I conti di De Benedetti di Ugo Bertone

I conti di De Benedetti Il gruppo ha fatturato l'arato scorso 12 mila miliardi I conti di De Benedetti Presentati i risultati di un '86 «storico» - Alleanza con Mediobanca che acquista il 2,5% della Cofìde (venti miliardi) - Raccolti sul mercato dei capitali 3000 miliardi MILANO — Mediobanca inaugura l'era Meccanico con un gesto che, al di la delle cifre, assume un valore storico: l'acquisto del 2,5% del capitale Cof ide, la finanziaria di Carlo De Benedetti. L'annuncio lo ha dato lo stesso finanziere ieri a Milana «Mediobanca — ha detto — ha comprato direttamente da me, al prezzo di mercato, circa venti miliardi. E' un grande attestato di stima, di «miri zi a, che ho accolto con immenso piacere». Ma che significa? Si apre un capitolo nuovo della partita Generali? «Non c'è alcuna novità. Non significa nulla il cambiamento delle persone. Il rapporto è sempre stato buono e ora si è concretizzato in questo gesto. Per le Generali mi tocca ripetere la stessa storia: la Sabaudia ha in portafoglio 1*1,07% della compagnia per 242 miliardi di lire acquistato alla fine dell'anno scorso. Perché lo abbiamo fatto? Perché riteniamo che sia tornato il momento di riprendere in considerazione i valori patrimoniali. Tutto qui, il resto è pura invenzione. Io ho mille difetti ma i conti li so fare. So quanto è idiota un'idea tipo la scalata alle Generali..... De Benedetti celebra cosi, tra note di giustificato orgoglio e qualche stoccata (alla Gemina, allibra), i conti di un '86 che lui stesso definisce: «Storico, straordinario per l'economia italiana e soprattutto per noi. Boba da raccontare al nipotini». I numeri, ancora una volta, gli danno ragione: al termine di una corsa vorticosa il gruppo registra un fatturato di 12 mila miliardi (il 71% del giro d'affari è rivolto all'estero), occupa circa centomila dipendenti, vanta una capitalizzazione di Borsa (in Italia ma anche tra Parigi, Bruxelles, Ginevra, Francoforte) di circa 15 mila miliardi. I mezzi propri superano 1 6.600 miliardi e nel corso dell'86 il mercato finanziarlo ha risposto alle richieste di capitali per un totale di tremila miliardi cosi impiegati. Ed ecco un breve riassunto dei fuochi d'artificio concentrati in un lungo monologo, durato un paio d'ore. - OLIVETTI — n giro d'ai fari è salito del 19%. Nel conto entra anche la TriumphAdler ma non va trascurato che il dollaro ha subito un calo medio del 30%. La redditività, nonostante l'ingresso della Triumph-Adler, si mantiene sul 7% rispetto al giro d'affari. «Per la prima volta nella sua storia — aggiunge De Benedetti — l'Olivettl non ha una lira di debiti contro i mille miliardi su 1.500 di fatturato del '78.. L'Italia è l'unico .paese al mondo ove un produttore, la stessa Olivetti, precede l'ibm nei personal computer (il 35% del mercato italiano e il 14% di quello europeo è controllato da Ivrea). Ma ora l'ibm rilancia la sua sfida... «Ci ha fatto piacere — sorride l'Ingegnere — perché a giugno annunceremo prodotti analoghi, a dimostrazione dei fatto che avevamo indovinato le loro scelte. Ma, soprattutto, fa piacere vedere che loro ci imitano». B DITONI — Toma 11 dividendo dopo undici anni e prosegue lo sforzo per creare, nonostante la Sme («Abbiamo ragione, ricorreremo in Cassazione»), un grande gruppo europeo. E' stato acquisito il 100% della Sasso. 11 33%, per ora, della Pezzullo (circa cento uul lardi di fatturato, il 23% del mercato italiano della pasta). . MONDADORI — «Voglio ricordare l'amico Mario Formenton. Ho letto cose disgustose, da sciacalli. Per il resto, mi limito a dire che non ho acquistato azioni dell'Ame. La Mondadori, con un investimento da 250 miliardi, è seconda solo all'OllvetU come partecipazione. E no- stro interesse che la famiglia, unita, gestisca l'azienda e che noi siamo informati come richiede il nostro ruolo». BANCHE — «D'accordo con la Banca d'Italia ma perché l'iri può avere una banca e l'if 1 no?». Sul Credito Romagnola «Pensiamo che le aziende siano degli azionisti e non dei managers. Li, e altrove, s'era persa quell'abitudine». L'ESTERO — Trionfo in Francia ove la Cerus, chiusa l'operazione Presse de la Cito (con un guadagno di 12 miliardi di lire), vanta una capitalizzazione di circa mille miliardi e una raccolta sul mercati finanziari di 740 miliardi. Dopo Valeo e Yves Saint Laurent (neU'83 la quotazione dopo la fusione con Ysl parfums) si annunciano nuove operazioni mentre pure la Socie té Finandére di Ginevra (aumento di capitale in vista) si prepara a sfruttare la complessa rete di alleanze finanziarie costituite. Ma non finisce qui. «Ci accingiamo — conclude De Benedetti — a fare in Spagna qualcosa di simile a quanto realizzato in Francia». Ugo Bertone

Persone citate: Boba, Borsa, Carlo De Benedetti, Cito, De Benedetti, Mario Formenton, Milana