Sessantenne, ex modella, sconosciuta conquista l'editore con una saga ligure

Sessantenne, ex modella, sconosciuta conquista l'editore con una saga ligure Sessantenne, ex modella, sconosciuta conquista l'editore con una saga ligure ma non per questo meno terribile e dolorosa: la tubercolosi. E poi c'è la povertà e una vita strana e avventurosa, un insieme di elementi che in America diventerebbe subito una «cover story» per qualche settimanale. Alla Bompiani si è decisa immediatamente la pubblicazione. •Profili*, 11 libro che uscirà fra due settimane, è la saga, fra il naif e la grande abilità narrativa, della famiglia Castagnola, ambientata a Riva Trigoso, 11 paese della Riviera di Levante da cui Sylvana de Riva ha preso in prestito lo pseudonimo e che, nel suo romanzo, diventa una specie di Macondo Ligure. Un'epica della provincia che è anche ricostruzione del passato nazionale dall'Ottocento ad oggi, in cui si intrecciano le storie di più generazioni di piccola borghesia in sviluppo. I protagonisti da marinai diventano piccoli imprenditori, gestori di ristoranti, proprietari di alberghi, partecipano alle guerre mondiali, subiscono le umiliazioni dell'emigrazione accumulano non enormi capitali. 11 perdono e li riacquistano. Tutto è ac¬ molte coppe, targhe, attestati di riconoscimento vinti a numerosi concorsi di poesia che la signorina — come la chiamano le suore — mi mostra con orgoglio. Dice di preferire le targhe, che prendono meno spazio nella stanza, piccolissima, tre metri pei quattro e in cui, mi racconta, ha il privilegio di stare da sola mentre tutte le altre camere, sono occupate da due persone. So; stiene che partecipare ai concorsi di poesia l'ha fatta definire «stramba» dalla sua famiglia e anche dagli altri ospiti dell'Istituto perché •spendevo centomila lire per iscrivermi a un concorso di poesia e non mi compravo mai un paio di scarpe*. — E l'hanno trovata •stramba» — le chiedo — anche quando si è messa a scrivere la storia della sua famiglia? •Certamente. Ma in questo caso mi sono sentita più sicura. E' la storia di donne eccezionali, che hanno rappresentato quanto di bello c'è stato nella mia vita'*. Mentre parla, la signorina assomiglia molto ad una delle protagoniste di Profili, ha compagnato dal sottofondo della malattia che colpisce a catena molti dei personaggi femminili. La vita di questa donna è senza dubbio sorprendente e affollata di tante attività. Ha fatto l'attrice negli Anni Quaranta in Marocco, girando con compagnie filodrammatiche, è stata infermiera in Venezuela, ha avuto una boutique in Perù, ha gestito una pensione a Roma, ha fatto l'indossatrice a via Condotti, e la sua bellezza si vede ancora negli occhi vivaci e nella figura sottile ed elegante. Adesso si accinge ad entrare nel gruppo degli esordienti della terza età, i numerosi «giovani della scrittura» da Gesualdo Bufolino al recentissimo Ettore Paratore divenuti tardi narratori. Ma, per la malattia e per le condizioni economiche, vive da tre anni in un Istituto di suore sul mare di Santa Marinella mantenuta dal Comune di Roma. Parla benissimo lo spagnolo e la sua stanza è piena di libri, dall'opera completa di Shakespeare, sempre in spagnolo, al Dono di Humboldt di Saul Bellow. Ma ci sono anche Sylvana de Riva a Urna nel 1948 LA va: esroerpuò rio ennne sce tti¬ loscritto, se lo vede accettato, suscita entusiasmo, è un vero e proprio coup de fonare per l'editore, è già qualcosa di eccezionale. A questo si aggiunge che nella biografia di Sylvana de Riva c'è la presenza della malattia oggi un po' demodé e inattuale, protagonista del secolo passato, SANTA MARINELLA — Sylvana de Riva: una scrittrice di sessanta tré anni al primo romanza E' l'ultima scoperta della Bompiani e può diventare 11 caso letterario dell'anno. Perché la vicenda di questa sessantenne sconosciuta che spedisce per posta 11 proprio datti¬ la loro stessa energia e carica vitale. Si mescolano in lei Ironia, Ingenuità e un pizzico di teatralità, che allontanano da lei ogni rischio di compassione o di leggere la sua vicenda in chiave melodrammatica. — Perché ha pensato di mandare 11 dattiloscrìtto alla Bompiani? •Ho cercato l'indirizzo sull'elenco del telefono — risponde candidamente —. £' una casa editrice che mi è sempre piaciuta*. Oli occhi le brillano: 'Adesso potrò stringere la mano a qualcuno dei suoi autori, a Eco o a Moravia. Mi sembra bellissimo perché, forse, non tutti nel mondo sanno che esiste Craxi, ma tutti conoscono Umberto Eco*. — Parliamo dunque delle sue donne, che In Profili sono l'elemento forte, la parte «vincente», con la loro capacità di affrontare la sofferenza, il dolore. Come mai le ha descrìtte cosi? «Non potevo fare diversamente. I miei personaggi vengono tutti dalla realtà. Clotilde Rosa, per esempio, era una figura straordinaria, una ribelle ante luterani che ha lasciato marito e figli. "Bagascia", avevo scritto che la chiamavano, ma alla Bompiani l'hanno cancellato... Poi c'è la splendida nonna Lilina, e Serafino, un'altra irregolare, Abigail mia cognata, l'ereditiera dalla grande capacità di amare...*. — E gli uomini? Quale rapporto hanno dato alla costruzione di questa storia che lei ci restituisce, nonostante tutto, cosi dignitosa e serena? •C'è stato Agostino, capitano di mare, irrequieto e infedele. Beppe Luceti, spirito avventuroso... Ma le donne! Ho voluto dare loro i riconoscimenti che meritano. Per carità, non scriva che sono femminista!*. Ti personaggio dominante del libro è la madre. E 11 rapporto dell'autrice con lei è una delle parti più drammatiche della narrazione perché ci dà l'immagine di un amore intenso e feroce. Sylvana de Riva racconta che la tubercolosi se l'è procurata intenzionalmente. Passando ore e ore, intere giornate, anzi, sotto la doccia con la finestra aperta, allo scopo di vendicarsi della disattenzione di sua madre e di farla soffrire. E' Invenzione narrativa o realtà?

Luoghi citati: America, Comune Di Roma, Gesualdo, Marocco, Perù, Roma, Santa Marinella, Venezuela