Troppi ricambi-pirata

Troppi ricambi-pirata Gli autoriparatori chiedono misure al governo Troppi ricambi-pirata DALLA REDAZIONE MILANESE MILANO — «Noi vogliamo tutelare i 20 milioni di automobilisti italiani»: è 11 proposito annunciato ieri dall'Amar, l'associazione nazionale che raccoglie 12 mila su 60 mila autoriparatori (meccanici, elettrauto, carrozzieri ecc.). Il loro presidente, Edoardo Rossi, lascia parlare le cifre. Ogni anno si spendono circa 20 mila miliardi per la manutenzione delle auto, ma •troppi ricambi di pessima qualità circolano liberamente sul mercato e costituiscono un'autentica truffa nell'ordine di più di tremila miliardi'. Perché accade questo fenomeno? •Perché gli autoriparatori non hanno una disciplina, una legge che ne garantisca la professionalità: E' cesi allora che 11 30,11 35% della categoria è costituito da -arranponi., autoriparatori cioè che non sono forniti di attrezzature adeguate e impiegano materiali «selvaggi-. Per esemplo, 11 60% delle marmitte in commercio — denuncia l'Antar — non è omologato. E le lampadine plrate, anch'esse non omologate, che entrano nel nostro Paese, sono circa 25 milioni. Cosa chiede allora l'Antar per sanare questa situazione? Che passi semplicemente una proposta di legge giacente da più di un anno in Parlamento. La proposta di legge prevede innanzi tutto che 11 permesso di esercitare l'autoriparazione sia subordinato ad alcune garanzie: non sia più Insomma automatico com'è adesso. Poi chiede l'istituzione, in ogni Regione, di un registro delle imprese di autoriparazioni. E stabilisce che la revisione periodica delle auto — «oro nulla più che una formar Zito», a detta dell'Anteo- — sia affidata con opportune modalità, dagli Ispettorati per la motorizzazione civile, a Imprese private. Inoltre, questa revisione — sempre secondo l'Antar — anziché essere effettuata ogni 10 anni, dovrebbe essere almeno quinquennale (come in Francia), se non triennale (come in Svizzera, Germania Federale, Gran Bretagna), o ancore più frequente.

Persone citate: Edoardo Rossi

Luoghi citati: Francia, Germania Federale, Gran Bretagna, Milano, Svizzera