Fusco sciita sui camion con gli aiuti per Chatila

sm Gamma J •pj? .s,ìs6 si — i. . -'i-iisa i óìu Il campo palestinese di Beirut è allo stremo sm Gamma J •pj? .s,ìs6 si — i. . -'i-iisa i óìu Appello degli insegnanti dell'università per il rapito americano morente BEIRUT — Un solo autocarro con a bordo aiuti per i palestinesi è riuscito a entrare ieri—sfidando il fuoco di miliziani sciiti di Amai — nel semidistrutto e assediato campo di Chatila a Beirut. Lo hanno riferito fonti palestinesi. Altri camion incolonnati dietro quello entrato hanno dovuto essere abbandonati lungo la strada per il campo, «a causa dei colpi sparati dagli sciiti di Amai», che da tempo assediano Chatila. Sei palestinesi sarebbero rimasti feriti. Oli sciiti, che avevano dato il permesso all'entrata del camion, hanno detto che 1 colpi sono stati esplosi dall'interno del campo. Non è stato precisato il genere di aiuti che si trovavano sull'autocarro entrato ma, secondo 1 palestinesi, gli sciiti hanno opposto nel passato ostacoli per consentire l'ingresso di medicinali. La popolazione di Chatila, valutata in tre-quattromila persone, aveva lanciato nei giorni scorsi appelli perché non aveva quasi più viveri e medicinali e a causa di ciò anche 1 bambini rischiavano di morire. Anche il camion che è riuscito a entrare nel campo nel primo pomeriggio è stato fatto segno ai colpi. Poi, 11 fuoco si è fatto «infernale», secondo una fonte palestinese. Questa ha detto che una cannonata ^sparata da Amai» ha colpito una donna di Chatila e i suoi due bambini, uccidendoli. I camion con gli aluti — soprattutto viveri — erano stati fatti approntare dalla fondazione di Rafiq Hariri, un miliardario libanese sunnita che ha relazioni ad altissimo livello tanto nell'Arabia Saudita quanto in Siria. Oli automezzi destinati al campo di Bourj el-Barajneh non si sono potuti neppure mettere in marcia perché In quella zona il fuoco è stato particolarmente intenso (soprattutto con mortai e mitragliatrici pesanti). A Beirut, vi è stato ieri pomeriggio uno scambio d'artiglieria pesante tra forze di Amai di stanza nella periferia sud e miliziani cristiani, sulla «linea verde» che divide la capitale. Non si è avuta notizia di vittime. Nel settore occidentale, stamane il Beirut University College ha lanciato un appello perché siano rilasciati i suol quattro insegnanti, tre americani e un indiano, rapiti lo scorso gennaio. Giovedì sera, un messaggio su videonastro fatto recapitare dai sequestratori aveva informato che uno degli ostaggi, Alan Steen, aveva ancora forse, «poche ore di vita», a causa di un male che lo aveva colpito, forse una emiparesi. Nella videocassetta, un altro americano, Jesse Turner, aveva annunciato che Steen sarebbe morto entro poche ore. «La sua salute si aggrava con il passare del tempo», ha detto Turner: •Noi crediamo che morirà nelle prossime ore, nonostante le cure che ha ricevuto e il costante impegno della Jihad Islamica in favore della sua vita». Secondo 11 settimanale libanese As Shiraà, i quattro saranno presto rilasciati. (Ansa-Agi)

Persone citate: Alan Steen, Chatila, Hariri, Jesse Turner, Steen, Turner

Luoghi citati: Arabia Saudita, Beirut, Siria