Il Papa in difesa di Marcinkus «E' stato un attacco brutale»

Il Papa in difesa di Marcinkus «E' stata un attacco brutale» Giovanni Paolo II in volo verso Montevideo intervistato sullo Ior Il Papa in difesa di Marcinkus «E' stata un attacco brutale» «Faremo studiare il caso con serietà» • Il Vaticano: «Ricevuti i documenti dei giudici milanesi» CITTA' DEL VATICANO — «Lo Santa Sede ha preso a cuore il caso Marcinkus. Siamo convinti che non si può attaccare una persona in modo cosi esclusivo e cosi brutale. Con tutta serietà faremo studiare il caso dalle autorità competenti'. Per la prima volta, da quando 1 giudici milanesi hanno spiccato 1 mandati di cattura nei confronti del vertice Ior (l'accusa è di bancarotta fraudolenta per 11 crack Ambrosiano), Giovanni Paolo n ha accennato a monsignor Paul Marcinkus, presidente dell'Istituto per le opere di religione. Lo ha fatto ieri a bordo dell'aereo che lo conduceva a Montevideo, in risposta alle domande del giornalisti. In particolare 11 Papa ha detto al giornalisti che, incaricato di esaminare attentamente la vicenda e di rispondere alle accuse mosse contro l'arcivescovo americano, è il segretario di Stato cardinale Agostino CasarolL Sempre Ieri, 11 Vaticano ha ufficialmente confermato di aver ricevuto la documentazione dei magistrati milane¬ si in appoggio alla richiesta di consegna di monsignor Marcinkus, presidente Ior, e Luigi Mennini e Pellegrino De Strobel, suol stretti collaboratori. -Si è in grado di precisare che la richiesta del tribunale di Milano riguardante il presidente, il delegato e il ragioniere capo dell' ufficio amministrativo dell' Istituto per le opere di religione, trasmessa alla Santa Sede dall'ambasciata d'Italia, è stata rimessa ai competenti organi giudiziari dello Stato della Città del Vaticano per l'esame che è dovuto», ha ragguagliato mons. Giulio Nicollni. vicedirettore della sala stampa. L'annuncio segue di cinque giorni l'arrivo dei documenti». I giudici vaticani dovranno ora accertare se 1 mandati di cattura (ciascuno articolato in dieci cartelle e già formulato con lo stile dei rinvìi a giudizio) ipotizzano reati perseguibili anche in Vaticano. La questione è complessa. La legislazione vaticana, infatti, non «conosce» il reato di «bancarotta fraudolenta», contestato al vertice Ior dalla Procura milanese. E* vero altresì che, qualora un simile comportamento venisse posto in essere nella Citta del Vaticano, 1 giudici del piccolo Stato potrebbero pur sempre sopperire alla mancanza di uno specifico articolo di legge interpretando estensivamente ipotesi di reato similari. Sono tre 1 gradi di giudizio previsti dalla legislazione vaticana. Sulla «fondatezza» del mandati di cattura devono esprimersi il tribunale di prima istanza (a sua volta suddiviso In tre sezioni: per il foro laicale, per le cause civili di natura patrimoniale od economica di competenza del foro ecclesiastico, per altre cause di competenza del foro ecclesiastico); la corte di appello (presieduta da mons. Ernesto Fiore, che è anche il decano della Sacra Rota); la Cassazione (ne sono giudici 1 cardinali Aurelio Sabbattani, presidente, Pietro Palazzlnl e Opilio Rossi). Non si sa, comunque, se i -competenti organi giudiziari della Città del Vaticano' a cui ha fatto riferimento mons. Nlcolinl seguiranno per Marcinkus, Mennini e De Strobel questa procedura. In merito mancano precedenti di rilievo (l'anno scorso il tribunale di prima istanza si è pronunciato in tema di giurisdizione solo su un caso civile, mentre non sembra possa essere invocato un più antico pronunciamento relativo a un incidente stradale). Di certo vi è che non sarà seguita la procedura dell'estradizione, mancando un trattato in tal senso fra lo Stato del Vaticano e l'Italia. Fra 1 primi commenti alle dichiarazioni di Giovanni Paolo n su mons. Marcinkus, quello di Massimo Teodori, deputato radicale. 'Interpellato sul mandato di cattura a Marcinkus — ha sottolineato — il Papa ha invitato a rivolgersi al presidente Ior. Purtroppo l'autorità giudiziaria non ha finora potuto interrogarlo. Così come non ha potuto interrogare Mennini e De Strobel coinvolti nel crack Sindona». (Agi-Ansa)

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