Inseguendo Coppi

Inseguendo Coppi Inseguendo Coppi QUELLO che ti grida forza Coppi lo trovi subito, nei primi cinquecento metri. Lui non sa perché lo fa, ma tu si. E' all'angolo della strada, con le mani in tasca, l'occhio penduto, e non riesce a capire come mai un suo simile, anziché leggere il giornale su una panchina, arranchi su per la salita, con una maglietta arancione, i calzoncini di lastex quasi al ginocchio, cercando di Infilare una pedalata dopo l'altra. La mattina del sabato è fresca, nell'aria c'è già un presagio' di 19 marzo, un profumo Mllanosanremo che getta richiami di ginestre anche su queste colline appena lasciate dalla neve. (.Sulle rampe del capo Berta la fettuccia della corsa si spezzetta», scriveva il cronista tutti gli anni, e tu devi i spingere più forte, tenendo sempre il cambio sul 19, per non farti, sorprendere dall'attacco dell'invisibile antagonista...). Quello che grida forza ! oot>p\ «ori lo capir* mai. Ha passatola vita a guardare lo sport dal tavolino del bar, nel migliore del casi dalle gradinate domenicali, deve sbeffegglartl per una forma di Inconsapevole autodifesa. Ma non puoi pensare a lui, adesso. La davanti c'è l'antagonista vero, una maglia blu con la riga bianca che ha due curve di vantaggio («E prima di arrivare sul colle c'è un Imprevisto ricongiungimento fra 1 migliori»). L'ultimo cartello dava ancora cinque chilometri di salita, forse sarà prudente passare al rapporto 21 per non tagliarsi le gambe. Quei fiori bianchi sulla costa sono un mandorlo? Non c'è tempo per la botanica, ora, la curva In- terna sale diritta a tradimento, bisogna spostarsi sulla sinistra per riequilibrare la pendenza. E dietro, maledetto, c'è già quello del clacson che protesta arrogante 1 suoi diritti. L'antagonista è scomparso, lui si dev'essere riuscito a tenere il 19, e non sembrava nemmeno tanto giovane. Adesso finalmente arriva un po' d'ombra, l'erta digrada all'improvviso, mentre la strada passa in cresta e di la puoi vedere giù fino al Po; forse sarà meglio tentare qualche metro col 17. Il fruscio che sentivi alle spalle si fa più forte: era l'altro, che aveva preso te come punto di riferimento, chissà da quando. «Solleva un braccio mentre ti supera, tu fai appena in tempo a ricambiare il saluto, si alza sui pedali e via» Solleva un braccio mentre ti supera, gentile, tu fai appena in tempo a ricambiare il saluto, si alza sul pedali e via («Un altro uomo in fuga, la corsa si è trasformata in una vera bagarre, in vista del traguardo...»). Ma 11 traguardo è ancora lontano, meglio lasciarlo andare, quello. E tu sul pedali non ti alzi: hai preso l'impegno con te stesso, devi stare attaccato al sellino, per tutta la salita. Bisogna puntare decisi contro 11 fermapiedi, a rischio di qualche zig-zag per tenere la pedalata: e 11 pullman, vendicativo, proprio ora, che viene giù prendendosi tutta la strada fino a spingerti contro 11 paracarro («c'è qualche uomo in difficolta anche nel gruppo del migliori...»). I due in tuta che si sono fermati a infilarsi 11 giornale per la discesa avvertono che c'è ancora un chilometro. Questo è il momento di attaccare le terzine di Dante, è 11 metodo sperimentato

Persone citate: Berta