La Svizzera un po' meno ospitale

La Svizzera un po' meno ospitale La Svizzera un po' meno ospitale Maggioranza di sì nel referendum sulle restrizioni al diritto d'asilo - No al diritto di veto popolare alle spese per la difesa NOSTRO SERVIZIO BERNA — Come da copione, le consultazioni popolari che si succedono In questi giorni in Svizzera non smentiscono le previsioni, e 11 referendum di domenica scorsa non ha fatto eccezione: il progetto del governo per rafforzare le restrizioni al diritto d'asilo è stato approvato a grande maggioranza, 1.179.779 voti contro 571.874, cioè il 67,4 per cento di si contro il 32,6 per cento di no. I fautori dell'inasprimento In senso restrittivo della normativa sul diritto d'asilo non si erano scoperti troppo durante la campagna per il referendum, ma si sono espressi senza riserve nel segreto dell'urna. Del resto, gli avversari della revisione della legge non si facevano molte Illusioni: lo stesso partito socialista aveva esitato a lungo prima di far causa comune con le Chiese, le organizzazioni umani¬ tarie e il resto della sinistra per chiedere l'organizzazione del referendum. Le autorità sono soddisfatte, soprattutto perché tutti 1 Cantoni hanno detto si al progetto. Il capo del Dipartimento della Giustizia e della Polizia, signora Elisabeth Kopp, ha tenuto a precisare in tono rassicurante che le modifiche alla normativa non apporteranno cambiamenti alla politica d'asilo nella Confederazione, ma soltanto alla procedura per ottenerlo. Le nuove disposizioni — In particolare l'obbligo a chi chiede asilo politico di presentarsi a determinati posti di frontiera — entreranno in vigore nell'ottobre prossimo. Un altro risultato praticamente scontato: 11 «no» (59,4 per cento del voti contro il 40,6 per cento) all'iniziativa popolare che chiedeva il di' ritto di referendum in materia di spese militari. Con questa proposta, il partito socialista voleva dare al corpo elettorale la facoltà di pronunciarsi sul crediti destinati all'acquisto di armamenti e di altro materiale bellico: sarebbero bastate 50 mila firme per chiedere lo svolgimento di un referendum sul finanziamenti muitari già approvati dal Parlamento. Il governo e 1 partiti del centro e della destra si erano battuti duramente contro l'iniziativa, nella quale vedevano un tentativo di Indebolire la volontà del Paese, di difendersi. Nonostante il fallimento del progetto, 1 socialisti ritengono di essere stati sconfitti con onore: gli hanno detto si due elettori su cinque nel complesso del Paese, ma addirittura una lieve maggioranza nel Cantoni di Ginevra, del Jura e di Basilea-città. Jean-Claude Bohrer Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Slampa»

Persone citate: Elisabeth Kopp, Jura

Luoghi citati: Berna, Ginevra, Italia, Svizzera