Con gli U2 e Timbuk 3 il rock rivive la propria storia in Irlanda

o CMptJ2èTim«3 il rock rivive o CMptJ2èTim«3 il rock rivive la propria storia in Irlanda -tXU&él UVOJ.'l iSt Iti ritmiche d'Africa ci hanno regalato quel capolavoro del nuovo Folk Revival che è l'album «Graceland». Ora, anche 11 filone Irlandese ci offre un fiore dalla bellezza rara: si tratto di «The Joshua Tree», il sesto album del quartetto irlandese dalla sigla misteriosa, U2. il titolo del disco si riferisce al capo degli ebrei che, per conquistare Gerico, chiese ed ottenne di fermare il corso del sole. Con questo premessa, tutti 1 testi di «The Joshua Tree» ruotano intorno ai valori della forza e della speranza, le più autentiche risorse che l'uomo ha per affrontare la vita. Misticismo ed orgoglio nelle parole, intensità ed efficacia nelle musiche, vera forza del disco. Le ballate melanconiche ed epiche della tradizione Irlandese offrono agli U2 un ricco patrimonio cui fare riferimento. B risultato è efficace. «The Joshua Tree» non è solo un Insie¬ IL rock torna sui suoi passi. Giunto alla soglia dei trent'anni, ripensa alle proprie orìgini dopo aver trascorso quasi un decennio a sperimentare un utopico futuro tecnologico. Con senso e conoscenza delle tradizioni, la musica giovanile ha Imboccato la rotta del «chi siamo e da dove veniamo». E' già stata rispolverata un'etichetta. Folk Revival. Ma se la precedente ondato di fine Anni 70 si alimentava di nostalgia, òggi o'è il sapore della ricerca storica da cui trarre nuova creatività. Africa e Irlanda sono, le terre In cui occorre cercare le radici di una musica germogliato poi fra praterie; e piantagioni di cotone d'America. Fu rincontro tra le culture musicali di due popoli, costretti entrambi da tragici eventi verso esodi biblici, a generare 11 rock, diventato un simbolo della cultura e della speranza giovanile. Le esplorazioni di Paul Simon fra le profondità me di canzoni attorno ad un progetto, ma un'opera che esprime il sogno di un rock perennemente giovane e Ubero, bisognoso di pace e di purezza, frutto generoso di una gioventù che prova timidamente a costruirsi nuovi miti ed ideali. Cantano gli U2 nel brano «Where the streets have no name», la ballato che apre l'album: . Voglio scappare/ Voglio demolire le murai che mi cingono haven't found what i'm looklng for». Tutto l'Lp offre emozioni attraverso un originale stile costruito su chitarre e percussioni, una sorta di tappeto verde e duro come la terra Irlandese (un po' di merito va dato all'apporto produttivo di Brian Eno e al missaggio di Steve Lillywhlte). Non mancano 1 ricorsi all'armonica «tipo Dylan» («Trip trough your wlres») e sorprendenti inserti psichedelici «tipo Hendrix» («Bullet in the blue sky»). Ma 1 momenti migliori sono quelli in cui la verde Irlanda si fonde con la nera Africa: è avvincente l'ascolto di «Running to stand stili» (ritratto di una piccola città mineraria) e •One tree hill» (gospel dall'Intensità crescente). E' in questi episodi che si riesce ad apprezzare tutto la docilità e la potenza della preziosa voce di Bono, leader degù U2. Sulla stessa onda di ricerca, ci sono al di là del¬ «Mother Fisi», un diver

Persone citate: Brian Eno, Hendrix, Joshua Tree, Mother, Paul Simon, Running, Steve Lillywhlte

Luoghi citati: Africa, America, Bono, Gerico, Irlanda