Ecco il futuro della mia Boringhieri di Giorgio Calcagno

Intervista all'editore mentre sta per arrivare Giulio Bollati Intervista all'editore mentre sta per arrivare Giulio Bollati Ecco il futuro della mia Boringhieri • Tutta la nostra civiltà è scientifica — dice —. Que- , sto potrà suscitare resistenze, ma ila verità. Più r l'Italia si allontana dalla vecchia struttura, piit la sua civiltà, è destinata a poggiare su scienza e tecnologia: lo spoeto che si . apre è enorme. In questo senso credo che la Boringhieri sia molto moderna. 'Lo dico senea falsa mode-' stia. E' una casa editrice che non si appoggia sulla retorica: Non una'scienza chiusa in se stessa; precisa, e Un- ' to meno dogmatica, forte delle proprie.: certezze. Paolo Boringhieri ammétte, di venire da studi scientifici, ma di avere sempre coltivato interessi filosofi■ ci: fin dalla lontana 'frequentazione con Felice Balbo. Difende le collane di matematica e biologia, e ' le integra con le più importanti edizioni italiane di psicoanalisi. Freud e Jung, in Italia, si leggono da Boringhieri. E la scelta non è casuale. «Freud è uno scienziato, ma è anche un classico della letteratura tedesca. Ha avuto una grande influenza sul mondo letterario: B. problema è tenere sempre la porta aperta, inserire la scienza nella cultura. •La scienza non deve essere vista come una bestia feroce chiusa in una gabbia, ma come una realtà in contìnuo confron- to con realtà di altro genere: L'Intero catalogo della Boringhieri, dice, potrebbe essere definito «un terreno d'incontro fra specialisti e non specialisti,. O, forse più propriamente, «una ricerca dell'unità culturale, dalla psicologia alle scienze Incontro con Hugh Nissenson, autore dure, della natura: Certo, il suo catalogo è alto; qualche volta, si osserva, anche troppo. Boringhieri lo difende. «Jvon è un esercizio di raffinati, nel senso estetizzante del termine; è impiantato nella realtà moderna della so¬ re dell'« alla sua immagine? Ha sempre pubblicato 1 libri che Paolo Boringhieri condivideva? No, risponde con sicurezza. •L'editore deve essere liberale. Non bisogna pubblicare solo i libri che rispecchiano le sue idee. Se devono essere libri importanti, bisogna poterli scegliere in ogni direzione. Ci sono editori che non' pubblicano certe discipline perché vanno contro la loro impostatone dominante in altri campi: Ma ■ questo esclusivismo è ideologia in senso negativo. La Boringhieri non cerca trionfi ideologici. Cerca impostazioni scientifiche: Cè più di una allusione, da leggere in filigrana, nella risposta. A chi si riferisce? Boringhieri non insiste. Anzi, corregge il tiro: •Personalmente, penso che ogni editore abbia bisogno di una sua filosofia: ma molto aperta. Io ho pubblicato tanto i positivisti quanto Eliade: L'Importante è che mantenga un suo carattere preciso, un segno di riconoscimento sicuro. Non gli piacciono quelle case dove si produce di tutto, e dove tutto si stempera. Rifiuta l'editoria puramente efficlentista, manageriale. «Ci dev'essere sempre una mente, dietro-, sottolinea. Questo piemontese cartesiano, cosi riservato, non teme di citare •il lato artigianale, addirittura artistico* del suo lavoro. E i problemi economici? •Sono importantissimi. In questo periodo di crisi è parso che gli editori fossero tutti sprovveduti, non sapessero niente di marketing. Ma affermata questa esigenza, che io credo di avere rispettato, non la si può identificare con la realtà di una casa editrice. Il significato di un editore è nella sua immagine, che è qualcosa di diverso da una perfetta conduzione manageriale: Eppure la crisi c'è stata, nonostante la fiducia nella scienza. •La crisi ha colpito quasi tutta l'editoria italiana, salvo pochi casi-. Quindi anche la Boringhieri. •Anche la Boringhieri. E l'abbiamo combattuta. Solo dopo che ho superato la crisi abbiamo potuto promuovere la nuova operazione. Non è un apporto per salvare la Boringhieri dalla rovina. E' una scelta di sviluppo. Ed è giusto che oggi la Boringhieri trovi posto in un progetto più ambizioso e non continui sola la sua strada-. Bollati ha parlato di una editoria a 360 gradi. Come si può conciliare con la sua idea, di una Boringhieri cosi fortemente caratterizzata? -E' una contraddizione solo apparente. Io credo che la Boringhieri debba essere sempre più Paolo Boringhieri (a destra) con Tullio Regge cietà italiana. Se molti libri Boringhieri sono difficili, è perché la scienza è difficile. E' una pretesa ridicola voler capire problemi complessi senza sforzo intellettuale: La casa che porta il suo nome è anche la più fedele Albero della vita» Sarà presentato lunedì al Papa Boringhieri; e, accanto a questa, possano nascere l progetti di Bollati. L'unità si può trovare nello scambio di prospettive fra scienza e altra cultura, e in una fedeltà a libri che siano seri e importanti, ciascuno nel proprio campo: La «seconda torre», che Bollati ha annunciato di voler costruire, allargherà molto 11 suo raggio. Paolo Boringhieri non se ne preoccupa. •L'operazione avviene in un contesto più vasto, dove ci sari si la seconda torre di Bollati, ma dove anche la Boringhieri potrà fiorire. Per me, è un rilancio della Boringhieri-. Dalle grandi finestre entra la luce del secondo pomeriggio torinese, che disegna più netti i platani, spogli nel marzo: è una natura ridotta a geometria (o una geometria che cerca la natura?) nello spirito di questa casa. •La Boringhieri ha una sua forza e io spero l'abbia ancora per lungo tempo. Non penso di subordinarla alla mia persona. Il mio trionfo è se c'è qualcuno che continua, se tutto non si esaurisce in una vicenda personale-, dice il fondatore. Lo dice senza retorica, sorridendo parsimonioso. Fra pochi giorni dovrebbero spuntare le prime gemme; anche la luce, di fuori, arriverà diversa. Giorgio Calcagno

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