Miliardi facili a Fiumicino

Miliardi facili a Fiumicino Scoperta la gang dell'aeroporto: 75 ordini di cattura Miliardi facili a Fiumicino Allo scalo sparivano da anni assegni e preziosi - Arrestati dodici dipendenti della società che ha in appalto carico e scarico delle merci - Complici,a Napoli e a Latina DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Nella casbah dell'aeroporto di Fiumicino assegni e plichi di valore scomparivano da anni. Sospetti piccoli e grandi, indagini, qualche denuncia, anche qualche arresto. Ma non si sospettava un'organizzazione vera e propria perchè gli assegni rubati, ih Italia, sono centinaia di migliaia ogni anno ed è difficile inseguire per ognuno l'Itinerario della truffa.- e identificare il luogo in cui 11 furto è avvenuto, molto spesso a mesi di distanza dalla scoperta e dalla denuncia. E' quasi per caso che 1 carabinieri sono arrivati sulla pista giusta seguendo le tracce lasciate da una piccola banda di spacciatori di droga che intorno all'aeroporto combinava 1 suol traffici. E cosi è scattata l'operazione che 1 carabinieri della Legione Lazio definiscono una delle più grosse degli ultimi anni. Il valore delle truffe non è definito con precisione, ma si tratta di miliardi e miliardi: tutti assegni bancari e titoli vari arraffati dal sacchi della posta in transito all'aeroporto e girati, smerciati, Incassati in banche piccole e grandi da Salerno a Treviso. Per ora gli ordini di cattura firmati dal sostituto procuratole di Latina Alfonso de Paolis sono settantacinque. Le persone arrestate sono venticinque, dodici della quali dipendenti della società, degli aeroporti di Roma, quella che per conto dell'Alitalia ha l'appalto per la pulizia, il carico e lo scarico delle merci. Sono operai e impiegati dell'azienda, secondo ciò che dicono 1 carabinieri della Legione, quelli che materialmente maneggiavano sacchi e plichi, smistandoli agli uffici postali dell'aeroporto. Sull'Inchiesta non si sa molto di più perchè gli arresti sono in corso e i carabinieri non vogliono scoprire le loro carte. Ma si sa che l'Indagine è partita mesi fa, ad ottobre, sulla pista del traffico di stupefacenti. Poi sono venuti fuori i primi sospetti, un giro di assegni rubati è stato scoperto a Latina, la magistratura ha dato il via alla sua Inchiesta che si è Incontrata con quella dei carabinieri all'aeroporto di Fiumicino. Ma contemporaneamente anche alla procura di Napoli stavano facendo un'indagi- ne '.ville perchè tracce di altri assegni, altri titoli e di gioielli spariti da plichi assicurati e in transito per l'aeroporto romano, erano state trovate in un appartamento di Torre del Greco, abitazione di Antonio Borriello, 41 anni. Qui gli uomini della Crlmlnalpol napoletana hanno trovato assegni, titoli e gioielli per centinaia di milioni, e di qui è partita un'altra raffica di ventisette ordini di cattura firmati dai sostituti procuratori napoletani Luigi Gai e Franco Roberti. Tra 1 catturati, tre dipendenti della società aeroporti: Maurizio Tomassetto, 33 anni, Giuseppe Burgio, 41 ed Emilio Gentili, 34. Il terzetto è considerato la punta di diamante della banda, il braccio operativo che provvedeva ad intercettare e dirottare la preziosa corrispondenza che transitava dall'aeroporto. . E' qui che le due inchieste si sono intersecate, saldate e reciprocamente avvalorate. Otto sono le persone catturate a Roma su ordine della procura napoletana, un'altra quindicina su mandato della procura di Latina. Ma il personaggio più significa¬ tivo dell'inchiesta, il boss, sembra essere il Borriello di Torre del Greco, la cui figura lascia intravedere anche qualche ramificazione della organizzazione con la camorra. L'altro personaggio più in vista è Leandro Gonnella, 51 anni, romano, destinatario delle assicurate e del plichi dirottati dai complici all'aeroporto. Gonella è stato raggiunto dall'ordine di cattura in carcere, dove si trovava da qualche settimana per un'altra inchiesta. Era lui, in rapporto con 1 napoletani, a falsificare i titoli di credito per renderli esigibili nell'arco di qualche giorno. A fare da schermo all'operazione c'erano anche delle imprese commerciali di Napoli e di Latina, alcune delle quali sembra che abbiano agito in buona fede e che siano state esse stesse raggirate. Per ora non sono state scoperte complicità nelle banche. Secondo i carabinieri non ce n'era bisogno, perchè lo smistamento degli assegni attraverso la penisola era talmente vasto, dal Nord al Sud, da rendere il meccanismo della truffa polverizzato e difficile da scoprire.

Persone citate: Antonio Borriello, Borriello, Emilio Gentili, Franco Roberti, Giuseppe Burgio, Gonella, Leandro Gonnella, Luigi Gai, Maurizio Tomassetto