Un esperimento per applicare l'informatica alla soluzione di gravissimi handicap

I - -;*"""(*»1» LA STAMPA Anno 121 - Inserto relazional Mille fisici a Pisa Si terrà a Pisa dal 7 al 10 aprile la settima conferenza generale della Divisione materia condensata della Società europea di fisica. La conferenza si svolge per la prima volta in Italia. Sono attesi da 700 a 1000 fisici provenienti da tutti i Paesi del mondo. La conferenza è organizzata da un comitato diretto dal professor Bassani della Scuola Normale Superiore di Pisa. La fisica della materia condensata è un settore in grande sviluppo negli ultimi anni, e comprende diversi argomenti di ricerca, molti dei quali di estremo interesse per le applicazioni nell'elettronica, nella medicina ed nelle tecnologie più raffinate dell'industria moderna. Australia uranio per la pace Un nuovo apparecchio sviluppato dagli scienziati della Commissione autraliana per l'energia atomica impedirà che l'uranio australiano finisca nella produzione di armi atomiche. Lo strumento, controllato da un computer e chiamato •Gas phase enrichment monitor., consentirà ai tecnici di verificare in pochi minuti se le quantità di uranio arricchito e le scorie corrispondono al minerale di uranio preso in consegna dall'impianto di arricchimento. Prima la procedura richiedeva molto tempo e investimenti onerosi in macchine costose e complicate, il nuovo monitor costerà invece J 40 mila dollari. L'apparecchio, il cui costo di .ricerca ha toccato i 200 mila dollari, non verrà prodotto per l'esportazione, ma servirà solo a tranquillizzare gli australiani sull'uso pacifico dell'uranio estratto in Australia. Super computer scientifico Entrerà in funzione entro il mese di marzo, presso il «Cineca» (Consorzio interuniversitario per la gestione del centro di calcolo elettronico di Bologna) il nuovo supercalcolatore «Cray X - MP/48», installato con l'intervento del ministero della Pubblica Istruzione. Lo ha reso noto lo stesso consorzio in un comunicato diffuso a Firenze nel quale si af' renna, tra l'altro, che il •Cray X - MP/48. è .11 più potente elaboratore scientifico oggi di sporubile al mondo e sarà utilizzabile dalla comunità scientifica operante in tutto il Paese, grazie a un complesso li reti per trasmissioni ciati connesse a! Cir.eca.. IL diamante è certamente la gemma più nota e uno dei minerali più preziosi. Il suo prezzo di mercato è frutto di un patto commerciale molto stretto tra la società De Beers del Sud Africa e la società statale che nell'Unione Sovietica ne controlla l'estrazione e la vendita, per quanto strano possa sembrare un patto di questo genere tra due Stati cosi diversi politicamente. Da un giornalista americano sensazionalista, ma abbastanza noto, era stato previsto un crollo del mercato dei diamanti come conseguenza della scoperta di nuovi giacimenti in Australia, ma il crollo non si è verificato. n termine diamante deriva dalla parola greca «adamas. che vuol dire invincibile. Infatti la sua durezza è la più alta che si conosca in un materiale naturale, ma varia a seconda del tipo di faccia del cristallo che si considera. L'unità di misura del suo peso è il carato (0,2 grammi), parola un tempo usata dagli alchimisti, derivata dal greco keration (in arabo qirat) con cui si indica il seme del carrubo. Da un punto di vista cristallografico il diamante è costituito da atomi di carbonio legati tra loro tetraedricamente. Anche la grafite è costituita da atomi di carbonio, ma in questo caso i loro legami hanno una di¬ sposizione geometrica differente e di conseguenza le proprietà della grafite sono molto diverse da quelle del diamante. Nelle nostre condizioni ambientali la fase stabile del carbonio cristallino è proprio la grafite, mentre la fase