Sanità, altri ostatoli a un passo dall'intesa di Gian Carlo Fossi

Sanità, altri ostatoli a un passo dall'intesa si sperava di chiudere oggi la lunga vertenza Sanità, altri ostatoli a un passo dall'intesa Gaspari: «Le richieste sindacali sono aumentate di nulle miliardi» ROMA — Ad un passo ormai dall'accòrdo, nuovi ostacoli ritardano inaspettatamente la conclusione delle trattative per il rinnovo del contratto dei 620 mila lavoratori della Sanità, medici e paramedici. Sembra cosi saltato il calendario fissato alla fine della scorsa settimana dal ministro della Funzione pubblica Gaspari, che prevedeva per oggi Incontri decisivi con Cgil-Cisl-Uil e le associazioni autonome dei medici dipendenti, forse anche la firma di una ipotesi di intesa. Le ultime richieste di tutti i sindacati hanno sfondato di molto le ulteriori disponibilità offerte dal governo, provocando ieri un drastico «no» dei rappresentanti delle Regioni e dei Comuni nella delegazione di parte pubblica. Inoltre, l'evolversi della situazione politica in una certa direzione (ad esemplo, l'eventuale ritiro dei ministri democristiani dal governo) potrebbe determinare una brusca battuta d'arresto. «17 mio ottimismo — ha dichiarato Gaspari, passando da una riunione all'altra — si è un po' annacquato. Le richieste dei medici autonomi e dei sindacati confederali sono talmente lievitate che, se dovessimo accontentare tutti, questo contratto verrebbe a costare quasi tremila miliardi, mille in più della cifra discussa in questi giorni, duemila in più rispetto alla prima ipotesi del governo.. In particolare, secondo il ministro, pesano molto sia le rivendicazioni dei medici per l'esercizio della libera professione all'interno delle strutture ospedaliere pubbliche, l'aumento delle indennità per la pronta reperibilità e 1 compensi delle ore straordinarie, sia le proposte del confederali che riguardano tutte le figure professionali .Questi anzi — ha aggiunto — hanno chiesto veramente tutto quello che era possibile chiedere. In questa situazione, mi pare un po' più difficile poter rispettare il calendario dei lavori che avevo prefigurato, ma, nonostante tutto, il mio dovere è quello di essere ottimista-. Nell'impossibilità di andare ad una stretta entro oggi.nella mattinata Gaspari aveva annunciato per ieri sera un «vertice» con i segretari generali di CgilCisl-Uil Pizzinato, Marini e Benvenuto, ma poi si è visto che non c'erano le condizioni per farlo. Si è, invece, svolta una riunione tra Gaspari, 11 ministro della Sanità Donat-Cattin e i segretari confederali responsabili per il pubblico impiego Lcttlèri, D'Antoni e Fontanelli. Donat-Cattin è apparso meno pessimista del suo collega circa la possibilità di arrivare a conclusioni rapide: le maggiori incertezze, a suo avviso, non sarebbero tanto collegate alla trattativa quanto alla diretta influenza della crisi politica. Non mancano pressioni per evitare ulteriori slittamenti n responsabile della Sanità nel psi, Lenoci, sostiene che «si può e si deve chiudere positivamente una vertenza che si trascina da oltre un anno, soprattutto alla luce della sensibile riduzione di distanze tra controparte pubblica e organizzazioni di categoria.. La Uil sollecita la delegazione di parte pubblica a ricercare la formula per un rapido accordo. .E'possibile — rileva la confederazione di Benvenuto — arrivare prestissimo ad un'intesa che abbia l'adesione anche dei sindacati medici, senza per questo stravolgere i contenuti del verbale già siglato il 3 marzo scorso, anzi muovendosi in quella direzione.. Gian Carlo Fossi

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