«Gli Usa spiano, oggi le prove »
«Gli Usa spiano, oggi le prove » Guerra delle ambasciate: Mosca «indignata e dispiaciuta» reagisce «Gli Usa spiano, oggi le prove » DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — L'Unione Sovietica ha accolto «con indignazione e dispiacere* le 'dichiarazioni ostili- del presidente Reagan; e considera le accuse americane di ^operazioni spionistiche» all'interno delle ambasciate Usa di Mosca — quella attualmente in funzione e quella in costruzione — una «manovra politica che ha lo scopo di avvelenare l'atmosfera* tra i due Paesi, alla vigilia dell'arrivo di Shultz. La replica di Mosca alle accuse del Presidente, affidata ieri al viceministro degli Esteri Vladimir Petrovskl, è stata dunque immediata. E' a metà strada tra la durezza sdegnata — uno sfondo d'obbligo, in fondo, dopo le minacce americane di «congelare» l'uso delle nuove ambasciate nei due Paesi — e il rilancio risentito: oggi, ha preannunciato Petrovski, 1 giornalisti stranieri saranno informati delle attività spionistiche degli americani a Mosca. Riceveranno anzi le «prove concrete» di tali attività. Ma la risposta sovietica è più articolata. Non si affida soltanto al registro abituale di chi, mostrandosi Ingiustamente colpito dall'aggressività altrui, sceglie sdegno e fermezza, e minaccia giuste rappresaglie. Insiste, anche, sui toni della ragionevole speranza; nell'evidente tentativo di separare due temi (lo spionaggio e l'arrivo di Shultz) che rischiano di so¬ vrapporsi e dare ai colloqui della settimana prossima una cornice torrida. DI separarli, se non nelle intenzioni del governo americano, almeno in quella dell'opinione intemazionale. Petrovksl ha infatti respinto le .invenzioni disoneste» di parte americana. Quelle sulle «scappatelle dei marine» a Mosca». E quelle sulla presenza di microfoni nel muri della nuova sede diplomatica americana, non ancora entrata in funzione ma ormai «perduta e da abbattere», secondo le valutazioni più pessimistiche («é un romanzo poliziesco», ha detto 11 viceministro). Ma Petrovski ha insistito, anche, sull'urgenza e sul valore dei colloqui che il segre¬ tario di Stato avrà a Mosca, da lunedi a mercoledì prossimo: «Ci prepariamo con grande serietà e attribuiamo una grande importanza all'incontro con Shultz», ha detto. «Per questo è importante che il clima non sia avvelenato da una campagna di propaganda». Perché, dato il tmomento cruciale», non c'è da stupirsi — secondo Petrovski — che «a qualcuno», a Washington, non piacciano .le prospettive» di passi avanti nelle relazioni americano-sovietiche. Non c'è da meravigliarsi che si scateni un gran chiasso. Insomma una posizione ancora aperta, fa intendere Petrovski; che — nonostante tutto — potrebbe evolvere verso il compromesso, e. n.
Persone citate: Petrovski, Shultz, Vladimir Petrovskl
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