo una cittadina tedesca. Ha un braccio fratturato e guarirà in una trentina di giorni. Nino Amante vsud Catania. In questo punto l'esplosione ha ucciso madre e figlio.

Persone citate: Danielle Metz, Franco Bàrberi, Marc Prevot, Nino Amante, Pierre Henry, Sapienza, Vincenzo Catanoso

Luoghi citati: Belpasso, Catania, Nicolosi, Roma, Sicilia