Si servivano gratis in fabbrica arrestati ispettori del lavoro

Si servivano gratis in fabbrica arrestati ispettori del lavoro Colti sul fatto i direttori degli uffici di Alessandria e Asti Si servivano gratis in fabbrica arrestati ispettori del lavoro L'accusa è di concussione - Nelle loro case merce di ogni tipo: dall'abbigliamento agli alimentari CASALE MONFERRATO — Durante le Ispezioni nelle fabbriche si servivano come ai grandi magazzini, ma senza pagare, In virtù della loro carica. □ «gioco» è stato scoperto e sono finiti in carcere il direttore dell'Ispettorato del lavoro di Alessandria, ingegner Giovanni Roberto (che è anche reggente dell'Ispettorato di Vercelli), ed il suo vice, dottor Vincenzo Grasso (che dirige l'Ispettorato del lavoro di Asti dal 30 settembre 1686). L'accusa per entrambi è di concussione. Giovanni Roberto, 62 anni, nato a Siderao Marina (Reggio Calabria), e Vincenzo Grasso, quarantacinquenne, nato a Benevento, sono stati bloccati in via Adam: sulla loro auto c'erano capi di abbigliamento per un valore di circa due milioni, che, secondo l'accusa, si sarebbero tatti consegnare, abusando della loro posizione, dalle ditte casalesi «G. Anna G.» e «Linfleur». n procuratore della Repubblica Marcello Parola — che ha già interrogato Roberto e Grasso convalidando poi gli arresti — ha ordinato anche una serie di accertamenti su una grossa quantità di merce ritrovata dalla polizia nelle case del due funzionari. Secondo gli inquirenti Roberto e Grasso, quando ispezionavano stabilimenti e uffici, al momento di andarsene «si servivano», portando via ogni genere di merce. Dice U dottor Parola: «Per il moménto il reato ipotizzato nei confronti dei due arrestati è di concussione, ma saranno le indovini e gli interrogatori dei titolari delle ditte coinvolte a permettecri di stabilire esattamente i capi di imputazione.. L'indagine era cominciata dal Natale scorso: al commissariato erano arrivate diverse segnalazioni su quanto stava avvenendo. Mercoledì sera gli agenti hanno pedinato i due funzionari alla «G. Anna G.» e alla «Linfler.r». Nella prima azienda « due si sono fermati mezz'ora, r; indi hanno fatto visita aL aitra ditta dove la sosta è durata v «vsi trequarti d'ora Quando l'auto sulla ph .e viaggiavano Rot-erto e ~» isso è arrivata in Adam, vèrso le 18,30, la polizlr è intervenuta. A bordo della vettura c'erano 65 felpe, tre giacconi, ventun tute da ginnastica, undici pigiama, Bel camicie da notte ed altri capi di abbigliamento provenienti sia dalla «G. Anna G.», sia dalla «Linfleur». n direttore dell'Ispettorato del lavoro ed il suo vice sono i — o o a e o . stati accompagnati in commissariato. Pensavano a una multa per il fatto che non erano in possesso di bolletta di accompagnamento per la merce. .Sono capi di abbigliamento che ci hanno dato le due ditte perché nelle nostre famiglie possano scegliere quali ordinare., hanno spiegato. La versione non ha convinto; gli agenti, dopo aver interrogato 1 titolari delle due aziende casalesi, 11 hanno dichiarati in arresto. Mauro Facciolo

Persone citate: Giovanni Roberto, Grasso, Marcello Parola, Mauro Facciolo, Parola, Vincenzo Grasso

Luoghi citati: Alessandria, Asti, Benevento, Casale Monferrato, Reggio Calabria