I vincitori del concorso «Le origini dell'uomo»

I vincitori del concorso «Le origini I vincitori del concorso «Le origini dell'uomo» Così si raccoglie la polvere di stelle tania; Francesco Di Rosa, Novara; Gabriella Ghlano, Pinerolo (TO); Roberto Corrasi, Torino; Rocco Lamparelll, Qrugliasco (TO); Emanuela Loi, Pordenone; Giovanni Navarra, Aosta; Marino Nozari, Ivrea (TO); Werther Petracci, Cesena (Porli); Maria Piera Soffientinl, s. Salvatore Monferrato; Stefania Tibaldi, Nichelino (TO); Fabrizio Trifillo, Alassio (SV); M. Cristina Visconti, Piossasco . (TO); Pasquale Zaccone, Collegno (TO); Stefania , Zafferani, Rivoli (TO). Sono state 21.602 le risposte ai questionario sulle origini dell'uomo proposto da Tiittoscieme: una importante prova di attenzione da parte dei lettori e anche una indicazione sociologica, che prossimamente analizzeremo pubblicando ' nel dettaglio tutti 1 dati. Ecco, intanto, l'elenco dei cento vincitori estratti a sorte tra tutti coloro che hanno aderito alla nostra iniziativa. Primo premio: viaggio a Nairobi di una settimana per due persone offerto dall'Aipitour Giuseppe Altobelli, Pescara. Secondo prendo: week-end a Nizza Roberto Coslovich, Aosta. Dal Tal 2V: collezione completa Tuttoscienze più Catalogo mostra Danila Barbarino, Torino; Mariagloria Cecarinl, Civitanova Marche (MC); Magda Damilano, Torino: Guglielmo Di Giorgio, Ca¬ li 23 febbraio per la prima volta è stato osservato un fiotto di neutrini provenienti da una supernova, una stella esplosa nella Grande Nube di Magellano, a HO mila anni luce dalla Terra. In questo articolo, adattato da un altro scritto per la rivista •l'Astronomia», Piero Galeotti, uno dei ricercatori dell'equipe del Cnr che ha compiuto l'osservazione, illustra le caratteristiche dello strumento impiegato, un vero e proprio «telescopio per neutrini» collocato sotto il Monte Bianco. Implicitamente l'articolo confuta le affermazioni di un'equipe giapponese che rivendica la priorità dell'osservazione e nega credibilità al dati dei ricercatori italiani. Gisella Giunta, Aosto; Renato Graglia, Torino; Gabriele Grosso, Novi Ligure (AL); Maddalena Laurent!, Alpignano (TO); Carlo Lazzaro, Cadoneghs (PD); Aldo Lupi, Torino; Vincenzo Malfone, Rotonda (PZ); Aldo Masollno, Palmanova (UD); Eleonora Massa, Torino; Giovanni Mazzucco, Vaidierf (CN); Giuliana Mazzullo, Roma; Giuseppe Panucclo, Roma; Antonio Papurello, Rivoit (TO); Stefano Parodi,.Cuneo; Ad.Ila Pelissero, Torino; Costanza Emanuela Pia, Arignano (TO); Ernesto Pozzi, Novara; Antonio PraVatO, Castiglione T.se ; Miranda Prele, Grugliasco (TO); Ignazio Ramon e, Imperia; Rosella Rapetti. Mario (AL); Celestino Re velli, Firenze; Ezio Riccio, Aosta; Patrizia Rizza. Torino; ' Alfonso Russo, Galliate (NO); Eschilo Sabbadini, Genova; Diego Sambo, Torino; Pietro. Silvestri, Palermo; Mario Sili osi, Trento; Ivana Sol, Robassomero (TO); Guido Spadetti, Torino; Giuseppe Trivello. Monta (CN); Alberto Trivero, Mondavi (CN); Patrizia Trossarello, Savigliano (CN); Lorenzo Ubezlo, Novara; co, Locamo; Antonio Rocclsano, Bruino (TO); .Pier Paolo Testa, Torino; Felice Tibaldl, Pocapaglia (CN); Diana Vallomy, Pont St. Martin (AO); Sabrina Vitale, Borparef to (TO).. di ferro: 10 centimetri sul pavimento, 2 centimetri sulle pareti e sul soffitto. In ogni contatore lo scintillatore è visto da tre fotomoltiplicatori inseriti sulla sua base superiore (il numero totale di fotomoltiplicatori è cosi 216) e posti in coincidenza tripla tra loro entro 100 nanosecondi: questo significa che vengono considerati eventi reali solo quelli in cui tutti e tre 1 fotomoltiplicatori rilasciano contemporaneamente (entro 100 nanosecondi) un segnale. La coincidenza tripla serve per evitare che un segnale spurio di un fotomoltiplicatore venga interpretato come un evento vero. Gli impulsi In uscita dal fotomoltiplicatori sono discriminati a due soglie: 7 MeV e 0,6 MeV (1 MeV-l milione di elettro volt); quest'ultima soglia di rivelazione viene utilizzata solo in coincidenza ritardata rispetto a segnali che superano la soglia alta, per un tempo massimo di 0,6 millisecondi. In questo modo un'interazione di neutrino elettronico viene riconosciuta per il segnale prodot¬ DA oltre vent'anni, prima ancora dell'apertura al traffico del traforo autostradale. l'Istituto di Cosmogeofisica del Cnr ha installato nel Monte Bianco un laboratorio sotterraneo per studi di fisica cosmica. Attualmente sono In funzione due esperimenti, uno del