Delle Chiaie: «Volevano uccidermi »

Pelle Chiaie: «Volevano uccidermi » Il terrorista parla per otto ore davanti alla commissione parlamentare Pelle Chiaie: «Volevano uccidermi » Ripete le accuse di strage ai servizi segreti: «Per scaricare la colpa su di me tentarono di eliminarmi» - Previste altre audizioni - Silenzio del Csm sul' «caso Melisi» - Il processo dell'eccidio alla stazione resta a Bologna ROMA — Lo stragismo? .E' colpa dei servizi segreti deplori». I quali servizi volevano farlo fuori, nello stesso periodo In cui venne eliminato un altro neo-fascista, Pier Luigi Pagliai. Anche dinanzi alla commissione parlamentare sulle stragi, Stefano Delle Chiaie, l'ex capo di Avanguardia nazionale estradato dieci giorni fa dai Venezuela, ripete l'ipotesi secondo cui i più sanguinosi attentati da piazza Fontana in poi, non furono organizzati dalla destra eversiva, ma da un gruppo ben individuabile di appartenenti ai servizi segreti. In otto ore di interrogatorio, Stefano Delle Chiaie ha precisato, puntualizzato, fatto riferimenti, dato spiegazioni. Le sue, naturalmente. E si è avventurato in monologhi anche di mezz'ora, con 1 commissari ad ascoltarlo nella scuola degli allievi ufficiali dei carabinieri, sulla via Aurella, che già ospitò Francesco Pazienza ed altri imputati «illustri». La tesi di Delle Chiaie non è nuova. E' la stessa contenuta In una lettera di undici cartelle che «Caccola», come veniva soprannominato durante le risse all'università, inviò dalla latitanza ai giudici del processo Occorsio, dopo la strage di Bologna. I servizi segreti, sosteneva e sostiene, volevano uccidere lui e i suol collaboratori per poter scaricare su di loro la colpa dei misfatti che essi stessi andavano organizzando. Riuscì a sottrarsi alla caccia, ma non Pagliai che venne ucciso nel 1882 da sicari dei colonnelli boliviani. «Afa non so — aggiunge — chi materialmente abbia dato in Italia l'ordine omicida». Sfumata cosi la possibilità di scaricare su di lui ed il suo gruppo ogni responsabilità, 1 .centri di potere» passarono al contrattacco .inserendo la mia persona in quel complotto PS-servizi- terrorismo nero che dovrà servire a suggellare l'esistenza della 'medusa nera'». Otto ore di interrogatorio che si sono tradotte in sostanza In altrettante ore di autodifesa, al termine delle quali è rimasto pochissimo spazio ai commissari per porgere domande e contestare alcune sue affermazioni. In serata, dalla caserma del carabinieri, Delle Chiaie è stato direttamente riportato nei supercarcere di 8ollicciano. Quella di ieri è stata solo la prima puntata: la commissione presieduta dal democristiano Gerardo Bianco, ha deciso Infatti di ascoltarlo ancora. Al riserbo sull'interrogatorio di Delle Chiaie, ha fatto da contrappunto il silenzio assoluto del Consiglio superiore della magistratura. La prima commissione referente del Csm sta svolgendo un'indagine conoscitiva sull'attività del sostituto Luciano infensi In occasione del rientro in Italia di Stefano Delle Chiaie. Dopo l'audizione del procuratore capo Marco Boschi, il quale spiegò al componenti del Csm il perché dell'apertura di un fascicolo sul rientro in Italia di Delle Chiaie e dei motivi che lo indussero ad affidare l'inchiesta ad Ini elisi, sono stati ascoltati Ieri tutti gli altri protagonisti della vicenda. Da Palazzo dei Marescialli sono passati nel pomeriggio lo stesso Infellsi, il procuratore aggiunto Michele Coirò ed 1 tre sostituti — Loreto D'Ambrosio, Giovanni Salvi ed Elisabetta Cesqul — i quali abitualmente si occupano di indagini sull'eversione nera. L'inchiesta preliminare del Csm nasce anzi proprio da un loro esposto nel quale tra l'altro lamentavano che la delega a «ricevere» Delle Chiaie fosse stata affidata a Infellsi anziché ad uno di loro. A tarda sera la prima sezione penale della Cassazione ha deciso che il processo sulla strage alla stazione resti a Bologna, respingendo le eccezioni di legittimo sospetto avanzate da alcuni imputati che chiedevano il trasferimento del dibattimento ad altra città. r. c.

Luoghi citati: Bologna, Italia, Loreto, Roma, Venezuela