I predatori del cavallo alato di Giuseppe Zaccaria

I predatori del cavallo alato Giallo archeologico nello Ionio, dove si scoprirono i Bronzi di Riace I predatori del cavallo alato Da tempo, tra Bianco e Bovalino, tombaroli subacquei rubano preziosi reperti - Nove anni fa un sub morì mentre cercava una statua equestre in bronzo - Un giudice sulle tracce del tesoro con i sommozzatori - Ma c'è il timore che una spedizione clandestina rabbia già scoperto DAL NOSTRO INVIATO BIANCO (Reggio Calabria) — mSiamo ricchi, lì sotto c'è un tesoro...; disse ansimante ed eccitato Giovanni Carlino, ventarmi, tornando a riva dopo la lunga Immersione. Lo sponsor tedesco, quello che finanziava la ricerca clandestina, sprizzava gioia da tutti 1 pori. Poi il ragazzo chiese altre due bombole d'ossigeno e tornò sotto: da quel momento la «scoperta» parve morta con lui. Solo adesso, a nove anni di distanza, in un angolo dimenticato del litorale jonico, l'iniziativa di un giudice e una battuta senza precedenti del sommozzatori di carabinieri e polizia offrono a questo «giallo» archeologico una chiave d'interpretazione. Riportano a galla, se non preziosi reperti, almeno qualche frammento di verità: e dimostrano come, a volte, possa fare notizia anche una scoperta mancata per un soffio. Qui sotto, a 60 metri da queste bianche spiagge sabbiose, nello stesso specchio di mare che per secoli aveva custodito i Bronzi di Riace, qualcuno è arrivato prima dei giudici, prima della Soprintendenza. I sommozzatori cercavano la grande scultura in bronzo di un cavallo alato: «/fanno scoperto l'esistenza iti una vasta zona archeologica, mai segnalata prima; spiega Fulvio Rizzo, sostituto procuratore a Reggio Calabria. Della statua però nessuna traccia. Qualcuno la descrive anche nei dettagli: bellissima, coperta di incrostazioni, lunga circa sei metri e' larga tre. Se c'era, come tutto lascia credere, l'hanno già portata via. Dopo cinque giorni di immersioni, navi-appoggio, elicotteri, le ricerche dall'altra sera sono state sospese. Ma cos'erano, quelle sulla statua: voci, dicerie, leggende? E' possibile. Ma non è forse vero che a Riace, molto prima che i Bronzi venissero scoperti, le donne facevano dormire 1 bambini minacciando l'intervento di due giganti che sarebbero usciti dal mare? A Bianco, la tradizione popolare parla di un grande cavallo che una volta era collocato sul molo, alla foce di un fiume. Ancora una volta, dalla leggenda affiorano sorprendenti risonanze, n «fiume» è il torrente Buonamico, che sfocia nelle campagne tra Bianco e Bovalino: proprio li dietro, si scava da anni per riportare alla luce i resti di una grande villa e di una necropoli romane, collocabili fra il li e il V secolo D.C. Proprio in quello specchio di mare, in questi giorni i sommozzatori mobilitati dal giudice hanno scoperto sott'acqua una miniera di testuaonianze inesplorate. Ma può essere stata solo una leggenda a far muovere il magistrato, a mettere in moto un apparato cosi mastodontico da provocare allarme? No, la molla è stata molto più contemporanea. Semplicemente, qualcuno ha fatto sapere che li. alla foce del torrente, da tempo c'era chi saccheggiava un patrimonio enorme. I pescatori subacquei che per caso si avventuravano in quell'area venivano avvertiti da strani personaggi: «Va' via, che ci sono le reti»; o peggio: •Allontanati, i pescatori qui lanciano le bombe...', n custode che la Soprintendenza ha incaricato di proteggere 1 ruderi della villa romana, avvertiva che ogni tanto riusciva a scacciare strani visitatori muniti di pala e piccone, ma che nulla poteva contro 1 «tombaroli» con respiratori e pinne. Come sempre, la voce corrente ha finito per l'essere più informata delle autorità. LI sotto, 11 ragazzo morto per embolia aveva visto 11 cavallo. Una statua bellissima, nascosta per metà dalla sabbia, emersa solo nel collo e nella punta delle ali. E cos'altro, se non l'emozione per quel che si vedeva sul fondo, poteva aver spinto il giovane Carlino a trascurare, nel tornare a galla, le regole della decompressione, fino a giungere esanime alla riva, fino a morire dieci giorni dopo nella camera ipei banca dell'ospedale di Messina? -E' vero — ammette 11 giudice Rizzo — della morte di quel ragazzo abbiamo ripreso da qualche tempo a occuparci. Non tanto per le cause, che sono chiare, quanto per tentar di capire cosa avesse provocato in lui tanto entusiasmo, tanta euforia-. In questa vicenda la posizione del dottor Rizzo è singolare: magistrato, certo, ma anche appassionato di archeologia. Ricordate le foto del Bronzi sorpresi sott'acqua, ancora per metà coperti dalla melma del fondo? Quelle Istantanee fecero 11 giro del mondo: a scattarle era stato proprio Fulvio Rizzo, allora studente In legge e appassionato di ricerche subacquee. Adesso, come magistrato, Rizzo si trova a dover Indagare su un delitto senza vittima, su un furto senza prova. Ma come archeologo ribolle d'indignazione. «17 cavallo alato era li sotto? Non ne abbiamo la prova: alle volte, si sa, le voci si moltiplicano incontrollate. Io per esempio sono certo che se la statua è esistita, le sue dimensioni non potevano esse¬ re quelle di cui si parla-. Sei metri di lunghezza, tre di larghezza con le ali spiegate: per riportare a galla una slmile struttura sarebbero occorsi mezzi particolari. Molti sommozzatori, una nave appoggio: o forse, solo un peschereccio munito di argano. Sarà per questo che, fra Bianco e Bovalino, le indagini continuano, discrete, alla ricerca di sub particolarmente esperti o di proprietari di imbarcazioni attrezzate. Come giudice, il dottor Rizzo dice che di reato non si potrà parlare fino a quando quel misterioso cavallo alato non sarà stato fotografato in una sala del «Oetty Museum», o di qualche altra collezione estera. Da archeologo dilettante, trema. La vox populi non è prova, è vero. Prova — soprattutto dopo le recenti decisioni della Cassazione — non possono essere neanche le confidenze di una specie di «pentito» del traffico clandestino di reperti, né tantomeno le leggende. Ma qualche tempo fa, proprio vicino alla foce di quel torrente, scavando una buca per piantare un palo, operai dell'Enel si sono imbattuti in un mosaico di epoca romana, ed hanno interrotto 1 lavori. Quel mosaico, rappresenta un cavallo alato. Giuseppe Zaccaria

Persone citate: Bianco, Carlino, Fulvio Rizzo, Giovanni Carlino, Rizzo

Luoghi citati: Bianco, Bovalino, Reggio Calabria, Riace