Ferrovie sul binario morto

Ferrovie sul binario morto In grave ritardo i lavori per snellire il traffico dei treni Ferrovie sul binario morto La gallerìa Lingotto-Porta Susa, il quadruplicamento delle linee fino a Stura ed i progetti per le nuove stazioni rischiano di restare sulla carta - Dei quattro cantieri previsti ne è stato aperto uno soltanto Le ferrovie non amano Torino. Ma neppure i politici torinesi amano il treno. I risultati si vedono: dal 31 maggio, senza che una voce si sia levata a difendere gli interessi della Mole. Porta Nuova sarà tagliata fuori dai collegamenti più veloci e prestigiosi. Contemporaneamente stanno passando sotto silenzio 1 ritardi dei lavori sul nodo ferroviario: un'opera di cui si parla da decenni, destinata a risolvere le strozzature che penalizzano il traffico dei treni. La situazione, se non si verificherà un'improvvisa accelerazione, rischia di diventare drammatica: 1 torinesi non solo continueranno a dover passare da Milano per andare velocemente a Roma, ma dovranno sopportare per sempre 1 ritardi che ormai sono un'abitudine. A quasi S anni dalla firma del primo accordo (il •protocollo d'intesa» siglato nell'autunno '82) ed a tre dalla convenzione sottoscritta alla presenza del ministro del Trasporti, è partito un solo cantiere sui 4 previsti finora, ed è stata impegnata una parte piccolissima (8-10 miliardi) dei 363 disponibili. Nell'accordo — firmato dal ministro Signorile, dal presidente Fs, dal presidente della Regione, dal sindaco e dal presidente Satti — c'è scritto che 15 enti si impegnano a collaborare per costruire una galleria passante da Lingotto a Porta Susa, quadruplicare 1 binari fino a Stura e realizzare insieme 1 progetti per le nuove stazioni che devono ser- vire più mezzi di trasporto: Il calendario è preciso. Stabilisce che ad aprile '87 si deve lavorare su 4 dei 7 lotti previsti: la tratta adiacente la stazione Lingotto, la galleria, la tratta via Santa Chiara-Dora e la tratta corso Grosseto-strada Cuorgnè. In realta, oggi è aperto soltanto il cantiere di strada Cuorgnè, dove si costruisce una variante con un nuovo ponte. Ed è, invece, bloccato il resto di un'opera in grado di smuovere 3 mila miliardi nel settore dell'edilizia e dell'indotto, di dare occupazione a migliaia di persone, far circolare più treni, togliere' auto dal centro ed accorciare il viaggio di 70 mila pendolari. Perché il nodo ferroviario di Torino, salvo il quadruplicamento dei binari fra Lingotto e Trofarello, resta quello tracciato agli inizi del secolo, Oli ultimi grandi lavori furono eseguiti sotto la direzione dell'lng. Dragone, dal 1927 al '29, con l'abbassamento dei binari nel trincerone lungo corso Mediterraneo. Da allora, il traffico è decuplicato, sulla direttrice di Milano passano anche 220 convogli in 24 ore, contro una potenzialità di 180. Tutto il traffico è penalizzato da due strozzature: l'imbocco di Porta Nuova e il quadrivio Zappata. La principale stazione torinese fa capo ad un imbuto: 20 binari hanno due vie d'entrata (una da Alessandria, Bra, Cuneo, Savona, Torre Pelllce; un'altra da Modane, Aosta, Milano) e altrettante d'uscita. Il famigerato quadrivio sopporta tutte le penalizzazioni imposte da treni viaggiatori, merci, mezzi in manovra e collegamenti con lo scalo di Orbassano. Tutto è pericolosamente fermo: inutilizzati gli stan¬ ziamenti che le Fs hanno concesso (50 miliardi nell'82, 12 nell'83, 300 nell'84), inattivo il consorzio di imprese (Cis, Fiat Engineering, Recchi, Ccpl) che ha in affidamento i lavori: «Ce un'impressione di scarsa efficienza; lamenta ring, Luigi Ballatore, presidente del comitato di coordinamento e principale responsabile dell'opera. I ritardi hanno avuto cause fisiologiche: il cambio dt giunta, r. J1'35. ha fatto rivedere i progetti di Porta Susa, Dora, Stura e dell'asse di penetrazione (la sopraelevata Stura-autostrada Torino-Milano), ma oggi dovrebbe essere tutto appianato. Invece ritardi e sfasamenti si ripercuotono a catena: c'è il progetto esecutivo per la galleria che dovrà procedere in parte a foro cieco, in parte a cielo aperto; due progetti per le stazioni sono attesi per il 27 maggio, un altro per il 27 luglio. Ma il tratto fra Dora e Stura è In attesa di una decisione del Comune che tarda a varare l'asse di penetrazione. Le preoccupazioni sono motivate: •Siamo in ritardo, non si può negare. E' necessario più rigore da parte di tutti, anche dei privati. I lavori devono essere conclusi entro U1992 e siamo al limite: per rispettare la scadenza bisogna cominciare subito e lavorare in armonia-. In caso contrario, 11 rischio è grande: i fondi stanziati dalle Fs, gli unici disponibili in questo momento, potrebbero davvero finire altrove. Bruno Gianotti BRANDIZZO Galleria passante Opere appaltate Ipotesi di linea alta velocità

Persone citate: Bruno Gianotti, Dragone, Luigi Ballatore, Recchi, Satti