Stato d'assedio in Argentina

Stato d'assedio in Argentina Si estende la rivolta militare: Alfonsfn chiede al Parlamento misure d'emergenza Stato d'assedio in Argentina Il presidente deciso a stroncare la sollevazione, in corso da tre giorni - Ma un ufficiale ribelle annuncia trattative segrete con il governo - Fuga misteriosa del maggiore Barreiro BUENOS AIRES — Il governo argentino ha chiesto al Parlamento di proclamare lo stato d'assedio per mettere fine alla rivolta militare che serpeggia nel Paese. Ieri, infatti, la scuola di fanteria «Campo de Mayo», non lontana dalla capitale, si è unita alla sollevazione, divenendone il fulcro. Secondo quanto affermano fonti governative, il maggiore Barreiro, che guidava da tre giorni la ribellione a Cordoba, sarebbe fuggito con altri ufficiali dalla caserma, rifugiandosi «in un consolato straniero». L'episodio resta oscuro, tanto nella ricostruzione ufficiosa, quanto per 1 risvolti politici: solo poche ore prima un graduato ribelle aveva infatti reso noto che — malgrado il «non tratteremo» governative — contatti erano in corso fra la Casa Rosada e lo stesso Barreiro. A sera autorità ministeriali hanno definito «risolto» la situazione di Cordoba. Resta tuttavia preoccupante la situazione alla Campo de Mayo, ove cento ufficiali avrebbero esautorato il comandante. Non si dichiarano apertamente golpisti, ma neppure limitano le loro richieste a un'amnistia generalizzata per la «guerra sporca» del passato regime. Ali onsin, che ieri ha raccolto la solidarietà di numerosi Paesi latino-americani, dell'Europa e di Washington, ribadisce che «te democrazia non si negozia» e pare deciso a stroncare i focolai putscnisti prima che altre caserme, altri reggimenti restino contagiati La richiesta al Congresso di varare lo stato d'assedio (per una durata, sembra, di 60 giorni) è stata avanzata dopo una riunione fra Presidente, ministro della Difesa e capo di Stato Maggiore. Qualora il Parlamento esitasse (ma non dovrebbe farlo, si è già riunito in seduta di emergenza) l'esecutivo procederà direttamente. La situazione a Buenos Aires resta confusa. (Altro servizio a pagina 4) Buenos Aires. Oltre centomila argentini hanno manifestato a favore del governo Democratico di Raul Ah'onsin, in risposta alla ribellione del maggiore Barreiro e dei reparto militare di Cordoba (Ansa-Afp)

Persone citate: Barreiro, Cordoba, Raul Ah'onsin, Rosada

Luoghi citati: Argentina, Buenos Aires, Europa, Washington