L'Italia delle polizze incomplete di Giuseppe Alberti
L'Italia delle polizze incomplete L'assicurazione Re auto non prevede l'inclusione dei familiari L'Italia delle polizze incomplete il nostro Paese vanta progressi non indifferenti in quasi tutti 1 settori imprenditoriali (slamo la quinta potenza industriale del mondo), ma pare sordo davanti ' ad alcune esigenze di carattere previdenziale che interessano milioni di cittadini. Per. esemplo, malgrado le precise direttive comunitarie, non si e fatto ancora nulla per includere nell'obbligo assicurativo dei veicoli a motore (auto e moto) anche 1 familiari che si trasportano, eppure sono ormai trascorsi sedici anni da quando è entrata in vigore rassicurazione obbligatoria. In altri Paesi, al contrario, l'assicurazione contro questo rischio è la nonna é i •premi» pretesi dalle compa¬ gnie non si differenziano molto da quelli praticati In Italia per le normali polizze. C'é da chiedersi perché questa norma non viene applicata anche In Italia. Forse 1 nostri assicuratori, coadiuvati magari inconsapevolmente dagli uomini politici, preferiscono che l'utente investa danaro stipulando singole polizze Infortuni per 1 propri familiari. Come è noto, però, queste polizze non forniscono sempre tutte le garanzie, cioè non coprono tutti 1 rischi; inoltre, i •premi» sono spesso elevati. Oltre al familiari dalle normali polizze «RC> sono esclusi altri rischi. Ad esemplo: se un nostro amico trasportato spalanca la porta dell'auto e fa cadere, ponia¬ mo, un ciclista, la garanzia non scatta. E' vero che qualche compagnia, sensibile a .questa carenza, prevede nella polizza, unitamente ad altre coperture, anche questo rischio, ma, naturalmente, la spesa aumenta. Altro fatto che sconcerta è la presa di posizione della Confagricoltura per quanto riguarda l'obbligo assicurativo per le macchine agricole: -L'Impiego delle macchine agricole su strada non è una caratteristica principale, ma del tutto secondaria, accidentale». Perciò, secondo la confederazione, è sufficiente la sola polizza dell'azienda. Ciò potrebbe anche essere giustificato ma. come è risaputo, le aziende agricole sono formate anche da decine di migliala di piccole proprietà a conduzione familiare. Il «premio» assicurativo, se previsto per il «rischio aziendale», può toccare anche le 200 mila lire l'anno mentre limitando la garanzìa al «rischio-trattore'», la spesa può ridursi a poco ptù di 50 mila lire. Nel discorso delle «riforme» assicurative mancate, vi è anche il problema del ciclomotori: si è preteso l'obbligo del casco, ma si tace in fatto di assicurazione. Negli altri Paesi comunitari, Invece, si assicurano persino le biciclette. Eppure 11 «premio» per un rischio del genere risulta inferiore al costo di due pacchetti di sigarette al mese. Giuseppe Alberti
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