Acutis, interprete dei grandi spagnoli di Furio Colombo

Acutis, interprete dei grandi spagnoli Acutis, interprete dei grandi spagnoli Lunedi 16 marzo alle ore 17.00, all'Istituto italiano di cultura di Parigi Vito Laterza e Pierre Nora (Gallimard) apriranno un pubblico dibattito sui problemi e le prospettive dell'editoria di cultura in Italia e in FraSeguirà una tavola rotonda sul tema: «La storia della città: metodi e studi nuParteciperanno Louis Bergeron Valerio Castronovo Cesare De Seta Jacques Le Goff Marcel Roncayolo. Nel corso della manifestazione verrà inaugurata la mostra storica della Late CESARE Acutis» morto improvvisamente a Torino il 12 marzo, aveva appena cinquant'anni. La sua fama di docente di ispanlstlca alla Facoltà di Magistero di Torino, e anche di critico, saggista e poeta, è molto viva tra gli specialisti di letterature ispaniche: pensiamo alla Leggenda degli Infanti di Lara; Due forme epiche nel Medioevo occidentale, pubblicato da Einaudi nel 1978, alle introduzioni alla Vita è sogno, al Medico del proprio onore, al Pittore del proprio disonore di Calderòn. pubblicate anch'esse da Einaudi; e a angolazioni molto singolari sulla letteratura latino-americana, per esempio «Borges scrittore coloniale», in Terra America (La Rosa, 1979). Al grande pubblico Acutis aveva dedicato due fatiche recenti: Romancero, Canti epico-lirici nel Medioevo spagnolo (I Millenni, Einaudi, 1983) e Cantare del Cid (sempre I Millenni, 1986). L'ampia antologia del Romancero, di quei componimenti brevi, nati tra il Tre-Quattrocento, spesso incompiuti, di una poesia di altissima condensazione che restituisce, a distanza di secoli, come per miracolo il senso fatale della vita, fu resa da Acutis in versi asciutti e sobri a riflettere una complessità e contraddittorietà In cui convivono frammenti epici, situazioni storiche e novellistiche codificate, Insomma, il «fascino patetico e scontroso» di questa gemma della letteratura spagnola. Che Acutis preferisse proprio indagare nelle strutture profonde di alcune opere che la Storia colmava .di volta in volta con mutati significati» per gettarvi uno sguardo antropologico di lettore privilegiato, è. del resto, convinzione comune a coloro che conoscevano bene la sua disposizione anche psicologica. Una doppia cerchia di lettori (a cui si aggiunge quella di oggi) si stringe intorno alla figura dell'eroe, al Cid, -a magnificarlo con lo sguardo», ma non a rivelarlo interamente, che tutto il poema del Cid appare a Acutis, pur dietro il suo aspetto armonico e uniforme, come costruzione complessa, e non soltanto per i resti enigmatici di antiche costruzioni, ma anche per i fantasmi storici che vi si aggirano, mossi dalla •Mémoire involxmtaire: L'ultima fatica di Acutis doveva essere un'edizione delle Novelas a Marcia Leonardo di Lope de Vega ma per gli studiosi suoi amici una tragica premonizione è affidata alla penultima frase della Introduzione alla Brevissima Relazione della Distruzione della Indie di Bartolomè de Las Casas apparsa di recente negli Oscar Mondadori: -Ma sono ormai stanco, lo dico come lo avrebbe detto Las Casas, di parlare di cose tanto oscene, rivoltanti e anche troppo vere, e cedo al lettore il duro compito di raccogliere egli stesso questa sanguinante testimonianza*. Angela Bianchini citaria è tutto. Ma questo mondo diventa prova della tendenza identificata da Guglielmi. «Corsari e nobiluomini», scritto con il distacco del non professionista, è dunque un documento originale. La forma non è secondaria. Sotto le mentite spoglie dell'analisi di alcuni dati di fatto. Angelo Guglielmi aggiunge un capitolo a quel suo scrivere di usi e costumi del contemporaneo che sono il suo lavoro intellettuale di autore e di critico, mai perduto nei limiti della pagina,- sempre con l'attenzione a chi passa, a chi agisce, al quadro. Come nello scrivere critico, lo stile è insieme severo e divertito, attento alla miniuria e pronto ad aprire, rapidissimo nel collegare fatti diversi, implacabile nel tornare al punto. Insomma, da leggere. E da mettere insieme al resto del lavoro del suo autore, e non come un testo minore. Furio Colombo spot :

Luoghi citati: Indie, Italia, Parigi, Torino