Shultz tenta Mosca di Emanuele Novazio

Sfaulfg tenta Mosca Freddezza all'inizio, poi round supplementare con Shevardnadze Sfaulfg tenta Mosca Duecento persone (e un bunker elettronico) al seguito - Intensa trattativa sugli euromissili Venti «refuznik» a pranzo dal segretario di Stato Usa - Oggi rincontro con Gorbaciov DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Silenzio americano, scarni dispacci Tass, qualche indizio di freddezza, ma anche segni incoraggianti. La prima giornata dei colloqui moscoviti del Segretario di Stato americano George Shultz si è consumata cosi, tra segnali contrastanti e nell'incertezza. Con poche indicazioni sull'andamento delle trattative — delicatissime, forse decisive — per un accordo sul disarmo tra Gorbaciov e l'amministrazione Reagan. Ma con qualche improvviso barlume d'ottimismo, sopre.ggiunto a tarda sera: quando il portavoce' del Dipartimento di Stato, Re dman, ha annunciato a sorpresa un secondo, imprevisto incontro di Shultz col ministro degli Esteri Eduard Shevardnadze. Senza commenti, senza rispondere a chi gli chiedeva se il nuovo colloquio — al quale hanno partecipato soltanto gli esperti di disarmo delle due delegazioni — fosse «un buon segno», come era impressione diffusa (qualcuno, con eccesso d'euforia, già parlava di significativi passi avanti, da concretizzarsi stamane nell'incontro tra Shultz e Gorbaciov). L'avvio era stato al contrarlo piuttosto riservato, e sancito dal silenzio assoluto della Pravda, che non ha annunciato la visita, ieri: Shevardnadze non aveva accolto all'aeroporto Shultz, arrivato con duecento persone al seguito, e un dispositivo elettronico per rendere «sicure» le comunicazioni con Washington. Il ministro sovietico si era affidato rigidamente al cerimoniale della •visita di lavoro», altre volte infranto, e si era fatto rappresentare da uno dei suoi vice, Bessmertnik. Al mini¬ stero, le. strette di mano erano state molto jjjrot scollar! e perfino sollecitate da! fotografi. Un avvio prevedibile e d'obbligo, forse, visti i precedenti più recenti: aspre polemiche sullo spionaggio, e ripetute accuse della Tass all' « Irrigidimento di Reagan» sulla Sdì. La giornata trascorreva cosi, in una ridda di ipotesi ma nel silenzio ufficiale. Una breve nota dell'agenzia Tass si limitava a informare, a tarda sera, che i colloqui tra Shultz e Shevardnadze si erano iniziati poco dopo l'arrivo del Segretario di Stato ed erano stati interrotti soltanto da un pranzo, offerto dall'ospite sovietico. Ma, rispetto a un precedente dispaccio — più laconico — la Tass segnalava tra i temi in discussione, accanto al problemi della sicurezza e al disarmo, «questioni umanitarie e le condizioni di lavoro nelle rispettive ambasciate». Segno che, come previsto, Shultz aveva subito posto sul tappeto il problema dello spionaggio nella legazione Usa di Mosca (nella vecchia sede, dove delicati codici di trasmissione sono stati passati ai sovietici da un gruppo di marines sedotti da belle segretarie; e In quella nuova, dove sono stati trovati sofisticati strumenti d'ascolto). E che, di rimando, i sovietici avevano replicato con le accuse di -attivila spionistiche» al danni delle proprie sedi negli Stati Uniti. E segno che 1 due ministri avevano parlato anche di diritti umani e di emigrazione ebraica (In serata, Shultz ha partecipato a Spaso House, residenza dell'ambasciatore Matlock, a un pranzo insieme con una ventina di ebrei al quali è stato rifiutato 11 visto d'espatrio: «Siete nei nostri cuori, non interromperemo mai i nostri storsi, preghiamo per voi», ha detto). La breve dichiarazione di Redman confermava tuttavia che — esauriti, non si sa con quali esiti, questi problemi importanti ma certo più marginali — Shevardnadze e Shultz si sono concentrati sul disarmo, come dimostra l'elenco dei partecipanti alla seduta serale: oltre ai due ministri, soltanto gli esperti, Il disarmo, anzi soprattutto il problema del missili in Europa: la stessa Tass notava ieri sera — con una frase che a molti è sembrata un auspicio di successo; ma a qualcuno è parsa una lieve forzatura a scopi interni — che Shevardnadze e Shultz mstanno considerando in modo concreto le prospettive per raggiungere un accordo tra Urss e Usa al fine di rimuovere i vettori a medio raggio dal Continente». Emanuele Novazio

Luoghi citati: Europa, Mosca, Stati Uniti, Urss, Usa, Washington