Ticket sulle medicine II governo è battuto

IIgoverno è battuto Approvato un emendamento pei che li sopprime IIgoverno è battuto Ma il decreto resta in vigore (e torna in Commissione) DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Una Camera semivuota ha votato per cancellare del tutto 1 ticket sulle medicine. Nell'aria di una ormai scontata fine legislatura, passa un emendamento comunista al decreto sui ticket: «£' soppressa la partecipazione da parte degli assistiti alla spesa sulle prestazioni farmaceutiche». Già prima, sguarnite le file della ex maggioranza, altri emendamenti, provenienti dalle opposizioni e ho, erano stati approvati; emendamenti del governo erano stati bocciati; con una spesa complessiva in più di un migliaio abbondante di miliardi. Le sedute sono sospese, il decreto è stato rispedito in commissione: li, 1 partiti dell'ex maggioranza tenteranno di disfare ciò che l'aula ha votato. E' improbabile che l'abolizione dei ticket venga conservata: oltretutto il Senato dovrebbe riuscire ad approvarla entro la fine del mese. Frattanto, il decreto governativo resta in vigore nella sua formulazione originarla: quella che ha ridotto i ticket sulle medicine (a 1000 lire per ricetta, più una quota da 1500 a 3000 per ogni farmaco) e abolito i contributi sulle analisi di laboratorio, come da accordo con 1 sindacati. Ma forse resteranno altre delle svariate novità introdotte durante la seduta di ieri, nel più totale disordine, n governo intendeva ripristinare Il ticket sulle cure termali: emendamento bocciato, mancato introito 21 miliardi. Deputati di partiti diversissimi (de, pel, psi, pri, pr, dp) hanno proposto che pure i medici non convenzionati possano prescrivere ricette: emendamento approvato, maggiore spesa circa 250 miliardi. Cosi la frana è continuata fino a che è stato posto in votazione l'emendamento del comunisti e di democrazia proletaria sul ticket. Risultato del primo scrutinio: 182 favorevoli, 105 contrari: il ministro della Sanità, Carlo Donat-Cattin, si è precipitato a chiedere l'interruzio¬ ne della seduta, perché l'è mendamento era privo di co pertura finanziarla per al meno 700 miliardi. Ma poi si è scoperto che la votazione era nulla, per mancanza del numero legale: i votanti era no stati 306, ossia meno della metà più uno dei membri dell'assemblea. Come d'obbligo quando manca il numero legale, la votazione è stata ripetuta un'ora dopo. Ma i deputati della ex maggioranza, con statato che non erano in nu mero sufficiente per rove sciare l'esito del primo seni' tinio (nonché frettolosi tornare a casa per il fine settimana), hanno preferito abbandonare 11 campo. Nella seconda votazione, quasi sol tanto i comunisti erano masti in aula: l'emendamen to è stato approvato per al zata di mano. Era ormai scontata la richiesta di rin vio In commissione, per mancanza di copertura fi nanziarla: l'ha avanzata il presidente della commissione bilancio, Paolo Cirino Pomicino.

Persone citate: Carlo Donat-cattin, Paolo Cirino Pomicino

Luoghi citati: Roma