La guerra delle ambasciate

La guerra delle ambasciate Ultimatum di Reagan all'Urss per bloccare infiltrazioni di spie La guerra delle ambasciate I sovietici potranno occupare la loro nuova sede diplomatica di Washington solo se sarà sicura quella Usa a Mosca - Shultz ne discuterà al Cremlino DALLA REDAZIONE DI WASHINGTON WASHINGTON — Lo scandalo seguito all'arresto di tre marines di stanza all'ambasciata americana di Mosca e alla scoperta del gravi problemi di sicurezza sia nella sede attuale sia nella nuova ambasciata ancora in costruzione, ha provocato una prima reazione ufficiale di Reagan. Il Presidente ha annunciato ieri in una conferenza stampa che i diplomatici americani non occuperanno la nuova sede di Mosca finché non sarà sicuro che è a prova di infiltrazioni e Intercettazioni. Il Presidente ha annunciato anche una contromisura: ai sovietici non verrà permesso di occupare la loro nuova sede diplomatica a Washington finché il trasloco degli americani a Mosca non sarà completato rispettando 1 più stretti criteri di sicurezza. La visita del segretario di Stato Shultz a Mosca, previ¬ sta per la settimana prossima, non è in forse, ha detto Reagan: la sicurezza dell'ambasciata sarà il suo primo argomento di discussione. Una commissione di inchiesta, coordinata dall'ex ministro della Difesa, Melvin Laird, dovrà presentare un rapporto entro 90 giorni Reagan ha anche chiesto al Controspionaggio di valutare se possibile 11 trasferimento nel nuovo edificio. Se è vero che, durante 1 lavori, muri e solai della futura ambasciata sono stati Imbottiti di microfoni e apparecchiature per l'ascolto, ha detto, l'intero palazzo verrà demolito. Le dichiarazioni di Reagan vengono dopo alcuni giorni di furiose polemiche. Lunedi, il leader della maggioranza democratica al Senato, Robert Byrd, ha accusato il Dipartimento di Stato di •grossolana negligenza» nella gestione dell'ambasciata di Mosca. Alla Camera, 11 re¬ pubblicano Dick Arney ha definito la nuova ambasciata «un microfono a otto piani con la spina nel Politbjuro». L'attacco più feroce è venuto da due parlamentari, Dan Mica e Olympia Snowe, che ieri hanno fatto una visita a sorpresa ai diplomatici americani a Mosca. Il loro rapporto parla chiaro: i sistemi di sicurezza sono limitati e inadeguati, la maggior parte dei controlli sono affidati al personale, con ovvi rischi di disattenzioni e irregolarità. E proprio i malines incaricati della sorveglianza, riferiscono Snowe e Mica, l'anno scorso hanno commesso 137 violazioni della sicurezza interna. L'ultimatum di Reagan, fanno notare a Washington, è anche una risposta alle critiche per la costruzione della nuova ambasciata sovietica: situata in cima a una collina, è in una posizio¬ ne ideale per captare quello che succede alla Casa Bianca e al Dipartimento di Stato. A Mosca, Intanto, si cominciano a prendere misure per evitare altre infiltrazioni: nove Impiegati americani, chiamati nell'ottobre scorso a sostituire 1 dipendenti russi, sono stati rimpatriati. L'accusa è di aver fraternizzato troppo con cittadini sovietici nonostante gli avvertimenti del superiori. C'è un nuovo sviluppo nell'indagine sulle guardie dell'ambasciata. Stanley Stufflebeam, uno dei tre malines di stanza all'ambasciata americana a Mosca arrestati nel marzo scorso con l'accusa di' spionaggio, verrà messo in libertà per ordine del tribunale militare. Un giudice della base di Quantico in Virginia, dove Stufi le team è detenuto, non ha trovato ragioni sufficienti per tenere il ventiquattrenne sergente dietro le sbarre.