Habré all'assalto dei Tibesti

Habré all'assalta dW"IHr«ÉlfT Le fgrze ciadiane conquistano un'altra oasi e si spingono y^so il, CQRiine Habré all'assalta dW"IHr«ÉlfT Le truppe libiche in ritirata nel Nord-Ovest - Tripoli decisa a difendere la «banda di Aouzou», annessa nel 1973 in base agli accordi Mussolini-Laval - Un serbatoio di minerali strategici PARIGI — L'esercito ciadiano ha occupato ieri l'oasi di Ounianga-Keblr, nel Ciad nord-orientale. Trenta •soldati nemici» sono stati fatti prigionieri, un elicottero è stato distrutto. Le forze di Hissène Habré hanno catturato un bombardiere leggero Marchetti. 15 carri armati T55, veicoli per 11 trasporto truppe, katiusce, batterie contraeree, mezzi militari. Con la conquista di Ounianga-Kebir, sulla pista che conduce alle basi aeree libiche di Maaten es Sarra e di Kufra, Hissène Habré ha riassunto il controllo delle regioni nord-orientali e ora può spingere le colonne mobili delle Fonte armate ciadiane verso l'oasi di Telerò e il confine con la Jamahiriya. Attorno al corpo di spedizione Ubico, che si sta trincerando nel Tibesti, il cerchio si stringe. Radio NTDj amena martella: •Dopo Fatìa, Ouadl-Doum e Faya-Largeau, 11 nostro obiettivo è Aouzou»; Habré non ne fa più un mistero: riconquistati i territori invasi dalla Libia nel 1983, vuole superare il Tibesti e riprendersi la •fascia di Aouzou», annessa da Tripoli 10 anni prima. Scatenare un'offensiva contro Aouzou è però diverso dal lanciarsi nel deserto all'assalto delle oasi. Perché ben diversa sarà la reazione militare di Tripoli. Gheddafi non ha mai ammesso che le sue truppe occupavano il Bet. (Bourkou-Ennedi-Tibesti), la regione da dove i ciadiani lo stanno scacciando, ma ha invece sempre sostenuto che Aouzou è parte integrante del territorio libico e, in quanto tale, non si tocca. Questa fetta di deserto (lunga 800 km, una superficie di 114 mila chilometri quadrati), che taglia i contrafforti settentrionali del Tibesti, appare su tutte le carte geografiche stampate in Libia e spinge ISO km pili a Sud il confine col Ciad rispetta a quello in¬ dicata dalle carte ciadiane e da quelle dell'Istituto geografico nazionale francese. Parigi, che ha finora sostenuta con «Operazione Sparviero» le imprese militari di Habré, è a favore di un ricorso alla Corte internazionale di giustizia dell'Aia, opzione condivisa dal senegalese Abdou Dioufeda altri capi di Stata moderati africani. Ma il presidente ciadiano non sembra disposta a cedere la parola ai magistrati, anche perché i precedenti storico-politici del territorio conteso non sono chiari. Tripoli sostiene che la •banda di Aouzou» venne ceduta atta Libia, nel 1973, dall'allora presidente Francois Tomoalbaye in cambio della sospensione degli aiuti militari libici ai .ribelli, di Habré e di Coukounì Oueddei, l'altro «uomo del Nord», figlio del Derde (capo spirituale) dei nomadi Toubous. Su questa pretesa cessione non esìste alcun documento probante; il governo libico, piuttosto, non ha mal nascosta il suo desiderio di rettificare le frontiere meridionali del Paese sulla base dell'accordo MussoliniLaval del 7 gennaio 1935 che assegnava la 'banda di Aouzou» alla potenza che allora amministrava la Libia, cioè l'Italia. Il Parlamenta francese votò un progetto di legge per l'approvazione del «trattato di Roma»; analogo passo fece l'Italia. La tesi libica si fonda su questi voti per rivendicare Aouzou. Ma, in base all'articolo 8 della legge costituzionale francese del 16 luglio 1875, è «il presidente della Repubblica che negozia e ratifica 1 trattati», i quali, quando prevedono «cessioni, scambi o aggiunte di territori», hanno vigore soltanto dopo la loro ratifica. Questa nor. c'è mai stata; anzi, il 17 dicembre del '38, il «trattato» venne addirittura denunciato in uno scambio di lettere tra il conte Ciano e l'ambasciato¬ re di Francia a Roma Francois-Poncet. Sennonché la Libia, aggrappandosi alla prima decisione détta su'i ex potenza coloniale, ha fatta stampare carte geografiche in cui questa parte del Tibesti è inclusa entro i suoi confini, avvalendosi anche di certe carte stampate durante il fascismo dall'Istituto geografico militare di Firenze e dalla Società geografica italiana di Roma in cui il confine della colonia figurerebbe a Sud di Aouzou, La perlustrazione geologica della missione di Ardito Desio aveva inoltre confermata la presenza nel sottosuolo della •banda» di uranio, idrocarburi e altri minerali strategici. Un motivo di più perché Gheddafi si attacchi a quella sabbia e a quelle rocce, per lui più preziose delle coltivazioni di riso e di manioca, di cotone e di sesamo, del cosiddetta •Ciad utile», solcata da fiumi, a Sud del 16° parallelo. Francesco Tropea