Da Venezia confronto Est-Ovest

Da Venezia confronto Est-Ovest Umberto Agnelli indica le linee per migliorare i rapporti tra le due aree Da Venezia confronto Est-Ovest Tutti d'accordo: l'interscambio commerciale è insoddisfacente - D commissario Cee, De Clercq: segnali promettenti, ma vanno concretizzati DAL NOSTRO INVIATO VENEZIA — L'interscambio commerciale ed economico fra 1 Paesi della Cee e quelli del Comecon è alla vigilia di importanti novità, dopo anni di difficolta: per consolidare queste aperture si dovrebbe arrivare ad un accordo-quadro in grado di organizzare «garanzie su commercio, investimenti e strumenti monetari*. Questo accordo, qualora si realizzasse, potrebbe facilitare la strada della collaborazione industriale fra 1 Paesi delle due aree •ferma restando la libertà degli operatori dell'Est e dell'Ovest nello scegliere i partners con cui stringere le intese produttive: Lo ha detto ieri a Venezia 11 vicepresidente della Fiat Umberto Agnelli aprendo 1 lavori della Conferenza internazionale per la cooperazione economica, scientifica e tecnologica fra Est ed Ovest organizzata dal comitato italiano, di .cui lo stesso Agnelli è presidente. Questo comitato, nato nel 1973, fa capo all'«Internatlonal CouncÙ» fondato dall'accademico sovietico Ovishlani, ieri presente a Venezia. L'organismo ha il preciso scopo di migliorare 11 clima nel rapporti economici EstOvest e ad esso partecipano la maggioranza del Paesi del Comecon, i principali Paesi della Cee oltre a Svizzera, Austria, Stati Uniti e, proprio da ieri, anche il Giappone. Ha detto Agnelli nel suo Intervento: «Questo conferenza è particolarmente importante perché cade in un momento di crescenti segnali di apertura politica, economica, culturale e di informasione da parte dei Paesi del blocco orientate e perché cerca di creare una maggiore comprensione, da parte dei responsabili dei Paesi dell'Est, dei nodi burocratici i die .impediécono'-'ai 1 rapporti'^ ■ còmmerctaìidi progredire. 'rhàQuandostprogettanti ac- cordi importanti di collaborazione industriale — ha aggiunto — le imprese hanno di fronte a sé rischi di mercato, produttivi e monetari. L'Europa può aiutare molto a ricercare questi accordi, a lavorare in questa direzione. Io attribuisco a questo incontro veneziano un significato che va al di là di und pur importante occasione di dialogo. Cerchiamo — ha concluso — di utilizzare il clima favorevole per fare concreti passi in avanti e per mettere alla prova le nostre reciproche, ma ancora troppo generali o generiche disponibilità alla cooperazione». La volontà di allargare l'interscambio commerciale ed economico fra le due aree è stata espressa anche da Willy De Clercq, commissario Cee per gli affari internazionali, e dal segretario generale del Comecon .Sychev. Entrambi hanno ! parlato di •segnalt^pronès^ jtentie.i>ché devono messere concretizzati. La necessità di imprimere una svolta ni rapporti tra i due blocchi è messa in evidenza dal dati sull'interscambio commerciale: nel 1985 solo il 4 per. cento delle importazioni Ce:- sono state di provenienza Comecon (principalmente Urss, Polonia e Cecoslovacchia) e appena il 2,8 per cento delle esportazioni comunitarie hanno avuto per destinazione i Paesi socialisti, con un netto calo rispetto ai dati di dieci anni prima. Nel 1986 questi bassi livelli sono ulteriormente peggiorati. Anche i Paesi più attenti all'Europa orientale come l'Italia e la Germania non hanno superato il 4 per cento contro il 5 per cento dell'anno prima. Partendo da questi dati. De Clercq ha parlato della necessità di avviare nuovi e più stretti rapporti. «Non ha senso — ha detto — che 130 Paesi del mondo abbiano stabilita^ relazioni ufficiali !co£.tyiCMe mentre IMaesi-deJ Ci " 'Dò ìlficare1 le procedure burocratiche, abbattere molti steccati per facilitare l'interscambio». Ed ha aggiunto: «Qualcosa però si sta muovendo. Sono stati infatti avviati negoziati per accordi di collaborazione con Romania, Ungheria e Cecoslovacchia: Con De Clercq si è dichiarato d'accordo anche 11 segretario generale del Comecon Sychev per quanto riguarda la necessità di programmi di collaborazione tra la Cee e 1 Paesi dell'Est. •L'assenza di rapporti ufficiali tra le due aree è un assurdo e le caratteristiche diverse dei sistemi economici non possono e non devono costituire un ostacolo alla creazione di questi rapporti*. E il presidente dell'International Council Ovishianl ha rilevato che la riunione di Venezia «coincide con la nuova speranza di vedere un ampliamento della cooperazione fra le due arte: ^Jj'Jwsuif icicnte, tjÉedlsposk ?ionc da parte deii'jpaesi'delrEst ad accogliere le piccole e medie imprese occidentali ('Un nodo da sciogliere se si vogliono avere prospettive credibili di sviluppo nell'interscambio») è stata sottolineata dal presidente dell'Unioncamere Piero Bassetti, mentre 11 presidente dell'Enea Umberto Colombo ha insistito su un altro importante problema da risolvere: quello della collaborazione tecnologica. Intanto, in margine alla conferenza, come primo segnale concreto di questo nuovo clima, va segnalato che il primo vicegovernatore della Banca di Stato dell'Urss insieme al primo vicepresidente della Banca per il Commercio Estero dell'Urss hanno firmato ieri, proprio qui a Venezia, con il presidente della Comit Cingano e 11 presidente del Mediocrédito Centrale Banfi un accordo in base al quale viene costituito un gruppo di lavoro per^a^a^r^^^mjprèse so- TUTTI I CONTI DI GORBACIOV (tassi medi % di crescita annua) {} 1981-85 (plano) 1981-85 (realizzato) ?S| 1986-90 (piano) A Reddito nazionale utilizzato Produttività Produzione agricola Investimenti Reddito prò capite Fonte: dati ufficiali Umberto Agnelli