A Barcellona opera un gruppo Eta-Br di Giovanni Perego

A Barcellona opera un gruppo Eta-Br TOTP 18 *V''i'^TorrnoT™T?'nRr^!uc^nTTQon"^^ ttù ulivo m t> oJvi--•Jc O Un esponente anarchico'arrestato insieme ai due giovani euroterróristi Burtet e'Piacenti A Barcellona opera un gruppo Eta-Br Trovata una base con documenti, parrucche, soldi e una piantina del quartiere dove esplose l'autobomba - In Catalogna provati gli stretti collegamenti tra i baschi e la colonna romana - Due funzionari italiani in Spagna NOSTRO SERVIZIO BARCELLONA — Si fa sempre più strada l'ipotesi che esista una strategia euro terroristica che In Catalogna ha trovato una sede per lanciare nuove collaborazioni, In particolare tra Età basca e Br italiane. La conferma ieri è venuta dal ministro dell'Interno spagnolo José Barrionuevo: in una conferenza stampa convocata a Madrid dopo l'arresto del due giovani implicati nell'attentato con l'autobomba ha parlato di possibili legami tra i separatisti dell'Età e il «cosiddetto euroterrorismo, in particolare le Brigate rosse». Il torinese Fabrizio Burtet e Clairc Piacenti, nata in Francia 33 anni fa, presunti membri delle Brigate rosse e di Action Directe, sono in carcere qui a Barcellona, insieme con Mariano Felipe Romeu, militante del sindacato anarchico Cnt (Confederazione nazionale del lavoratori), e a quel che si ritiene, legato a Terra Llure (Terra libera), l'organizzazione armata degli indipendentisti catalani, il Burtet e la Piacenti sono stati sorpresi dalla polizia nella notte tra giovedì e venerdì della settimana scorsa, pochi istanti dopo lo scoppio di un'autobomba nell'Avenlda Meridiana di Barcellona. Erano vicini al • luogo dell'attentato che provocò un morto e diversi feriti e sono stati arrestati dopo una furiosa colluttazione. Il Romeu, catturato nel giorni successivi, è l'uomo che ha fornito al due presunti brigatisti i documenti che gli hanno consentito di affittare un appartamento e un'autorimessa a Barcellona e una casa di campagna nei dintorni della città. Nell'appartamento non sono state trovate armi, ma un apparecchio radio Scanner, che consente di intercettare le comunicazioni della polizia, la somma di 1 milione e 600 mila pesetas, circa 16 milioni di lire, documenti di identità falsi francesi e italiani, parrucche e altri oggetti per il travestimento, abbondante materiale di propaganda delle Brigate rosse e del gruppi anarchici, e — prova ancora più importante — una accurata mappa dell'itinerario della pattuglia della Quardia Civil che passò accanto air autobomba nell'istante in cui,' con un comando a distanza, fu fatta esplodere la carica di ■ Anioni»u e di spezzoni di ferro di cui era imbottita. Secondo un giornale due funzionari della polizia italiana si sono recati nella capitale catalana, da Roma, per collaborare alle Indagini e analizzare il materiale trovato. Nell'autorimessa di calle Lope de Vega, poco lontano dal luogo dell'attentato, erano custodite tre vetture, ■ma Renault 14 con targa falsa di Barcellona, un'altra Renault rubata in Italia e una Citroen Os. E' sulla Renault 14 che la polizia ha sorpreso 1 due presunti brigatisti rossi, subito dopo l'attentato alla Meridiana, attentato che è stato rivendicato dall'Età militare con un comunicato lungo e circostanziato in cui si avvertiva la popolazione di Barcellona e di tutta la Catalogna che le azioni compiute dall'Età, sette in pochi mesi, cosi come gli attentati promessi per il futuro, saranno rivolti esclusivamente contro istallazioni militari o della polizia e contro gli interessi francesi nella regione. Il Burtet e il Romeu sono ora nella prigione di Barcellona e sono interrogati dal giudice del decimo Tribunale istruttorio, mentre la Piacenti — sospettata di appartenere ad Action Directe— è nel carcere femminile di «Wad-Ras». Se il magistrato accerterà gli estremi del delitto di terrorismo, i tre saranno trasferiti a Madrid e messi a disposizione del Tribunale nazionale antiterroristico. Vi è naturalmente preoccupazione e sconcerto a Barcellona, nella mu nicipalità, tra le autorità regionali. negli apparati di sicurezza, per gli avvenimenti di questi giorni e si avanzano ipotesi inquietanti. La prima, la più grave, è che l'Età militare — dopo la recente distruzione del «comando Madrid» ad opera della polizia e la nascita nella capitale di un efficiente apparato di sicurezza — stia spostando nella metropoli catalana il grosso delle sue forze: in genere si tratta di militanti addestrati da una lunga pratica di guerriglia urbana, dotati di apparecchiature sofisticate, armi modernissime e di grande efficienza. Si pensa che, distrutte dal francesi le strutture direzionali dell'Età militare nel Paese basco a Nord dei Pirenei, 1 comandi dell'organizzazione terroristica si stiano impiantando a Barcellona, appoggiandosi alla struttura, non molto efficiente ma ancora operante, di Terra Llure e ai superstiti gruppi della tradizione anarchica catalana. Una seconda ipotesi, non meno preoccupante, è che i due brigatisti sospettati per l'attentato dèlia Meridiana, non siano altro che una pattuglia di punta dell'organizzazione terroristica guidata dalla colonna romana delle nuove Br, responsabili anche dell'uccisione del generale Oiorgieri Giovanni Perego

Persone citate: José Barrionuevo, Mariano Felipe Romeu, Scanner, Vega