Scienziati e politici francesi «Chiudiamo Superphènix» di Enrico Singer
Scienziati e politici francesi «eChiudiamo SuperpSiénix» Scienziati e politici francesi «eChiudiamo SuperpSiénix» Favorevole anche l'ex premier Fabius - Le autorità cercano di sdrammatizzare DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — I tecnici parlano di guasti banali, il ministro dell'Ambiente e quello dell'Industria si presentano alla televisione per rassicurare l'opinione pubblica, ma la sicurezza delle centrali nucleari comincia a scricchiolare anche in Francia. Nemmeno la catastrofe di Cernobll, l'anno scorso, aveva provocato l'allarme che stanno suscitando da ieri le fughe di sodio liquido a Creys-Malville e di esafluoruro di uranio a Pierrelatte. Due Incidenti che hanno colpito gli stabilimenti-simbolo dell'atomo francese: Superphénix, un .surgeneratore. Inaugurato appena da un anno, e gli Impianti della Comurhex che producono non soltanto il combustibile per 1 reattori civili, ma anche l'uranio arricchito che finisce nelle testate dei missili della force de frappe. Il primo Incidente, tra l'altro, si è manifestato due settimane fa e gli esperti non sono ancora riusciti a Individuarne le cause e a domi¬ narlo. Cosi, se 1 rischi di contaminazione appaiono minimi, il vero problema è quello dell'affidabilità di sistemi tanto delicati. E proprio su questo si accendono adesso le polemiche tra 1 sostenitori e i critici del nucleare. Per la prima volta, ieri, sia alcuni scienziati che politici hanno chiesto che Superphénix venga disattivato. E' vero che U guasto si è prodotto in una parte distaccata della centrale. E' vero anche che 11 sodio liquido non è radioattivo, se non a un tasso estremamente limitato. Ma la fuga può compromettere le manovre di carico e di scarico del «cuore» nucleare del reattore <n caso di altre emergenze. «Ora Superphénix è come un'auto che corre senza ruota di scorta», ha detto Raymond Sene, uno degli scienziati del «Gruppo d'Informazione sull'energia atomica» che si batte da anni, per un maggiore controllo dell'industria nucleare francese. E anche l'ex primo ministro socialista Laurent Fabius ha invitato 11 governo a ordinare l'arresto della centrale) Quella di - Creys-Malville non è una centrale come le altre. Il reattore è di concezione nuovissima e, oltre a produrre energia elettrica, «rigenera» una parte del suo combustibile trasformando l'uranio 235 In plutonio. Un processo che negli Anni Settanta — quando fu progettato — sembrò la soluzionemiracolo di fronte alla prospettiva di una crisi dell'uranio che appariva allora l'Inevitabile corollario della crisi petrolifera. Adesso, per molti, è una specie di costosa e pericolosa cattedrale nei deserto. Allarme per i due incidenti, riserve sull'utilità del reattore di Creys-Malville e del secondo «surgeneratore» che dovrebbe essere costruito entro 11 Duemila. Ma, soprattutto, i primi segni evidenti di Incrinatura nel consenso che ha accompagnato l'avventura nucleare franceE' un fatto nuovo in un Paese abituato à convivere con le 43 centrali atomiche già realizzate, che producono il 63 per cento dell'energia elettrica. E che reagì quasi con indifferenza ai rischi di contaminazione provocati dal disastro di Cemobil. Esattamente un anno fa, quando gli altri Paesi europel imponevano divieti al consumo di alcuni prodotti alimentari «a rischio», la Francia continuò a considerarsi un'Isola felice. Adesso sta vivendo una specie di «CernoMl psicologlca>: 1 giornali pubblicano pagine e pagine sugli Incidenti di Creys-Malville e di Pierrelatte, rilanciano 1 sospetti e le critiche, mettono in dubbio le rassicuranti dichiarazioni del governo. Ieri Liberation si chiedeva se dal serbatoio di Superphénix, oltre al sodio liquido, «non stiano scivolando via la reputazione dell'atomo civile e il consenso nazionale die vi è stato costruito attorno». E riprendono quota anche gli ecologisti, che in Francia non hanno mal avuto vita facile. Anzi, «Sos Ambiente» ha lanciato una nuova allerta sul pericoli della centrale che sta per essere inaugurata a Nogent-sur-Marne e ha chiesto che sia reso pubblico il «rapporto segreto sui rischi per la popolazione in caso di incidente». Un rapporto che sarebbe esplosivo: Parigi, con 1 suol otto milioni di abitanti, è a 40 chilometri da Nogent. Enrico Singer
Persone citate: Fabius, Laurent Fabius, Raymond Sene
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