Giorgieri: legati da due moto l'agguato fallito e il delitto di Cesare Martinetti
Giargieri: legati da due mata l'agguata fallita e il delitto Caratteristica del nuovo terrorismo: attacca e fugge su 2 ruote Giargieri: legati da due mata l'agguata fallita e il delitto Oggi sarà sentito Cassetta, accusato di concorso in omicidio - Cade la pista dei libanesi ROMA — Ai terroristi dell'Unione comunisti combattenti piacciono le due ruote. Nel primo attentato rivendicato da questo gruppo (la cosiddetta «seconda posizione» nella scissione delle Brigate rosse) il 21 febbraio '86 contro il consigliere economico del presidente del Consiglio Antonio da Empoli (ferito) furono usate due vespe rubate. Nell'omicidio del generale Olorgieri, il secondo attentato dell'Ucc, è stata impiegata la ormai famosa Oliera 125 «Enduro». Questa volta la moto non era rubata, ma regolarmente acquistata (anche se poi il passaggio di proprietà non fu perfezionato) di seconda mano attraverso un'inserzione sul giornale romano «Porta Portese». E' stata questa la traccia che ha consentito alla polizia di risalire ai due acquirenti della motocicletta (Paolo Cassetta e Fabrizio Melorio, due giovani arrestati in gennaio a Roma sulla Nomentana dopo una sparatoria con i carabinieri) ora formalmente accusati dal pubblico ministero Domenico Sica di concorso morale nel primo, fallito tentativo di omicidio del generale dell'Aeronautica (15 dicembre scorso) e anche nell'assassinio dell'ufficiale, nonostanto che 1 due fossero già in carcere da due mesi. Ora la polizia sta seguendo la pista di un'altra motocicletta, una Cagiva 125, molto simile alla Oliera servita per l'attentato, che è stata acquistata con le stesse modalità della prima e dalle stesse persone il giorno successivo presso la stessa agenzia. Forse la moto è ora in mano agli assassini del generale. E' questa l'unica notizia che esce da una giornata di riflessione. Oggi sarà interrogato Paolo Cassetta, ed è probabile che non risponda alle domande del dott. Sica. Quando fu arrestato era latitante, essendosi sottratto agli obblighi del soggiorno obbligato. Cassetta appartiene a questa ultima, nuova generazione di terroristi tuttora irriducibili che anche nel comportamento processuale ripercorrono le orme dei loro compagni di lotta armata di dieci anni fa. Si è dichiarato prigioniero politico e non c'era altro da aspettarsi dal momento che nel documento di rivendicazione dell'omicidio Oiorgieri letto una settimana fa nell'aula del processo Moro-ter a Rebibbia dal vecchio Prospero Gallinai-i (carceriere e assassino di Aldo Moro) c'era an¬ che la sua firma vicino a quelle di Francesco Piccioni e Bruno Seghetti. Anche Fabrizio Melorio, nuova presunta leva del terrorismo, aveva negato tutto. Ma senza dichiararsi prigioniero politico, anzi, come già aveva fatto subito dopo l'arresto, negando addirittura li conoscere Cassetta e di fpr parte delle Ucc. n suo avvi ito, Maria Causarano, insiste nel dire che non c'entra nulla e che le accuse contro di lui sono pretestuose. Oggi il difensore presenterà ricorso al tribunale della libertà contro l'ordine di cattura. Tuttavia gli inquirenti sono convinti di aver imboccato la pista giusta, anche se gli ordini di cattura firmati lunedi da Sica poche ore dopo aver ricevuto il rapporto della Digos sembrano rispondere molto alla neces- i sita di spegnere, o rallentare, le polemiche e le insinuazioni nate dopo le dichiarazioni della vedova Glorgieri. La donna aveva accusato 1 servizi segreti di un pasticcio che avrebbe favorito l'attentato a suo marito e denunciato che gli autori del primo fallito attentato di dicembre contro 11 generale erano due libanesi catturati dalla scorta del marito e poi rilasciati in un misterioso scambio di prigionieri tenuto segreto dal governo. L'accusa a Cassetta e Melorio vanifica non solo le dichiarazioni della vedova, ma anche le Ipotesi di attentatointernazionale e siglato dall'euroterrorismo lanciate in Parlamento dai ministri Scalfaro e Spadolini. Con i due ordini di cattura la prò-, cura di Roma vuole insomma far capire che l'attentato al generale è nato a Roma In questa frangia epigone del partito armato chiamato Ucc e composta da giovani latitanti (Cassetta), nuove leve (Melorio) e vecchi militanti mai conosciuti (Geraldina Colottl, arrestata sulla Nomentana con i due, in rapporto con le Br da molti anni, alla quale però non è stato contestato il concorso nell'omicidio Glorgieri). Terroristi in motoretta, come per da Empoli. E neppure tanto attenti a dissimulare le tracce, visto che alla Gilera non era stata cambiata la targa ed è stato tutto sommato facile risalire agli acquirenti. Cassetta e Melorio sono stati riconosciuti dalle foto comparse sui giornali e la loro calligrafia è facilmente confrontabile con quella dei documenti firmati per avere la moto. Cesare Martinetti
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