metastabile è il diamante. Questo significa che in un tempo abbastanza lungo (tempo geologico) il diamante nelle nostre condizioni ambientali tende a trasformarsi spontaneamente in grafite. Non si preoccupino però i possessori di queste gemme: per moltissimi secoli alle loro pietre non succederà praticamente nulla. Se si volesse Invece operare la stessa trasformaziopne in tempi brevi, occorrerebbe scaldare il diamante fino ad una temperatura opportuna. Ottenuta la grafite non si potrebbe più tornare indietro e trasformarla (andando a ritroso) in diamante, se non in condizioni del tutto eccezionali, dispendiose e con risultati molto modesti: un'operazione quindi largamente in perdita. Da un punto di vista scientifico ci sono quattro tipi di diamante che differiscono tra loro per gli spettri di assorbimento, la fluorescenza, la conducibilità elettrica, la sfaldatura. Vengono chiamati tipo la, Ib, na, Hb. Queste distinzioni hanno poco signlfica- / segreti di un cristallo bellissimo ma instabile Secolo dal tagliatore veneziano Vincenzo Perù zzi anche se il taglio, per evidenti ragioni era molto meno regolare di quello odierno, sia per quanto riguarda le facce, sia per quanto riguarda il bordo circolare. Sono meno frequenti gli altri tagli: smeraldo, a goccia, a navetta o marquise, baguette, ovale, a cuore. La bellezza del diamante e il suo pregio, ma anche altre ragioni meno nobili, hanno spinto, in questi ultimi anni, a cercare gemme, soprattutto sintetiche, che ne costituiscano una buona imitazione. La zlrconia cubica ZrO] per esempio ha una dispersione un poco più alta del diamante (0,060 contro lo 0,044) e un indice di rifrazione appena un poco più basso (circa 2,16 per la zlrconia contro i 2,42 del diamante). Per questa ragione è oggi la gemma più convincente come imitazione del diamante, dato che 11 suo riconoscimento non è molto semplice se è contenuta in una montatura e non se ne può di conseguenza misurare il peso specifico (circa 6 contro i 3,52 del diamante) che ne permetterebbe subito l'identificazione. Esistono poi molte altre imitazioni, generalmente meno .brillanti, del diamante, con uan luce cioè gelida e spenta. Al contrario di queste imitazioni .fredde» ne e si- tono altre, per esempio il titanato di stronzio SrTi03 che ha un indice di rifrazione (2,41) molto vicino a quello del diamante (2,42), ma una dispersione di 0,109 molto alta rispetto allo 0,044 del diamante. Ne risulta un •fuoco, molto più intenso e vivace di quello del diamante stesso. Molti gioielli fin troppo sfavillanti che si vedono in certe serate mondane o in certi film, sono costituiti da questa gemma sintetica, certamente bella, ma molto tenera e quindi facilmente deteriorabile. Naturalmente in queste occasioni anche altri tipi di falsi diamanti vengono utilizzati al posto dei veri, dato il loro prezzo molto minore; vi sono infatti 8 o 9 imitazioni sintetiche oltre a quelle citate. A proposito dei diamanti, nel 1360 John Mandeville. un inglese, scriveva: «Crescono in India, qualcuno è grosso come un fagiolo, qualcuno come una nocciola. Sono maschi e femmine e quando cade la rugiada si moltiplicano e fanno figli». Poetico, ma con le idee confuse, John Mandeville è stato forse il primo a parlare della crescita dei diamanti, un argomento di ricerca sviluppato in molti laboratori non solo per tentare di ricavare il vero diamante, ma soprattutto per ricavarne cristalli per uso industriale. Federico Bedarida A B C D E F G ■) G F E •• • • • H I L H N 0 P =; P 0 N •• • •• •• •• • • • • •••• ABCDEFGHILMNQ• • •• •• o ••••••••••• Un esperimento per l iJ ale de LA STAMPA - Numero 71 - Merco applicare l'informati coledì 25 Marzo 1987 I

Persone citate: Bassani, Cray X, De Beers, Federico Bedarida, John Mandeville