quali con lo scopo principale di studiare il decadimento del protone, l'altro di ricercare «lampi» di neutrini da collassi gravitazionali stellari. Quest'ultimo esperimento, Lsd, (da Liquid Sdntillation Detector) è collocato a una profondità di oltre 2 chilometri di roccia lungo la verticale e ha la miglior copertura rispetto ad altri esperimenti simili esistenti al mondo: due in Urss e uno in Usa. Questo Osservatorio neutrìnico consiste di 72 contatori di scintillatore liquido di 1,5 metri cubi ciascuno, per una massa attiva totale di circa 90 tonnellate. Per ridurre 11 fondo di radioattività naturale della roccia l'intero esperimento e ogni singolo contatore di scintillatore liquido sono stati schermati con lamiere Da! 41' al 1DV: catalogo della mostra Monica Angesone, Collegno (TO); Bruno Amerio, Ceva (CN); Davide Angemi, Genova Quinto; Sara Amigli o, Ornavasso (NO); Geromina Badano, Albisola superiore (SV); Piero Baino, Asti: L. MariaBarisone, SaIuzbo (CN); Federico Bello, Torino; Diego alletta, Torino; Fernando Boso, Trento; Augusto Bordigoni, Ferrara; Curzio Buono, Torino; Carmelo Cacciatore, Torino; Carlo Capellino, Venaria Reale (TO); Vilma Carpii Acqui Terme (AL); Rocco Cardona, Torino;. Franco Casa, Chivasso (TO); Eugenio Cavalieri, Genova; Maria Teresa Chlura, Torino; Adriana Contarino, Torino; Camilla Craperì, Sondrio; Angela Curella, Torino; Maria Silvia Durante, Imperia; Ugo Cardinali, Grugiiasco (Tur, Pietro Giannone, Campomorone (GÈ); Dal 21' a 4V: collezione completa Tuttoscienze Sabina Alloatti, Carmagnola (TO); Graziella Bertela, Bora ose sia (VC): Rina Boeris, Diano (CN); Maria Enrica Cannizzo, Torino; Luciana Cappelli, Torino; Rina Carello, Torino; Lorenza Compaire, Bra (CN); L. Maria Uanella, j°0n tecor• «o (FR); Luca FerronL Verona; Giovanni Mantovani, Milano; Giuseppe Martino, Savona; Giuseppe Muletti, Qavi (AL); Eleonora Paganelli, Bologna; Milvia Priano, Cuneo; Carlo Rezzonl- un burst neutrinico praticamente del 100 per cento, mentre gli altri esperimenti di astronomia del neutrino sono sensibili solo ad una frazione inferiore di stelle nella Galassia. L'esperimento Lsd è entrato in funzione nell'ottobre 1984. Un fiotto di neutrini emessi da un collasso gravitazionale stellare nella nostra Galassia fornisce circa 40 interazioni in Lsd. un numero molto più elevato di quanto prodotto dalla radioattività ambientale. Dalle misure effettuate risulta infatti che un pacchetto di 9 interazioni del fondo naturale in 10 secondi, che potrebbe essere confuso con un debole evento di collasso, si dovrebbe produrre in media una sola volta ogni milione di anni circa, rendendo molto attendibile l'eventuale osservazione di un collasso stellare galattico, anche se questo avvenisse molto lontano da Terra e, quindi, con un piccolo segnale nel rivelatore. Un.nuovo grande esperimento di astronomia del neutrino sarà installato nel laboratorio Infn del Gran Sasso attualmente in fase finale di allestimento. L'esperimento Lvd (da Large Volume Detector), che list iPiero Galeotti to dal positrone nello scintillatore (che supera la soglia di 7 MeV) seguito da un impulso più piccolo dovuto al raggio gamma di cattura del neutrone. La possibilità di osservare raggi gamma di bassa energia è stata verificata usando una sorgente radioattiva .artificiale di californlo inserita entro un contatore; in media, durante una fissione del californlo vengono emessi 3.7 neutroni i quali sono stati rivelati con un'efficienza di circa il 65 per cento. La collocazione dell'esperimento sotto un grande spessore di roccia, la sua schermatura con lamiere di ferro e la possibilità di rivelare i neutrini attraverso 11 doppio impulso prodotto dal positrone e dal raggio gamma di cattura neutronica rendono l'Osservatorio neutrinico del Monte Bianco il più sensibile tra i quattro Osservatori in funzione, nel senso che è possibile tenere sotto osservazione una maggior quantità di stelle. In effetti, un Osservatorio neutrinico, a differenza di un telescopio tradizionale che guarda lontano lungo una sola direzione, osserva il cielo contemporaneamente lungo tutte le direzioni (1 neutrini possono provenire dall'alto o dal basso indifferentemente) e tanto più lontano quanto maggiore e la' sua sensibilità. Dai risultati della calibrazione si è verificato che l'esperimento del Monte Bianco ha la capacità di tener sotto controllo l'intera Galassia, con efficienza di rivelazione di Continua a pagina II in prima colonna