La superiorità intellettuale non autorizza lo sfruttamento

La superiorità intellettuale non autorizza lo sfruttamento La superiorità intellettuale non autorizza lo sfruttamento «X L punto non è: possono ragionaJ[_ re?, oppure: possono parlare? ma: possono soffrire?., scriveva nel 1789 aeremy Bentham riferendosi agli animali. Questa frase è stata più volte ripetuta al recente convegno di Firenze «Noi & gli altri animali, nuove responsabilità, nuovi diritti». Nessuno ormai mette in dubbio che gli animali abbiano la capacità di soffrire e non siano macchine, come confermano gli studi di etologia e neurofisiologia (fatti purtroppo sulla pelle degli animali). E la capacità di provare dolore o piacere è un requisito necessario e sufficiente per avere interessi, e dunque diritti, come dice il filosofo australiano Peter Singer. La superiorità Intellettuale non autorizza all'oppressione e allo sfruttamento: chi acconsentirebbe alla sperimentazione su neonati o ritardati mentali? Perché allora accettarla sugli animali? Singer, nel libro Animai Liberation riporta, da pubblicazioni scientifiche, esperimenti di psicologi. Uno, fra i tanti, consiste nel tenere scimmie in totale isolamento dalla nascita, per tre, sei o dodici mesi, in gabbie metalliche vuote o in «pozzi della disperazione», vani di acciaio inossidabile, prive di qualsiasi stimolo o contatto, per dimostrare che subiscono danni psicologici. «Queste non sono eccezioni, aberrazioni — ha detto a Firenze il professor Pietro Croce, anatomo patologo, autore del libro "Vivisezione o scienza: una scelta" — come non è un'eccezione il caso dei bambini guatemaltechi venduti.e com¬ prati per utilizzarne gli organi come pezzi di ricambio. La logica è la stessa, un terreno avvelenato su cui è cresciuta una falsa scienza, l'idolo scientista a cui si sacrificano gli animali». Dicono gli animalisti: se l'animale non «sente» come l'essere umano, gli studi sul comportamento sarebbero privi di giustificazione, ma dato che l'animale ha un sistema nervoso, sensibilità, affetti, sentimenti analoghi anche se diversi dai nostri, la sperimentazione è immorale. Questo vale per tutte le specie, non solo per i primati cosi simili a noi, ma anche per 1 milioni di cani, gatti, cavie. Inoltre, osservare il comportamento di bestie prigioniere è Come cercare informazioni sull'umanità studiando i carcerati. Tutti 1 gruppi contro la vivisezione (parola con cui essi intendono qualsiasi esperimento in cui l'animale soffre o subisce maltrattamenti) ribadiscono che nella maggioranza dei casi gli esperimenti sono inutili, malfatti, ripetuti, e servono più che altro ai profitti dell'industria farmaceutica o a qualche pubblicazione. Solo il 25 per cento degli esperimenti, dicono, è fatto per scopi medici: ci sono poi quelli per scopi bellici, cosmetici o prodotti per la casa. Anche rossetti e cere per i pavimenti vengono fatti ingurgitare a cavie e conigli fino alla morte. Molti, pertanto, chiedono severi controlli e rigide regolamentazioni. Per altri, invece, la vivisezione è profondamente sbagliata nel principi, nociva agli umani quanto agli animali. ■u.„• i Anna Mannuccl cambiano messaggi sul cibo elaborando proteine e sali minerali

Persone citate: Bentham, Peter Singer, Pietro Croce, Singer

Luoghi citati: Firenze