Toni negri tra i «dissociati»

wirm Ha scritto da Parigi alla procura per ripudiare la lotta armata wirm La lettera dell'ex leader di Autonomia, latitante in Francia, è arrivata con quella di altri 160 imputati di terrorismo • Tutti intendono beneficiare della legge entrata in vigore l'8 marzo Quasi 160 ex-terroristi hanno dichiarato alla magistratura torinese la loro dissociazione dalla lotta armata. Tra loro anche Toni Negri, recentemente assolto per insufficienza di prove nel processo contro i 'Nuclei comunisti combattenti-, che ha comunicato al sostituto procuratore Russo il suo ripudio della lotta armata con una lettera spedita da Parigi, dove si nasconde. Già il S marzo, il professor Negri aveva rivolto un appello, firmato da altri 26 'fuoriusciti-, al presidente Cossi ga chiedendo di poter rientrare in Italia senza rischiare di finire in prigione. La dichiarazione di Negri e delle altre decine di ex-terroristi, sono arrivate sul tavolo del dott. Russo (e del colleghi Bernardi e Miletto della Procura generale), prima dell'8 aprile scorso, l'ultimo dei 30 giorni concessi agli ex-componenti il partito armato per ufficializzare il loro definitivo distacco dalla pratica terroristica e potere cosi godere dei benefici previsti dalla legge entrata in vigore l'B marzo. Benefici consistenti: la pena dell'ergastolo diventa condanna a 30 anni (com'è accaduto, recetemente, per Antonio Chiocchi, che si è visto, in appello, ridurre l'ergastolo per duplice omicidio a 30 anni), quelle inferiori sono ridotte di un terzo e persino della metà, secondo Ir» gravità del reati. Ai magistrati hanno comunicato la loro dissociazione tutti 1 detenuti della cosiddetta area omogenea delle Nuove (una sessantina fra uomini e donne tra cui Susanna Ronconi, Sonia Benedetti, Marco Fagiano), un'altra quarantina di persone rinchiuse nelle carceri un po' di tutta Italia, ma che sono imputati in processi istruiti dalla magistratura torinese;, altrettante «dichiarazioni» sono poi arrivate da ex terroristi che attendono, a piede Ubero, la definizione dei procedimenti a loro carico. Come Negri, infine, una dozzina di latitanti, anche loro in Francia, hanno fatto sapere di non avere più nulla da spartire con la lotta armata. 'Nel caso dei latitanti — spiega il dott. Russo — non sappiamo ancora come comportarci. La legge definisce dissociato colui che ha confessato tutti i propri crimini, che ha ripudiato la violenza come mezzo di lotta politica e, infine, che ha dimostrato, con il suo comportamento in carcere o in libertà, una coerenza con le asserzioni di dissociazione. E per un latitante come possiamo dimostrarlo?: Alle Nuove, solo 5 detenuti hanno rifiutato di dissociarsi, tra cui Luca Nlcolotti, condannato tre volte all'ergastolo.

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